Tripartiti

Siamo ora tripartiti. I tasti tra le dita:
a scrivere corriamo le parole urgenti
ché l’argomento momentaneo invoca foga
perché c’hanno portati nel bar più grande del
mondo, fotografati nel quale i pensieri…
è tutta positiva la manifesta ombra
c’hanno forniti di forche, duri bastoni
ch’al momento adatto serviranno la guerra.
Quando sarà finita, l’oblio facile, ecco,
e continuando a fare trecce o seghe
come se niente fosse successo. 

Siamo ora tripartiti. L’ingorgo che i vigili
non mantengono è il collasso dell’iperuranio,
dove fantasmi guidano movimenti di massa
e fantasmi civili dimenticano sempre
le cose come sono fatte, “per fare l’albero…”
le idee fantasma prendono posto in collettive
fantasmagorie che si fondono nell’hic et nunc
assuefatto che chiamasi MAI, ma non spifferatelo:
denigrare il marketing delle anime? Nònsi.
Sospinti come topi verso un bel suicidio.
Come se niente fosse successo.

Siamo ora tripartiti.
Cuore, panza, culo.
Disattenzione.
Appetenza.
Diarrea.

Lamentiamo il minimo
avidi del triplo
lasciamo sporco.
In massa.

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