La casetta di paglia

i tre porcellini

La nuova casetta di paglia lascia senza fiato il povero Ezechiele

Quando un mio amico mi invitò a prendere un aperitivo nella sua nuova casetta di paglia accettai di buon grado l’invito e iniziai ad immaginare una struttura simile a quella descritta nella celebre favola, poi divenuto cartone animato, de “I tre porcellini”: una casetta tonda, interamente di paglia, senza infissi e molto bassa… facile da soffiar via.

Quando la sera dell’aperitivo arrivai a destinazione mi guardai attorno e non vidi nessuna stuttura in paglia, solo una normalissima casa. Pensai allora di aver sbagliato strada e telefonai al mio amico, che prontamente si affacciò da una finestra della “normalissima” casa e fece cenno di avvicinarmi. Fu solo allora che notai che le pareti apparentemente liscie non erano state intonacate e che in mezzo all’argilla secca si distinguevano nettamente i filamenti di paglia.

Entrando in quella che scoprii essere la casa di paglia rimasi quasi deluso: le pareti erano intonacate, c’era il tetto, c’erano le porte, c’erano le finestre, un soppalco, mobili e persino elettricità. Appariva come una casa normalissima. La mia macchina fotografica non sarebbe servita ad immortalare l’ “anima” della casa. Come avrei potuto spiegare che quella normalissima foto immortalava qualcosa di inconsueto?

Eccomi qua perciò nel tentativo di descrivervi quella casetta che ha attirato tanti giornalisti e tanti curiosi in questi ultimi mesi:

  • le pareti sono interamente in paglia pressata, argilla ed intelaiate in una struttura in legno
  • il pavimento è rialzato ed in legno
  • il soppalco è in legno, il tetto è in legno e tegole
  • l’intonaco è realizzato in scagliola (gesso) e farina

Per quanto possa sembrare strano, la casa è ben coibentata – basta accendere pochi minuti all’ora un termoventilatore da bagno per scaldare il “bilocale” nei freddi inverni delle colline piemontesi – e accogliente, le pareti leggermente ruvide e gli smussi sugli spigoli (complicati da ottenere con i mattoni) la rendono più “calda”,  le pareti resistono al fuoco per qualche ora (come dimostrato da alcuni studi su questa tipologia di case), il fieno compresso mischiato all’argilla è privo del comburente aria, la casa è ad impatto ecologico minimo e resiste di gran lunga di più ai terremoti.

La cosa che però mi ha fatto sorridere è che, al momento della posa in opera delle pareti, il mio amico si è reso conto che alcuni semi stavano germogliando e li ha dovuti togliere uno per uno.

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