L’ultimo respiro dell’informazione

Che l’informazione in Italia sia da un pezzo giunta al suo canto del cigno è risaputo. E basta dare uno sguardo veloce a quelli che sono i palinsesti giornalieri (TG in primis) per capire che la situazione è davvero giunta ad un punto di non ritorno. Addirittura la trasmissione “Pomeriggio Cinque” viene etichettata dalla stessa conduttrice come ‘testata giornalistica’, solo perché, tra un curtigghio1 e un altro, si occupano morbosamente del fatto di cronaca giudiziaria più in voga al momento. Però bisogna spezzare una lancia su Barbara D’Urso, in quanto gli ospiti in studio sono sempre i più qualificati per trattare argomenti molto complessi di cronaca nera: la soporifera Barbara Palombelli, lo psicoterapeuta fallito Morelli2 (che, da quando Costanzo non manda più in onda la sua trasmissione, non aveva più potuto dare i suoi professionalissimi consigli sul sesso in tutti i luoghi, in tutti i laghi), il plurireferenziato direttore di Diva e Donna, il valente psichiatra ultracattolico Meluzzi (che, da bravo professionista, motiva tutti i delitti con l’intervento di Satana nel cuore dell’uomo) e un concorrente a scelta del Grande Fratello.
Oltre ai soliti programmi annienta neuroni, capitanati dalla De Filippi, dovrebbero esserci, per riportare la gente alla realtà, quelli che dovrebbero renderci coscienti e partecipi di cosa ci succede intorno, mentre siamo intenti a chiederci chi sarà il concorrente trans al GF 2011. In effetti ci sono. Ma sono veramente pochi e circoscritti a reti come LA7 e RAITRE e, finché il regime non riuscirà a mettergli definitivamente il bavaglio, ci sarà AnnoZero su RAIDUE. E gli spettatori di questi ultimi baluardi di libertà d’informazione sono davvero una minoranza.
Capiamo bene che vengano preferite trasmissioni che come iene affamate si contendono i pezzi del cadavere di una quindicenne barbaramente uccisa dai suoi familiari. Morbosamente la gente sta lì ad osservare il dolore di una madre che non piange e quindi che non da loro quello che vogliono. Lacrime, crisi isteriche, e finto cordoglio dallo studio televisivo di turno…Questo ci vuole!

I nostri TG principali sono una zona franca di verità e di non compromesso morale, ma soprattutto di spiccato senso etico e profondità. Chi di noi non si è sentito fortunato a poter accedere a cotanta importante informazione quando, con la sua tipica paresi da botox, la giornalista del TG5 Cesara Bonamici, introdusse  un servizio realizzato in occasione del salvataggio dell’ultimo dei 33 minatori cileni così: “L’uscita dell’ultimo minatore ci consente di realizzare un insospettabile parallelismo con un evento molto meno drammatico”. -Oh Jesus! E quale sarà mai questo evento?- Urla, risate, abbracci e la gloria del ritorno alla vita. E quella gioia spettacolare riporta alla mente quella molto meno drammatica e volontaria dei concorrenti del Grande Fratello. A colpo d’occhio le sequenze sono le stesse“.
Credo che non occorrano ulteriori commenti.

Talvolta sembra che certi fatti cadano a pennello. L’omicidio più sciacallato del momento, quello di Sarah Scazzi, rappresenta un valido metodo utilizzato dai master of puppets3 del giornalismo per deviare l’attenzione da ciò che succede in politica, dalla crisi del governo e dal Berlusca & son indagati per evasione fiscale e reati tributari. E quando poi la trasmissione Report invece ci sveglia dal torpore anestetico, rischia di non andare in onda per una tentata censura di Ghedini, l’anello di congiunzione tra Dario Argento e Lurch della Famiglia Addams.

E noi siamo qui, a sorbirci le svolte clamorose delle indagini sull’omicidio Scazzi (ogni 4 ore ce n’è una), il video dell’infermiera rumena atterrata da un pugno di un Rocky nostrano, a ripetizione, a vedere la Santanché che il pomeriggio aggredisce l’Imam di turno con tutta la sua arroganza dettata dalla sua mostruosa ignoranza. E ancora La Russa che cerca di convincere che sia giusto armare i bombardieri italiani, e nessuno gli scrive con la chiave sulla fiancata dell’auto ” ‘Gnazio, guarda che l’Italia che ripudia la guerra e la Costituzione non è un fotoromanzo a puntate”. Cognati e case, papaveri e papere. Addio al papà di Happy Days. Nozze reali tra William e Kate, a tre decenni esatti dalle nozze da favola di Charles e Diana. Scuola della Milano’bene’ in subbuglio per una maestra ex miss. Classifiche dei più bei cimiteri d’Europa.

La Gelmini nel frattempo vuole chiudere o accorpare molti degli 88 atenei italiani. Ma di questo non si parla. L’INPS ha comunicato che i precari non avranno la pensione. Roba di poco conto. Del resto noi siciliani il futuro non ce l’abbiamo neanche come tempo verbale nel dialetto.

Questa è l’informazione in Italia. Cotta e mangiata.


1
in siciliano: spettegolare.
2Raffaele Morelli, meglio noto come il Freud de no antri.
3Burattinaio.

One thought on “L’ultimo respiro dell’informazione

  1. Bell’articolo!
    Uno spaccato delle notizie italiane e della tv spazzatura di oggi con il suo voyeurismo e con il uo sciacallaggio.

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