Nuotando nel guano – Breve resoconto della situazione italiana

Guardare la tv in questi giorni è stato come guardare Colorado: aberrante.

L’Italia, come di consueto, è nel caos. Sembra di essere in un centro commerciale nella stagione dei saldi. Il Presidente della Repubblica è ormai trasfigurato dal peso delle menzogne e degli scheletri che conserva con cura. Con tutto quello di cui dovrebbe occuparsi, rigioca la carta della situazione carceri e dell’indulto. No, ma non c’entra niente con la condanna dell’omino della libertà.
Silvio, sulla via della beatificazione, è il martire che tutti aspettavano, in pieno stile “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”; non accetta la fine inesorabile e, protetto dai suoi capelli disegnati con lo spray marrò, continua a proclamarsi vittima dei turisti della democrazia (per usare sue infelici parole). Dice e si contraddice. È credibile quanto un vecchietto rincoglionito che si è perso nel parco in mutande, calzini bianchi e vestaglina di flanella pesante. Senza offesa per i vecchietti che arricchiscono le puntate di “Chi l’ha visto?”.
Sarà un’emozione per lui passare dai giochi erotici allo svuotare le pale negli ospedali o nelle case di riposo per anziani (tutti noi speriamo che sia questo il suo destino).

E poi c’è lui, Alfano il Bello. L’abbiamo visto soffrire di fronte alla notizia che il successore del Grande Capo Alzato con Viagra fosse la figlia Marina. Ore e ore di dibattiti televisivi sprecati a parlare di tradimenti politici per poi sentire, solo il giorno seguente, tutto il contrario di tutto.
I popoli del nord Europa saranno fuori di testa per la luce solare insufficiente ma, signori miei, noi siamo sulla via del ricovero in un centro di salute mentale per colpa di queste continue contraddizioni che ci bombardano il cervello. Tenere la mente sui binari è difficile. Si parla continuamente di IMU, quando c’è gente che a malapena riesce a pagarsi l’affitto di una topaia. L’Italia è piena di ricchi proprietari terrieri travestiti da contadini, vetrai, muratori, disoccupati: stanateli e succhiategli il sangue, non tassate i poveri cittadini che non hanno neanche gli occhi per piangere, no? No. Saggezza sicula ricorda: picciuli chiamano picciuli e piruocchi fanno piruocchi. Non c’è modo di riscattarsi in questo Paese.
Quando però decidi di alzarti la mattina pensando: “Forse c’è ancora speranza in fondo a quel vaso di Pandora”, il Mediterraneo diventa di nuovo scenario di una strage di migranti. Quasi trecento persone hanno perso la vita a pochi metri dalla salvezza, tra questi donne in stato di gravidanza e bambini. In realtà questa tragedia per molti è stata una bella notizia. Sul web spuntavano come funghi i commenti disumani e razzisti, svelando la natura genuinamente nazista degli abitanti del nord, soprattutto.

“Per le vittime della Costa Concordia niente funerali di Stato e per questi sì?” – “Non potevano morire tutti?” – “Così imparano e se ne stanno a casa loro!”.

maroni_e_bossiE sì, la gente dimentica o non sa o non si informa. Non gl’interessa, anzi no, non gliene frega proprio un cazzo di capire, di sapere. Eppure per il film che racconta la malafine del Titanic fiumi di lacrime sono stati versati. Forse se tra i migranti ci fosse stato un Jack che sacrificava la sua vita per una Rose nera (con la consapevolezza che nella realtà si sarebbe salvato lui) magari avrebbe fatto più tristezza.
Letta però si è recato a Lampedusa con Alf e Barroso, e ha dichiarato: «Da oggi le vittime saranno cittadini italiani», lasciando tutti con un gran punto interrogativo sulla testa. Se sei vivo sei clandestino, ma se crepi ti diamo il passaporto e un buono pasto del Sigma. Poi se sei pescatore e, seguendo la legge del mare, presti soccorso senza prima chiedere i documenti vieni accusato di favorire l’immigrazione clandestina. Di fronte a questa ennesima contraddizione, si sarà sentito anche lui un po’ idiota, un po’ pagliaccio, e quindi si è pensato di modificare la Bossi-Fini (ripassatela) e togliere il reato di clandestinità.
Bene. Ora funerali di Stato per le vittime, l’Europa vincitrice del Nobel per la Pace che interviene per farsi grande agli occhi del mondo sulla pelle di poveri disgraziati e le coscienze sono tutte pulite. Inchiniamoci davanti alle bare bianche, diciamo agli abitanti di Lampedusa quello che si vogliono sentir dire per sedare i focolai di rivolta contro lo Stato che li ha lasciati nel guano e torniamo alle nostre beghe di palazzo. Lo Stato italiano, egregio rappresentante del popolo tutto, è così ipocrita che si muove solo quando è inevitabile farlo, causa perdita definitiva di dignità agli occhi del mondo.
A questo punto viene da chiedersi, ma c’era bisogno che morissero tutte queste persone per sospendere la trasmissione Pomeriggio Cinque?

Signori, la vita è diventata talmente orribile che persino il cinismo fa fatica a spuntarla. E quando i cittadini cominciano ad avere come primo pensiero mattutino l’omicidio, beh, credo che ci sia da preoccuparsi seriamente.

Mi piacerebbe un giorno poter scrivere qualcosa di bello su questo Paese e sui suoi abitanti, ma giusto stamattina il vicino tuttofare mi ha svegliato alle otto con l’assordante rumore di un congegno diabolico (i mangiatori di piadina qui non sono meno vastasi dei palermitani), costringendomi per l’ennesima volta a maledire la mia nascita e il destino infame che mi è capitato.

2 thoughts on “Nuotando nel guano – Breve resoconto della situazione italiana

  1. 1.spegni la tv, cava, pare che guardi solo questo.
    2.attacca un foglietto con le istruzioni per l’uso del mezzo digitale
    3.associare letture trasversali di quotidiani o settimanali dallo sguardo “allargato”
    4.convincere i propri parenti che si sono rimbecilliti e che la settimana enigmistica o topolino sarebbero un ottimo inizio per “cambiare” lo stile di vita
    5.sogni d’oro bonomelli
    6.colazione abbondante per iniziare al meglio la giornata

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