Due minuti d’odio

Odio fortemente le battute con riferimenti razziali. Odio chi mangia facendo rumore. Odio chi mi tocca mentre parla con me. Odio fortemente andare a lavoro in macchina. Odio assolutamente la vecchia nonna dei miei proprietari di casa che grida tutto il giorno e non si capisce per quale motivo. Odio l’ignoranza e la strafottenza di chi non sa e non vuol sapere. Odio le notizie del telegiornale e il modo in cui vengono presentate, modulando e modificando il tono della voce a secondo che la notizia riguardi una strage in Siria o l’ultima performance politico–pubblicitaria di Matteo “Bean” Renzi.

Odio profondamente i sindacati e i loro rappresentanti eletti da pochi in rappresentanza della razza più vecchia del mondo: quella del lavoratore. Odio le liquidazioni dei manager di successo. Odio il ritmo del capitalismo e l’inquinamento atmosferico. Odio le grida della gente e la gente bigotta che si professa umana solo in nome di un dio. Odio il mio essere troppo odioso e odio odiare ma è proprio più forte di me. Odio le guerre preventive e odio chi non cerca la verità. Odio i facili schemi di associazione semantica.

Odio fortemente chi di voi in questo momento mi sta odiando. Odio con tutto me stesso ché non ho altro di meglio da fare che stare qui a dirvi chi odio e chi non odio, ma devo farlo perché ho quei cinque minuti lì e sapete perfettamente che se in quei cinque minuti lì non ti sfoghi almeno un po’ può succedere che ti prende male e poi magari non ci dormi nemmeno la notte!

Odio la scuola e il sistema universitario italiano che si basa esclusivamente sulla disponibilità e sulla pazienza alterna ora di studenti ora di professori, è difficile che possa comprendere contemporaneamente la disponibilità di entrambi e, ad ogni modo, in questo sistema non c’è possibilità di fare meglio e di avere pazienza o di essere compassionevoli.

Odio con tutto me stesso le agenzie di lavoro temporaneo che continuano imperterrite nel cercare lavoro anche quando non c’è lavoro. Odio le agenzie immobiliari che non si sa per qualche recondito motivo debbano pretendere un mese di affitto invece che una semplice parcella per aver fatto una semplice telefonata al proprietario, manco fosse loro la casa!

Odio i muratori che sono i lavoratori più felici di questo mondo e che cominciano a lavorare fischiando e cantando alle 6:30 di mattina per poi finire di distruggere un appartamento esattamente 8,30 ore dopo ancora cantando e fischiando; ma come cavolo fanno a divertirsi tanto i muratori io proprio non lo so! Odio e stra-odio le commesse indisponenti e i camerieri presuntosi, gli arroganti e i poveracci che non provano a mettersi in gioco ancora una volta. Odio chi chiede e ottiene un permesso per andare a trovare un caro che è già morto. Odio chi ogni volta che qualcosa non va sparerebbe in faccia a tutti. Odio chi ogni volta che qualcosa non va si lamenta che qualcosa non va!

Odio all’estremo i giovani rampolli manageriali che girano facendo i fighetti con le macchine aziendali vendendo aria fritta a chi gli sta intorno. Odio i responsabili del personale che prendono stipendi due, tre volte quelli di un impiegato e fanno i comprensivi quando c’è qualcosa che non va. Odio il silenzio e l’indisponibilità, odio chi non mi ascolta e chi mi ascolta troppo. Odio il non-dialogo e le buone maniere, odio la logorrea e la futilità. Odio dover odiare sempre le stesse cose, ma dovete capirmi: se non mi sfogo almeno questa volta mi sa che finisce male e stasera brontolo tutta la notte e quello di sotto si indispettisce e facile che domani non mi saluta nemmeno.

Odio gli avidi e gli avari, odio chi è parsimonioso per rappresentanza. Odio chi non odia chi odio io e al tempo stesso odio l’intolleranza, guarda qua che controsenso! Odio i controsensi ma anche l’insospettabile coerenza che affligge chi sta troppo attento a quello che deve fare e lo fa senza passione. Odio e voglio continuare ad odiare perché io odio per amore! Amen!

2 thoughts on “Due minuti d’odio

  1. Ho studiato una cosa bellissima sull’ODIO, la riporto (:

    L’odio è la manifestazione arcaica di dispiacere in relazione agli oggetti esterni da cui l’Io narcisistico infantile resta deluso e che rifiuta, restando in contatto solo con le sue pulsioni di auto-conservazione (dunque non è l’equivalente alla pulsione di morte!).
    L’odio opera come movimento di separazione tra dentro e fuori/Io e non Io …che è indicativo della presa di coscienza dell’esistenza dell’oggetto e del soggetto, dell’altro come separato dal Sé (fondamentale per lo sviluppo del sentimento di identità):

    – Implica la presenza dell’oggetto-altro.

    – Ma poiché la vicinanza dell’oggetto può diventare confusiva a causa della dipendenza infantile eccessiva e minacciare la soggettività differenziata…. Per evitare il rischio di invasione (e quindi di perdita del Sé), il soggetto reagisce con Aggressività nei confronti dell’oggetto stesso, che è respinto e squalificato; l’aggressività assicura così la separazione e l’identità.

    – Inoltre, siccome l’oggetto non è distrutto e resta onnipresente (anche se instabile), l’odio rappresenta una misura di protezione narcisistica contro il timore del suo abbandono.

    …Per questi motivi nei funzionamenti borderline l’odio è un sentimento da preservare.

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