Post femminismi

(Tutto quello che avrei voluto dire ad una riunione di femministe, e non ho mai osato dire)

La stanza è piena, alcuni sono seduti, altri in fondo in piedi. L’età media è 40, ma ci sono anche persone più giovani, noi ad esempio. Soprattutto due donne, la voce sicura e calibrata di chi è abituato ad interventi del genere, parlano di un video sulla mercificazione del corpo femminile. Prende parola una ragazza, dice di essere colpita dal messaggio del video, e di rendersi conto che ogni piccola scelta estetica è “telecomandata” da altri, da altro. Si introduce il discorso dell’ideale di donna che ci propinano alla tv, muta, magra, tettona. In vendita. Rifletto sul fatto che non esistono donne brutte alla tv, e che anche quelle più intelligenti sono comunque belle. Rifletto sul fatto che spesso la donna figa della pubblicità vende con la sua bellezza prodotti esclusivamente femminili. Quindi anche una donna-spettatrice viene affascinata e comprata dal corpo femminile.  Il discorso si sposta sulla pornografia.

La pornografia viene definita “maschile” o anche “maschilista” dato che il nocciolo della questione è il piacere maschile, e la donna di conseguenza appare sottomessa, umiliata, e “penetrata”. Si apre un dibattito, com’è ovvio che avvenga. Un uomo prende parola e dice che questo tipo di pornografia è imposta a uomini e donne allo stesso modo. Gli si risponde che non è vero, perchè dietro ci sono secoli di ruoli di genere, e il maschio vuole questo: sesso orale, sottomissione, penetrazione, cose a tre. Ribatte che lui non si sente rappresentato da quel genere di pornografia.

Io gli credo. Credo che l’errore fondamentale di un discorso del genere sia la demonizzazione di un prodotto dell’immaginario. Un immaginario forse totalmente maschile, ok. Ma la risposta non è adeguata. Una risposta femminista old school, con prese di posizione del tipo “non mi depilo mai più” o “non te la do” o “fai schifo perchè ti piace il sesso orale”  non ha senso.

Come se il sesso fosse una questione da uomini. Come se le donne non volessero fare sesso, o non si potessero eccitare con una pornografia di genere.
La risposta adeguata ad una pornografia “maschilista”, non è la censura, ma una pornografia alternativa, fatta da donne, per donne. Non so se mi spiego.
Perchè parliamoci chiaro. Anche una donna può trovare eccitante un racconto erotico, o un film di un certo tipo. Magari l’immaginario di una donna può anche ammettere certi ruoli di sottomissione, proprio perchè stiamo parlando di fantasia.

E in tutti i casi, se anche non ci sentissimo rappresentate da questo tipo di immaginario maschilista, che ci vede come oggetti da penetrare e “sporcare”, dovremmo dare dignità al nostro immaginario, dovremmo dargli voce, spazio, in una visione post femminista dei ruoli e del sesso.

In Luminal, uno dei primi libri di Isabella Santacroce, una delle due protagoniste nota un uomo con mani “enormi”, mani che ha sognato. La sua amica la tranquillizza, le dice di andare in bagno e aspettare, poi aggancia l’uomo dalle mani-feticcio e lo spedisce dritto in bagno a soddisfare le fantasie eccentriche dell’amica. Quello che segue è un’eccitante(?) descrizione di una sessione di fist-fucking che fa un baffo a qualunque video di YouPorn. Decostruisce il sistema dei ruoli, perchè il maschio diventa oggetto di desiderio della femmina, e una sua parte del corpo viene utilizzata per una fantasia femminile, ed è l’uomo che viene “abbordato” e portato a fare sesso, su invito della donna. E lo ha scritto una donna, parlando di donne, per un pubblico di lettrici.

Questa è la risposta, sesso pensato da donne. Perchè, arrendiamoci, noi donne pensiamo al sesso almeno quanto gli uomini. Pensiamo al sesso, parliamo di sesso, facciamo sesso. E mentre un uomo è libero di fare tutte queste belle cose, perchè noi non ci troviamo niente di strano, una donna che pensa al sesso, parla di sesso, e fa sesso, probabilmente è una ninfomane.

La risposta quindi è fuori da ogni retaggio moraleggiante. La risposta è nella libertà di pensiero, parola, azione. L’alternativa sarebbe ammettere che siamo tutte un po’ ninfomani.

One thought on “Post femminismi

  1. Essendomi sempre definito una lesbica in un corpo di donna ho sempre sognato di vedere un porno girato da donne per donne, perché dopo un po’ a guardare i porno per maschi ti annoi… specialmente se ti limiti ai video che trovi su internet dove si vede direttamente l’atto, senza nessun background contestuale-preliminare.
    < < Due donne sedute a un bar che discutono mentre la cinepresa viaggia nelle rispettive fantasie. E ho capito di stomaco che stavo guardando qualcosa di diverso. Un porno capace di aumentarti il ritmo respiratorio. Mi hanno spiegato il perché: il regista è una donna. Poi ho anche scoperto che sono una comunità vera e propria. Le donne del porno. > > da http://www.marieclaire.it/magazine/controcorrente/sex-in-progress

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