Ma i pesci non sanno parlare (com’è profondo il mare)

vignetta di Andrea Ventura, testo di Manuela Lino

Una pizza fuori menu

Se sei vegetariano da un po’ di tempo, lo sai. Ad ogni pasto condiviso al quale partecipi uno che ancora non sa della tua scelta, ci saranno domande e risposte, confronti e dibattiti. Verranno fuori strane convinzioni anti-veg, luoghi comuni, ma anche conversazioni piacevoli e divertenti. Il confronto tra abitudini diverse è sempre un buon modo per non esaurire gli argomenti di conversazione ed essere vegetariani può essere una scusa per far assaggiare a nuovi amici i propri piatti forti.

D’altro canto, alle volte, si rimane di sasso. Davanti all’altrui intolleranza, ad esempio. Davanti all’incapacità di accettare la differenza, la strada che devia da quella maestra. Quando in mezzo a tanti sorrisi c’è una smorfia un po’ snob, quando i luoghi comuni non ti fanno più tanto sorridere, quando all’ennesima frase “ma la salsiccia è buona”, non sai più cosa rispondere. Quando l’ennesimo simpaticone di turno ti propina il suo racconto personale dell’ultima volta in cui ha scannato un maialino o del coniglio che è buonissimo e via dicendo e lo fa solo per provocarti, solo per vedere che faccia fa un vegetariano davanti al coraggio (?) di uno scannatore di maiali. E poi la solita solfa: una mucca che muore di morte naturale la potresti mangiare? E se rimanessi su un’isola deserta in cui ci sono solo animali, li mangeresti? Ma perché le uova no? Mica la gallina smette di farle se non le mangi. E il formaggio? Mica la mucca muore. Però scommetto che ti compri le cose di pelle. No? E come fai con le scarpe? E il pesce lo mangi? E il tonno? Il tonno cresce sugli alberi del tonno, che sputano fuori frutti a forma di scatoletta, non lo sapevate? Ma la pasta la mangi?

Stanca (stanco, stanchi), non tanto del fatto che il mondo sia ancora non vegetariano nella sua totalità, ma soprattutto del fatto che la disinformazione regni ancora sovrana e che assuma alle volte la fastidiosa forma della presunzione, siamo qui per chiarire brevemente alcune nozioni.

Vegetariano o vegano?

La differenza è semplice. Il principio alla base di entrambe le scelte è la volontà di non procurare morte o dolore su forme di vita senzienti, per una questione sostanzialmente etica: ma mentre i vegetariani si limitano a non mangiare carne e pesce, i vegani smettono di mangiare anche i derivati animali, quali latticini, uova, miele e compagnia bella, dal momento che anche nella produzione di questi alimenti si procura anche indirettamente la morte dell’animale o sicuramente la sofferenza. Infatti, per la produzione del latte, vengono selezionate mucche ad alta capacità di produzione, che, subito dopo aver partorito, vengono allontanate dal vitellino e alimentate a ormoni e antibiotici e sfruttate fino all’osso, in una vita che di animale non ha più nulla. Queste mucche diventano macchine del latte, fino all’avaria. I loro piccoli vengono mandati al macello, grazie alla tenerezza della loro carne.

Pesce? Latte? Farina?

No, non mangiamo neanche il pesce. I più coerenti evitano anche i crostacei e i cosiddetti “frutti di mare”. Non dite più la terrificante frase “ma mica i pesci parlano”, perché è segno di totale mancanza di sensibilità, oltre che di sospetta stoltezza. I pesci, come anche mucche, maiali, galline e cani, sono dotati di un sistema nervoso, cosa che gli permette di sentire il dolore. Non parlano, ok, ma se un maledetto amo gli perfora lo stomaco, si fanno male. Se li tiri fuori dall’acqua, soffocano e sono coscienti della loro stramaledetta agonia. Può non piacerti l’idea, può non interessarti, ma è così ed è la motivazione che ci spinge a mangiare altro. Stesso discorso vale per le mucche torturate per produrre quantità di latte innaturali e per le galline costrette a vivere in gabbie minuscole. Soffrono e noi non ci stiamo. È tutto qui. Non c’entra nulla la farina, non c’entra nulla la pasta e non tentate di convincerci che le piante soffrono, perché è fuori discussione.

Ma allora cosa mangi?

Tutto il resto? Pasta, pane, verdure, legumi, frutta, soia e derivati. Io personalmente mangio anche uova di galline felici (cod. 0, ossia biologico) e ogni tanto formaggio senza caglio. Noi veg sappiamo essere degli ottimi cuochi, come dimostrano le fantastiche ricette che potete trovare su VeganBlog, ad esempio. Non è facile essere vegetariani, soprattutto quando il mondo ti dice che non cambierai il sistema. Però il potere di ognuno di noi è, oramai, un potere d’acquisto. Dunque decidiamo di comprare alimenti bio e cruelty free cercando di influenzare il mercato, affinché si adegui alle nostre esigenze etiche. Ci riusciremo? Intanto dal 2010 le uova di galline allevate in batteria saranno illegali in tutta la comunità europea. È un piccolo passo, ma è un risultato.

Coerenza, etica, pelle e sfruttamento umano

Chiaramente, un vegetariano è anche un animalista e, in teoria, dovrebbe essere anche un filantropo. Poco senso avrebbe, infatti, non mangiare carne, ma usare accessori di pelle. Oppure non mangiare pesce, e comprare da grandi aziende che sfruttano manodopera sottopagata o anche comprare da aziende che sperimentano su animali. Non è difficile essere coerenti, basta essere informati. Essere informati non sempre è facile, però. Spesso le indicazioni “vera pelle” non sono veritiere, spesso la presenza di pelle in percentuali minime non viene segnalata. Inoltre in Italia non c’è ancora una forte cultura del vegetariano/vegano (cosa che invece già è forte in altri paesi, tipo Inghilterra e Germania) e anche andare a mangiare fuori può essere fastidioso, nel momento in cui gli ingredienti dei cibi non sono espressamente indicati. Dunque una persona che sia costretta a mangiare alla mensa del posto di lavoro (come il nostro vignettista) non potrà essere certo che in quello che mangia non sia presente dado di brodo di carne o strutto o altro.

La settimana vegetariana a Palermo (e nel mondo)

Per chiarire qualunque dubbio, capire chi sono questi alieni erbivori, imparare a mangiare qualcosa di diverso dal solito ragù e accedere a una cultura del rispetto, siamo lieti di invitarvi alla  Settimana Vegetariana, un evento mondiale che avrà luogo in moltissime città, con iniziative diverse. Di base, è una settimana informativa, dunque non soltanto i già vegetariani sono invitati, ma anche, e soprattutto, i non vegetariani. Informatevi e decidete nel pieno delle vostre facoltà. Nessuno vuole convertirvi, ma sapere è potere.

Per quanto riguarda Palermo potete trovare le informazioni utili a ogni bravo vegetariano e il programma completo della settimana su La Palermo vegetariana, sito che vi consiglio anche per trovare gli esercizi commerciali che vendono prodotti veg (non soltanto cibo, ma anche prodotti non testati). Tra questi vi segnalo i ragazzi di GaiaTerra che hanno un negozio online dal quale ordinare i propri prodotti preferiti, a prezzi concorrenziali e con la possibilità di ritirare la merce o di richiedere una consegna a domicilio.

16 thoughts on “Ma i pesci non sanno parlare (com’è profondo il mare)

  1. Bello, mi piace!
    Conosco tante persone che hanno fatto questa scelta. Ogni volta, per decidere cosa mangiare fuori è una lotta! Ahahah
    Alle volte però la gente non capisce, non dico la scelta, ma le motivazioni che ci stanno dietro.
    Avevo una compagna, al liceo, che di punto in bianco decise di non mangiare più carne. Ma in classe sveniva praticamente ogni mezz’ora per mancanza di ferro. Sicuramente sbagliava tipo di alimentazione. E questo perché? Non lo so, ma sicuramente i suoi non accettavano questa sua repulsione nei confronti della bistecca e, non capendo la sua scelta, non l’aiutarono. Fare questa scelta significa esserne pienamente consapevoli, ma farla a 15 anni è dura, ci dev’essere qualcuno che ti capisca e ti aiuti.
    Personalmente non potrei mai dire NO ad un panino con la mortazza :) e questa è la mia scelta. E non tollero che un vegetariano e/o vegano venga da me a dirmi “ma tu lo sai cosa stai mangiando realmente? E cosa c’è dietro al salame?”. Sì, lo so, non sono scema…ma a me sta bene così. E così come a “voi altri” non piacciono le paranoie di “noi altri”, allo stesso modo a “noi altri” non piacciono le paranoie di “voi altri”. Ahaha Questa precisazione, purtroppo, è per la gente chiusa (attenzione, non scema, solo chiusa), chiusa nella sua scelta e nella sua testardaggine di non voler tollerare le scelte altrui.
    Per cui, spero non ti arrabbi se scrivo : “W la sosizza”
    In quanto ai vari siti citati, è una bella cosa. E anche sensibilizzare le persone per renderle consapevoli è una cosa che fa onore. :)

  2. “ma la salsiccia è buona” !
    ( gli eroici scannatori di maiali che mi devono raccontare come si fa a ogni pasquetta danno fastidio anche a me)

    credo che verrò a dare un occhiata alla settimana vegetariana, la cosa peggiore che potrebbe succedermi e avere un estremo bisogno carne e dover scappare verso un venditore di Kebab

  3. @Darshan: A meno che tu non sia carne-dipendente, non accadrà niente del genere. Magari scopri qualche ricetta interessante, o qualche informazione che prima non avevi.

    @Cristina: Io personalmente non vado mai a rompere le palle alla gente, anzi sono molto discreta. I miei amici possono testimoniare. E’ capitato che a qualche cena non ci fosse nulla non dico di vegano, ma di vegetariano, e ho bevuto vino, e mi sono divertita comunque. Chiaramente se sei vegetariano speri che quanta più gente possibile lo diventi, ma non per questioni di conversione religiosa (non siamo testimoni di geova!) quanto per le motivazioni etiche che ci stanno dietro. Se tu sei consapevole di quello che mangi, e comunque scegli di mangiarlo, è un tuo diritto, questo non lo nego. Ma di base hai il dovere, a mio parere, di chiederti cosa stai mangiando, indossando, comprando. Proprio perchè il tuo potere è quello del consumo, e coi tuoi consumi puoi appoggiare oppure no certi tipi di mercato. Allo stesso modo io sono contraria a certi acquisti non etici, tipo roba palesemente prodotta dallo sfruttamento umano e così via.
    E’ chiaro che se ne parliamo ti mostro le mie ragioni, e tu le tue. Sono certa comunque che se le persone fossero più informate, sia sulla carne che sulla scelta vegetariana, ci sarebbero più vegetariani.
    Sulla ragazzina che sveniva ti sei risposta da sola. Io conosco una ragazza che non mangia carne da quando aveva 13 anni, e non ha mai avuto problemi. A casa sua è l’unica vegetariana, ma i suoi genitori (persone evidentemente illuminate) si sono subito informati e le hanno assicurato dei pasti completi privi di carne pesce e compagnia bella. Adesso ha 26 anni e sta benone.

    Amunì venite alla settimana, anche soltanto per saperne parlare.
    :)

    • Ti sei dimenticata di conoscere un ragazzo che è vegetariano da quando aveva 2 anni e mezzo (scelta mia personale, contro il volere iniziale dei miei) ed oggi ha 28 anni e dona il sangue ogni 3 mesi.

      Da wikipedia
      “Tra le migliori fonti alimentari di ferro si annoverano la carne, il pesce, i fagioli, il tofu e i ceci. Contrariamente a quanto generalmente ritenuto, gli spinaci non sono tra i cibi più ricchi di ferro ed anzi sono tra i vegetali che, se assunti in congiunzione con alimenti ricchi di ferro, ne diminuiscono la biodisponibilità (perché con essi formano dei composti di coordinazione).”

      In pratica il ferro si trova solo in carne e pesce… inoltre esistono integratori alimentari. Posso dirti anche che io sto bene e non mangio (se non una volta al mese, forse) fagioli ceci e tofu, e non assumo integratori alimentari. Forse è una questione di abitudine… non saprei… forse avrò problemi un giorno (spero di no), quando ero piccolo tutti i medici dicevano la stessa cosa: crescerai male, rimarrai rachitico…
      Ebbene si sbagliavano sono alto più di 1,80 m e peso anche troppo… inoltre non ho mai avuto malattie o sintomi strani… nulla di nulla.

      Io personalmente non do fastidio ai miei amici durante i pasti, in genere, come descritto bene da Manu, quando c’è un nuovo commensale che scopre le mie abitudini alimentari mi chiede il perchè di tale scelta. In quel caso io rispondo semplicemente “mi fanno pena gli animali”… ma di lì a poco susseguono una serie di domande d’approfondimento tipo “da quanto tempo lo sei?” e raramente credono che un bambino di 2 anni e mezzo possa “scegliere”. Eppure è così… anzi è stato più facile eliminare carne e pesce sin dall’infanzia piuttosto che divertarlo dopo anni come avviene più spesso. Mi si chiede che farò con mio figlio e io rispondo che sarò felice se a 3 anni farà la mia scelta, perchè la considero la più etica, io sarò d’esempio naturalmente, ma sarà una SUA decisione il se e il quando. Sino a quel momento mangerà carne come tutti. Il commensale mi chiede anche cosa farei in un isola deserta e io rispondo che per necessità sono disposto a mangiare carne (sarei predatore ma anche preda) e anche a sorteggiare con lo stuzzicadenti corto chi verrà mangiato nel caso di presenza di “compagni di sventura” (scusate il gioco di parole col mio cognome). Alcuni commensali però dopo mi rispondono “ma come fai a non mangiare le lasagne” e io dapprima rispondo che posso cucinare le lasagne vegetariane, ma quando insistono che non è la stessa cosa li invito a “scoprire” com’è fatta la carne.
      No Cristina, quando spieghiamo com’è fatta la carne entriamo nei particolari, non pensiamo che siete stupidi e pensate che esiste l’albero degli hamburger.
      Anche da adulto prima di approfondire l’argomento pensavo ad un allevamento ed una macellazione molto più delicata di quanto non avvenga. A tal proposito “Meatrix”, il video, è emblema della visione che si ha della fattoria che oggi è quasi inesistente. Quello che succede nella maggior parte dei casi è che il non veg scelga di ignorare il problema non vedendo e non pensando. Io non ci riesco e per questo non riesco a mangiare carne… anche se la bolognese sarà buonissima.

  4. ne sono pienamente cosciente che il pollo che ordino il sabato sera, alla rosticceria dietro l’angolo, sia “coltivato” in condizioni disumane. (ne ho visti anche io di video perché, come ho detto, ho amici vegetariani e, come dice manu, ci tengono a rendere consapevoli gli altri). Ma non posso farci niente, mi piace il sapore.

    Cmq mi piacerebbe venirci :)

  5. posso fare una contro battuta contraria a quella che sono solito fare ma allo stesso modo sincera?
    “a paista chi tennerumi è megghiu ra cainni” (per i non palermitani: la pasta con le foglie della zucchina serpente è meglio della carne)

  6. Cara Cristinavasile, scusa ma sei proprio tarata, meriteresti le torture dei polli e delle vacche, di cui ti piace tanto il sapore!

  7. evelyn cara, cristina non è tarata, e a questo mondo nessuno merita le torture.
    Qui siamo per la libertà di pensiero, dunque per favore non mostriamo il lato peggiore dell’intolleranza al contrario, non facciamoci torto.
    Spiegare le proprie ragioni nel rispetto delle altrui decisioni è la cosa più giusta da fare. Ripeto sempre che per me essere animalista presuppone l’amore per il genere umano, anche quando il genere umano fa delle cose che non comprendo.
    Il pacifismo a tavola non è compatibile con l’aggressività altrove, a mio parere.

    w la pasta coi tenerumi e santa rosalia.

  8. @Michele: mi hai fatto scialare!

    @Evelyn: Non credo sia il caso di insultare le persone solo per il fatto che mangiano il pollo. Essere vegetariani è una scelta personale e,pertanto, ognuno è libero di mangiare quello che gli pare senza essere etichettato come “assassino” o altro.
    Io mangio la carne, amo gli animali, ne salvo e ne “nutrico” 2000 al giorno. E soprattutto non tollero questa intolleranza nei confronti di chi non condivide determinate scelte,in un senso o nell’altro.
    Scusa se mi permetto, sarai pure nel tuo piccolo convinta di essere manifesto di suprema bontà e morigeratezza non mangiando carne,ma secondo me sei una delle tante che lo fa per moda e per darsi un tono, considerando la risposta irrispettosa e fuori luogo che hai dato a Cristina. Se uno si erige a difensore dei diritti degli animali e poi da certe risposte irrispettose che calpestano il diritto di ognuno di esprimere liberamente le proprie convinzioni,beh, c’è qualcosa che non funziona. Anche se Hitler fosse stato vegetariano, questo non avrebbe fatto di lui una brava persona. Non so se mi spiego.
    Ho tanto rispetto per chi è riuscito a fare a meno dei pezzi di rosticceria e della sasizza, vorrei farlo anch’io…ma al momento il mio organismo non si sente pronto. E comunque, sono pronta a prendere a testate chiunque osi dirmi “assassina” mentre mangio.
    Un po’ di coerenza e tolleranza. Merci.

  9. eh va beh, la manju è sempre la manju :)

    comunque basterebbe che nei macelli ci fossero le vetrine, che se vuoi un pollo te lo devi sgozzare, che se vuoi il coniglio lo devi prendere a pugni sul muso e così via dicendo… allora sì le persone aprirebbero gli occhi sulle conseguenze della loro salivazione abbondante davanti alla mortazza e consapevolmente potrebbero scegliere.

    allora sì non avrei da obiettare nulla ad una scelta ragionata, uguale o diversa che sia dalla mia. ma fino ad allora una persona che non si vuole chiedere nulla, per me non è una buona persona. a prescindere dalla risposta, e dal tema.

  10. saggia Nicole.
    Concordo con il dovere morale di porsi delle domande, perchè ogni consumo sia etico, a prescindere da cosa stai comprando. E l’altro dovere morale è una comunicazione non aggressiva delle proprie ragioni, una campagna informativa che avvicini e non allontani le ragioni dei vegetariani, un atteggiamento di apertura.

    Inizia oggi la settimana! Arricampatevi!

  11. Beh come detto da Manu essere vegetariani non significa essere necessariamente “buoni”. La storia di Hitler sembra che sia solo in parte vera. Lui stesso ha sciolto un organizzazione veg, poi il suo dietologo gli ha consigliato una dieta veg (che lui non ha rispettato mai) e a livello di propaganda la notizia si è diffusa solo perchè faceva “figo”…
    Ad ogni modo non mi stupirei se vi fosse un vegetariano psicopatico, o uno violento… non c’è un “responsabile” che fa dei test psicologici prima di concedere di diventare veg… e oggi in effetti va quasi di moda.
    Per quanto riguarda gli insulti mi spiace leggerli, è segno di intolleranza. Quello che molti dicono “io sono consapevole, ma la carne è troppo buona per non mangiarla” dicono il vero, sono consapevoli, ma non così motivati da smettere di mangiare carne. Rispetto il loro parere anche se ovviamente non posso comprendere dal mio punto di vista (è anche vero che non so che sapore abbia la carne).

  12. “Quello che molti dicono “io sono consapevole, ma la carne è troppo buona per non mangiarla” dicono il vero, sono consapevoli, (…)”

    Io, ex mangiatrice di animali convinta, tanto che per me ogni cosa avesse vita era considerata cibo, dico il vero quando affermo che questa frase non è corrispondente alla realtà, quasi mai.
    Sono cresciuta in campagna, in una comune, se volevo pane e salame per merenda Zorro e Zorra dovevano essere ammazzati nell’aia, senza tante storie. Sono cresciuta consapevole che il mio panino era il risultato di quello che vedevo in cortile e che se volevo fare merenda così, era così che dovevano andare le cose.
    Da ex carnivora consapevole potrei giurare sulla mia ultima vertebra che le persone non hanno questa consapevolezza, praticamente mai.
    Di tutti i cari amici carnivori che conosco, pochi anzi pochissimi, hanno davvero fatto una scelta consapevole di ciò che reputano accettabile, a prescindere da quanto una persona sia o meno buona.
    Io non punto alla vegetarianizzazione del globo, ma alla consapevolezza di ogni individuo. Per assurdo ho amici cacciatori più “caritatevoli” e coscienziosi di amici da supermercato…

    :)

  13. infatti quello che per me è sbagliato è non avere più rispetto per gli animali (anche se non direttamente, ma indirettamente pagando gli allevamenti intensivi), mangiare troppa carne (un tempo si mangiava la carne 1 volta alla settimana), cacciare uccellini con il fucile a pallettoni (non è iniquo? manca solo la musichetta pozzi-pozzi-po-po-po ti piace vincere facile…), reintrodurre specie non autoctone per avere più selvaggina (ed estinguere quindi quelle autoctone. Il caso del cinghiale nostrano), e non essere consapevoli (toccando con mano, visitando e guardando se è il caso) del come le cose si ottengono. Ieri a un compleanno erano presenti 2 ragazzi tedeschi vegetariani entrambi, un invitato ha cominciato a fare battute sgradevoli tipo “a tempi i carestia puru a testa vugghiuta si mancia…” (in periodo di magra è necessario cibarsi perfino di bollito di testa), etc… io ero ad un altro tavolo… e provavo vergogna proprio per la mancanza di rispetto, la facilità con la quale si dicono le cose.

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