La fenomenologia dell’altro in via Roma

Il primo problema etico è la “concezione” che abbiamo dell’altro rispetto a noi. L’altro è un altro sé o un altro me? A seconda della risposta che diamo, cambia il nostro modo di approcciarci all’altro.

La corrente etica in cui viviamo in questo periodo, molto materialista e individualista, fa sì che ognuno veda il prossimo come qualcuno differente e indipendente da sé stessi. Gli effetti di questo modo di pensare si ripercuotono in diversi aspetti della nostra vita di animale sociale, ovvero di animale che sta in mezzo ad altri animali: un esempio di uno dei possibili risvolti è  un evento apparentemente banale come la pedonalizzazione nel fine settimana di vie importanti e belle del centro storico della città di Palermo.

Da anni le associazioni ambientaliste e per la salvaguardia dei beni culturali e artistici di questa città hanno chiesto che a Palermo, come nel resto delle grandi città europee, siano istituite delle aree pedonali nel centro storico, in modo da poter vivere meglio la città ed evitare che i monumenti si ingrigiscano con lo smog un mese dopo il loro restauro.

Chi ha vissuto nell’ultimo anno la chiusura di via Roma, via Ruggero Settimo e via Maqueda, ha apprezzato moltissimo l’iniziativa, dando conferma alle associazioni di aver pensato giustamente che la chiusura al traffico fosse una necessità per i cittadini.

Purtroppo le richieste delle associazioni non sono mai state esaudite se non nell’ultimo anno, non perché l’amministrazione fosse sorda alle loro richieste, bensì perché la voce dei commercianti era molto più forte.
Tutti i tentativi delle amministrazioni di chiudere il centro storico o il Parco della Favorita sono stati ostacolati da Confcommercio e da alcuni commercianti ad essa associati. Attenzione, scrivo alcuni, perché molti altri in quelle fasi sperimentali aveva giovato economicamente molto della chiusura e avevano chiesto che fosse ripetuta più spesso.

Ritornando alla questione dell’altro, vi accorgete che c’è qualcosa che non va? Le associazioni di cittadini vogliono la chiusura e i commercianti no. I commercianti nella loro ottica di guadagno individualista non hanno mai ascoltato il resto della cittadinanza che non è una categoria che non ha nulla a che fare con la loro, anzi sono proprio coloro i quali  vanno a comprare nei loro negozi.

La chiusura di quell’aerea è stata possibile finalmente grazie all’associazione viaRoma, formata da virtuosi commercianti che hanno finalmente ascoltato i desideri dei loro clienti e hanno chiesto a gran voce la chiusura. Per meglio dire: quando ha aperto il primo centro commerciale a Palermo, molte persone sono andate lì non solo per soddisfare il loro bisogno di status ma anche quello di fare shopping senza pensare troppo al traffico fuori dai negozi e al parcheggio che scade. Purtroppo quest’ultimo problema non è facilmente risolvibile se non causando un altro neo, ovvero il passaggio nell’isola pedonale degli autobus e dei taxi.

Non importa grazie a chi questa città possa respirare almeno nei fine settimana, l’importante è che finalmente succeda, però dobbiamo imparare  una lezione: un’etica individualistica è un’etica della solitudine in cui non si comunica e si rimane immobili, pensando che ognuno di noi è un sé differente e in lotta contro gli altri sé. Un’etica di comunicazione in cui ci rispecchia nel prossimo e si collabora avrebbe reso la Palermo del 2010 una città che culturalmente non avrebbe nulla di invidiare alle altre.

2 thoughts on “La fenomenologia dell’altro in via Roma

  1. Ottimo e mestamente veritiero come articolo. Concordo con Emi, dovresti cimentarti in cose del genere molto ma molto più spesso!

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