#Mind the gap: cronache di una palermitana a Londra

– Il vademecum del perfetto londonner –

 

Londra è un grande flash. “Flash”, nel gergo dei palermitani, è qualcosa di grande, che ti colpisce, ‘na figata, va.

Eppure, appena atterrata, sapevo già di dover superare svariate prove prima di essere una perfetta londonner!

Il primo ostacolo da superare è la lingua. All’inizio l’inglese era arabo antico con qualche inflessione sanscrita, non capivo una cippa, e ad ogni domanda che mi facevano la mia risposta standard era: “yeeee” e a volte me ne uscivo con dei graziosi “really”. Ovviamente, il novanta per cento delle domande non prevedeva un really come risposta.

Nel mio caso, avere tra i piedi un marmocchio di quattro anni che ti dice ” what did you saaaay?” per ogni castroneria che dici non è il massimo della vita.

Dopo tre settimane capisco una parola su cinque, il resto è puro intuito.

Altro step da superare è cercare di non perdersi nella “tube”. 

La prima volta che ci misi piede ero terrorizzata dall’eventualità di perdermi. Avevo decisamente l’aria della beginner, della principiante, e non mi staccavo dalla mia tube map, consultandola ad ogni fermata, manco fosse l’oracolo del giorno. In realtà, non ha nulla di complicato, basta solo fare attenzione alle direzioni; sì perchè ‘ste cazzarola di tube altro non sono che dei dedali infernali, ma dopo un po’ ci si abitua. (In caso di smarrimento seguite la folla.)

Nel vademecum del perfetto abitante di Londra (vi dò una notizia, i londinesi non esistono!) è inserita anche “la guida del bravo corridore”, perchè a Londra tutti corrono. Non so dove vadano né perché lo facciano, ma sta di fatto che corrono ovunque, per strada, sulle scale mobili, sulla platform e sospetto anche sui tetti. Inutile dire che mi sono adeguata allo stile e adesso corro anche io, anche se non ho nessun appuntamento importante. L’importante è che voi lo facciate, perchè altrimenti sembrerete solo degli stupidi turisti in visita e loro avranno ragione a spintonarvi per reclamare il loro diritto ad avere fretta. Meglio ancora se con un bicchiere di inutile caffè allungato nelle mani. Decisamente meglio.

Infine, l’ultimo step per scrollarsi di dosso il terribile beginner che alberga in voi, è comprarsi un bel kindle, scaricare l’ultimo libro della Parodi e fare finta di leggerlo in metro, non importa che voi siate seduti, l’importante è che voi assumiate l’aria più assorta che riuscite a fare e il gioco è fatto (se vi concentrate sul serio rischiate di finire al capolinea, quindi occhio!) .

Io, manco a dirlo, sto già racimolando i soldi per comprarmene uno, così da poter fare la figa con un oggetto inutile dal momento che non avrei soldi per acquistare dei libri. Manco quello della Parodi. Shame on me.

4 thoughts on “#Mind the gap: cronache di una palermitana a Londra

  1. Sono stata a Londra solo 3 giorni…e me ne sono letteralmente innamorata. Spero di tornarci e starci un bel po’ di più =) ho avuto le tue stesse impressioni, però anziché avere una mappa (ce l’avevo anche, oggi è appesa al muro della mia cameretta), avevo l’amica con la quale sono partita che conosceva Londra centro come se ci abitasse. Un’esperienza magnifica. Un consiglio che voglio aggiungere: prendetevi il tempo per andare a Trafalgare Square e stare un paio d’ore dentro alla National Gallery… altro che sindrome di Stendhal… e poi, prendete un taccuino e andate all’Hyde Parc: disegnate quel che avete davanti, anche se disegnate male, non preoccupatevi: vi verrà fuori un Monet.

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