6 thoughts on “Odi et amo, quia cognosco

  1. sui condizionatori sono d’accordo, ma non potevo far nulla per “scipparli” :P sulla parabola, boh… a me piace lì. Anche se trasmettere desolazione non era l’intento dell’articolo.

  2. Invece a me piacciono entrambi, parabole e condizionatori.
    Danno perfettamente l’idea delle contraddizioni palermitane, contraddizioni poetiche, anche, se vogliamo.

  3. In effetti è vero, il sapere che c’è qualcuno che guarda la tv via satellite nelle strette vicinanze di quella palazzina diroccata rende lo scenario ancora più post-nucleare xD

  4. Ciao Sonia,
    che belle foto, come si somigliano Napoli e Palermo
    anche io sono preso da sentimenti di amore e odio verso la mia città
    anche io amo passeggiare per i vicoli scattando fotografie,
    le costruzioni nuove per quanto belle e pulite possono essere mi intristiscono perché sono tutte uguali, sembrano scatole, sono prive di storia.

    Concordo con Noemi quando dice che i condizionatori danno perfettamente l’idea delle contraddizioni della città.

    Mimmo

  5. Spero ci mostrerai/mostrerete anche immagini di Palermo meno decadenti-decadute-decedute, perché queste hanno sì un fascino romantico, ma forse, dopo 40 dai bombardamenti, dovrebbero essere solo ricordi fotografici (intendo più per la foto all’albergheria che le scalinate del centro storico, il cui effetto decadente è dato dal bianconero).

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