Storytelling – Comunisti in paradiso

di Fabio Campoccia

Alle ore 18 del 14 novembre del 2009 Giovanni “Lenin” Bertolazzi si presentò alle porte del paradiso. Ad accoglierlo, sotto le luci sfrigolanti dei neon universali, trovò San Pietro e San Paolo. Quest’ultimo pur non essendo ufficialmente assegnato al ruolo di “accettazione nuovi beati”, era solito andare a trovare San Pietro a cui era legato da un vecchissima amicizia. I due vecchi santi passavano gli “eterni” pomeriggi del regno dei cieli chiacchierando e bevendo caffè seduti sulle loro sedie poggiate davanti le porte del Paradiso in attesa che qualche nuovo beato si presentasse al loro cospetto. La procedura prevedeva di accogliere i neo arrivati con la massima cordialità. Insomma, nessuno affrontava mai facilmente il trapasso e bisognava sempre convincere le anime appena giunte a rinunciare definitivamente alla loro condizione di vivi. A volte era necessaria anche una certa dose di pazienza.

– Figliolo, benvenuto in Paradiso! – cominciò a dire San Pietro – la tua vita è stata giudicata santa dal nostro… ehm, Capo… il quale ha deciso di donarti la pace eterna e la gioia infinita dentro la luce del Paradiso.

Il beato fresco fresco di giornata guardò i due santi uno per volta e poi con fare di sufficienza disse:
– Guardate… per me queste sono tutte minchiate. Questo non è posto per me. Vi saluto!
San Paolo sbiancò visibilmente e si rivolse a bassa voce a San Pietro:
– Oh no, un altro comunista! Ma ne sono rimasti così tanti sulla terra? Pensavo che con la caduta del muro di Berlino certi problemi sarebbero stati risolti!
– Lascia perdere – rispose San Pietro – questa settimana è già il terzo.
Poi rivolgendosi a Giovanni “Lenin” Bertolazzi:
– Figliolo, vediamo di capirci meglio. In età molto avanzata hai avuto un infarto e… sei morto. Hai percepito un senso di leggerezza e hai abbandonato il tuo corpo, poi lo hai visto dall’alto. È vero?
– Sì, è vero – rispose Giovanni “Lenin” Bertolazzi.
– Hai visto come in un flashback tutta la tua vita?
– Come no… esatto!
– Poi hai visto un tunnel di luce e ti ci sei infilato?
– Sissignore, è così.
– Perfetto! Poi mentre ti avvicinavi alla fine del tunnel hai incontrato delle figure luminose che ti hanno consolato e aiutato ad arrivare fino alla luce?
– Sì, è successo proprio così!
– E allora a cosa non credi? Sei morto e ora sei in paradiso.
– Non diciamo stronzate! È scientificamente dimostrato che l’assenza di ossigeno nel cervello durante i periodi di coma profondo produce delle endorfine che innescano delle allucinazioni. Certe allucinazioni sono archetipiche, come sosteneva anche Jung, per cui quasi tutti gli uomini che sono vicino alla morte sognano la stessa cosa: tunnel, luce, figure luminose e tutto il resto. Tutte le vostre dietrologie chiericali sono minchiate!

I due vecchi santi capirono che quello sarebbe stato un pomeriggio faticoso.
– Ma come…? Va bene, il tunnel potrebbe pure essere un’allucinazione, ma adesso non vedi le porte del Paradiso? Come puoi dubitare? Devi solo oltrepassarle per avere la beatitudine eterna. Come fai a non credere nemmeno adesso? Sei stato un uomo giusto e ora hai diritto alla gioia eterna.
– Non credo proprio! Io sono un comunista e quindi per i vostri criteri sono un peccatore, un nemico della chiesa e della religione…
– Ehm… figliolo, intanto per favore non gridare – San Pietro ora parlava a bassa voce imbarazzato – Ecco, questo è un piccolo diciamo “equivoco” che sulla terra nessuno ha avuto ancora modo di correggere. Te lo dirò in forma confidenziale: il Capo era comunista e lo è tuttora! Diceva le stesse cose che dite voi. Voleva fare la rivoluzione e ce l’aveva con la chiesa dei suoi tempi. Se ci pensi portava pure Lui i capelli lunghi…
– Certo certo, voi preti direste di tutto pur di convincere la gente ed infilarla nelle vostre gabbie dorate. Comunque c’è una cosa che taglia la testa al toro… io ho vissuto “nel peccato” per quarant’anni con la mia compagna. Quindi chiaramente io non posso procedere oltre quelle porte.

San Pietro si rivolse a San Paolo bisbigliando:
– Te l’avevo detto che quell’idea delle religioni organizzate era pessima! Guarda in soli 2000 anni i casini che hanno combinato. La cosa grave è che gli sforzi che faccio per convincere atei e comunisti ad entrare non sono nulla rispetto agli sforzi che devo fare per convincere certi clericali a NON entrare!
– Cosa vuoi da me? L’idea di andare a Roma è stata mia? Era il centro dello strapotere e della corruzione del mondo di allora… potevi pensarci prima!

Dopo la breve pausa San Pietro, che cominciava evidentemente ad irritarsi per le continue interruzioni e per il tono saccente del neo beato, si rivolse secco a Giovanni “Lenin” Bertolazzi e gli disse:
– Ora basta figliolo. Stai tranquillo, tu puoi entrare in Paradiso. Sei stato un uomo onesto, generoso con amici e parenti. Hai amato la stessa donna per quarant’anni senza mai tradirla, hai cresciuto i tuoi figli amorevolmente. Ed ora è venuto il momento di entrare nel regno dei cieli. Adesso DEVI entrare!

Giovanni “Lenin” Bertolazzi finalmente fece silenzio. Guardò l’ingresso del paradiso con aria pensierosa. Sembrò rimanere colpito dalla splendida luce e dal senso di pace universale che filtravano attraverso i cancelli e, come dopo essersi riscosso da un pensiero, si rivolse ai santi e con voce serena disse:
– Non ci siamo capiti! – scoprendo una cintura esplosiva che nascondeva sotto la giacca – Non sono io che devo entrare, siete che voi che dovete uscire entro dieci minuti sennò faccio saltare tutto!

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