Grazie per aver effettuato il nostro test: il suo livello di ottimismo è dell’1%

Nel corso dell’esistenza, a tutti capita di avere dei periodi neri, in cui si ha la sensazione di essere intrappolati nelle sabbie mobili, e più ti dimeni per trovare la salvezza più vieni risucchiato verso il basso.
Le reazioni di ciascun individuo a queste parentesi di vagonate di merda sono, naturalmente, differenti.
Ci sono gli ottimisti da invidiare che, pur essendo bombardati da sciagure di ogni sorta, riescono a vedere sempre la luce alla fine del tunnel.
Ci sono poi gli ottimisti da frustare con i cavi dell’alta tensione che, per intenderci, sono quelli che vivono felici, non hanno problemi né di soldi né di altra natura (se non cose di poco conto) e si prendono la briga di sfracellare i gioielli di famiglia di chi è al limite della tolleranza con i loro sermoni sul think positive, si chiude una porta e si apre un portone e via dicendo. “Tutti gli uomini sanno dare consigli e conforto al dolore che non provano”, diceva saggiamente un tizio di nome Shakespeare.

Di fronte alle pedine bianche, dall’altra parte della scacchiera, ci sono coloro che la società per ignoranza e in maniera molto sbrigativa etichetta come ‘pessimisti’. E anche qui occorre fare le giuste distinzioni. Nel linguaggio comune si definisce il pessimismo come l’attitudine psicologica a considerare la realtà nei suoi aspetti peggiori o, anche, come la disposizione dell’animo a cogliere soprattutto gli aspetti negativi della vita e della realtà.
Partendo dal presupposto che ogni individuo è diverso dagli altri (in linea generale, s’intende), di fronte agli ostacoli che la vita ti mette davanti ad ogni passo, giusto per renderti più interessante e frizzante il percorso da seguire, ci sono quelli che hanno preso talmente tante volte randellate sulle gengive, che non riescono a vedere neanche la lucina del culo di una lucciola in quel benedetto tunnel. Quando cresci in una famiglia che non ti dà supporto, non crede in te, ti ritiene un parassita fastidioso e non ti è neanche grata per tutto quello che tu hai fatto per loro malgrado tutto, quando hai avuto sempre un pensiero per tutti e nel momento del bisogno ti ritrovi solo, se sei brutto e ti tirano le pietre, è comprensibilmente difficile vedere le cose da un punto di vista più “positivo”.
Certo, ci sono anche i pessimisti per affettazione, coloro i quali lo sono non perché abbiano subito chissà che, ma per il semplice gusto di essere contro. Su questi magari sarebbe maggiormente lecito avere delle riserve: se hai problemi normali come li hanno tutti gli esseri umani, chi più chi meno, ma hai la forza psicofisica e gente che ti vuole bene intorno, non c’è motivo di lasciare che il corvo malefico si posi sul busto di Pallade nel tuo studio.

Vivere ben ancorati alla realtà ti porta spesso a prendere uno scatolone con i tuoi sogni e con le tue speranze per poi gettarlo nei bidoni dei rifiuti ospedalieri.
E state pur certi che ci saranno schiere di persone pronte a darvi soluzioni last minute, a dirvi che in una montagna di merda si potrebbe anche trovare una bicicletta nuova, che la vita ci sorride se noi le sorridiamo di rimando. E voi mandateli a fanculo, dopo averli condotti in una visita guidata nella vostra giornata tipo.

E  tu, lettore caro… il tuo bicchiere (o orinale che dir si voglia) com’è? Mezzo pieno o mezzo vuoto?

3 thoughts on “Grazie per aver effettuato il nostro test: il suo livello di ottimismo è dell’1%

  1. Io so solo che quando faccio la “pittima” me ne capita una al minuto. Quando provo ad essere ottimista, le cose sembrano andare meglio.

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