Diaz, per non dimenticare

Il lancio di una bottiglia che si schianta per terra.

Così si apre “Diaz-don’t clean up this blood”, il film che documenta gli avvenimenti accaduti la notte del 21 luglio del 2001 durante il G8 di Genova. Quella notte rappresenta il culmine di una vera e propria guerriglia urbana fra i manifestanti e la polizia. Quella volta a Genova ci scappò anche il morto, Carlo Giuliani, colpito a morte dal proiettile di un giovane carabiniere, uno di quelli mandati lì per fare numero, per fare il lavoro sporco. Genova pullulava di questi giovani poliziotti e carabinieri, inesperti e spaventati.

Quella morte pesò come un macigno e costituì la miccia ad una sequela di azioni violente e distruttive. Genova fu ridotta in ginocchio. Black block e poliziotti si fronteggiavano costantemente, mentre nei palazzi i potenti della terra discutevano di temi mondiali e sorridevano all’indirizzo delle telecamere, fintamente ignari di quello che stava accadendo là fuori.
I fatti sono noti, e per l’appunto, dimenticati: sabato 21 luglio 2001, ultimo giorno di manifestazioni e scontri al G8 di Genova, poco prima di mezzanotte, centinaia di poliziotti fanno irruzione nel complesso scolastico A. Diaz adibito dai manifestanti a media-center, picchiano selvaggiamente e arrestano immotivatamente centinaia di ragazze e ragazzi, italiani e stranieri, inermi e colti nel sonno. Poi falsificano le prove riguardo presunti reati di resistenza e porto d’armi cercando di depistare le indagini.
Diaz è un pugno nello stomaco e come i pugni nello stomaco mozzano il respiro, tanto che ci metti un po’ prima di riuscire a parlare. La forza di quelle immagini è tale che non si può rimanere impassibili.
E’ necessario assimilare bene.
Diaz è un concentrato di violenze, di sangue, di accanimento ingiustificato.
Diaz è indignazione, cuore che palpita e voglia di menar pugni. Diaz è verità, una verità insabbiata a dire il vero, celata sotto strati di anni, polvere e menefreghismo. Invece è necessario che tutti guardino Diaz perchè quei fatti s’imprimano bene nella mente, affinchè non si dimentichi, non un’altra volta.
“Interruzione della democrazia”, così lo ha definito Amnesty International; però durante la proiezione continuavo a chiedermi, come è stato possibile avvallare una tale cosa? e perchè poi? per esporre un trofeo? Chi materialmente ha detto: sì, fatelo, assaltate la scuola e rasate al suolo tutto? è come se mancasse un tassello e non si sapesse dove andarlo a prendere, e poi, qual era l’intento del regista? farci odiare i poliziotti? sì, in effetti, un “leggerissimo” senso di ostilità sopraggiunge, ma poi, se ci riflettiamo, loro sono solo meri esecutori. Dov’era lo Stato in quel momento? Forse su questo aspetto il film difetta un po’, ma forse no, forse si voleva solo raccontare i fatti, così per come sono accaduti. Non vuole essere un film politico, ma un film di denuncia, ma intanto la sensazione che manchi qualcosa rimane.
Nonostante tutto, è un film che ha dei grandi pregi, anche stilistici, ma sopratutto è un documento quasi fedele (i fatti si basano sugli atti del processo) di quello che è successo quella notte alla scuola Diaz, e non è cosa da poco, siamo tanto abituati a vedere fatti realmente accaduti “sceneggiati” alla bell’emmeglio, che quasi ci stupiamo e ci domandiamo: ma quelle cose sono accadute davvero? sono accadute così per come lo vediamo? be’, sì, in questo caso sì.

4 thoughts on “Diaz, per non dimenticare

  1. E’ vero manca nel film qualsivoglia riferimento a precise responsabilità politiche che ci sono sicuramente state ma è da conseiderarsi come esso sia al di là di documentari e immagini amatoriali varie, la prima vera e propria opera cinematografica su quei fatti ed è arrivata anche presto (per Piazza Fontana abbiamo aspettto qualche decennio) inoltre spero che ciò apra la strada a opere politicamente più forti ma non necessariamente schierate. Per ultimo ci andrei piano a dire che P.S., C.C. e G.d.F erano tutti giovani ed esperti. In via Tolemaide e alla Diaz c’ era il fior fiore dell’ antisommossa italiana, gente addestrata e motivata soprattutto. C’erano anche ragazzini ma hanno mandato soprattutto le peggiori forze dell’ ordine(quelli che si divertono).

    P.S. Io ero là …. e non dalla parte dei poliziotti …

  2. Be’ hai ragione, alla Diaz hanno mandato il fior fiore, come tutte le spedizioni punitive che si rispettino, ma lì in piazza c’erano i pischelli insieme ai “gerarchi”, tutti belli pompati a dovere, unico ordine: menare a più non posso, e tu che sei stato lì lo sai meglio di noi tutti. Se ti va di dirci altro sulla tua esperienza lì sentiti libero di farlo!

    • C’è tanto da dire, tanto da ricordare ed è complicato se non impossibile farlo in uno spazio come questo, ma al di là dei traumi il dato politico che si ricava da quella straordinaria esperienza è che il movimento che era là, cha ha portato innanzi al mondo quelle istanze è stato il più lucido degli ultimi 30 anni. Le sue analisi si sono rivelate esatte alla lettera. Dalla crisi finanziaria e le bolle speculative, passando dalla privatizzazione dei servizi,in primis l’ acqua, sino alla crisi del sistema dei partiti.Alcune proposte, sicuramente non di sinistra, come la Tobin tax, che a quei tempi proponevamo vengono oggi riproposte da chi non te l’ aspetti come misura anti crisi. E’ stata proprio questa attenta lucidità nell’ analisi e soprattutto nelle proposte che ha scatenato la repressione, il messaggio era chiaro: Hanno ragione,per la prima volta sembra che sappiano quello che vogliono, e proprio per questo vanno messi a tacere nel modo più brutale e quindi convicente possibile, difatti da Seattle nel ’99,passando da Goteborg, arriviamo al tragico epilogo di Genova (e la repressione cresce proporzionalmente alla crescita qualitativa e quantitativa del movimento). Quel movimento sarebbe rinato ma l’ 11 Settembre ha cambiato tutto.Quella data è un bivio nella storia, un pò come quando si dice che se per un mero scambio di posto nell’ auto Giovanni Falcone fosse sopravvisuto, la Storia di questo paese sarebbe cambiata,ovviamente in meglio. PECCATO…..

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