Non tutte le munnizze vengono per nuocere

10289799_10151975018787504_4096173115414937419_nQuesto post nasce nella mia testa il 3 maggio 2014, poche ore dopo il ritorno in Serie A del Palermo, quando una persona che stimo molto pubblica su facebook la foto qui accanto titolandola “sabato 3 maggio 2014 – Il Palermo torna in serie A = feste, festini e munnizze al Politeama”.

Ora, prima di continuare a scrivere, è giusto che io precisi una cosa. Io amo il calcio e ancor di più il Palermo. Sono abbonata allo stadio e, ebbene sì, programmo la mia vita in base al calendario del campionato. Nonostante ciò c’è una buona percentuale di miei amici e conoscenti che mi reputa una persona civile, di una intelligenza nella norma, persino educata e attenta alle problematiche sociali. E vi assicuro che non appartengo ad una specie rara in via di estinzione. Strano ma vero, conosco tanta altra gente appassionata di calcio che tuttavia non compie atti violenti, non attacca la polizia fuori dagli stadi, non assale i tifosi avversari. Da frequentatrice degli stadi posso addirittura affermare che questa gente costituisce la maggioranza dei tifosi della maggior parte delle squadre. Questo perché, nel caso (molto probabile) in cui qualcuno fosse ancora convinto del contrario, l’equazione passione calcistica = ignoranza/inciviltà/stoltezza/barbarie non è stata ancora provata scientificamente.

Superata questa doverosa premessa, torniamo alla foto in questione. Quello che si vede è una piazza neanche troppo gremita (il che indica che la festa dei tifosi era già terminata) con un discreto numero di bottiglie, bicchieri e cartacce per terra. Mi pare (senza voler per questo giustificarlo) che non sia nulla di diverso da quello che si trova al termine di ogni manifestazione, di ogni tipologia (politica, sportiva, sociale, artistica), di qualsiasi città del mondo. Non ci credete?

Eccovi alcuni esempi: (cliccate sulle immagini per leggerne le didascalie)

D’altronde un vecchio saggio diceva che cu mancia fa muddichi. Vale a dire che non esiste contesto geografico, socio-economico o politico in cui la presenza contemporanea di almeno una decina di individui nello stesso luogo non crei munnizza. Sarà per questo che tra i servizi di pubblica utilità di cui si servono i comuni esiste anche il servizio di “pulizia straordinaria in occasione di raduni, comizi, avvenimenti sportivi, concerti, convegni, feste popolari e mercatini”. E sarà per questo che esiste un omino che pulisce le chiese dopo le messe, i teatri (persino quelli più lussuosi) dopo gli spettacoli o gli stadi dopo le partite.

Attenzione! Con questo non voglio assolutamente giustificare chi dà vita a discariche a cielo aperto senza curarsi del bene pubblico. Vengo quotidianamente assalita da istinti pluri-omicidi ogniqualvolta scorgo un automobilista che lancia cartacce dal finestrino; ho il cruscotto della macchina pieno di volantini perché quando li trovo sul parabrezza non li getto per terra; ho regalato (e continuerò a regalare) posaceneri portatili ai miei amici fumatori e mi è capitato di camminare e camminare e camminare con la coppetta del gelato gocciolante che mi insozzava le mani prima di riuscire a trovare un contenitore nel quale gettarla.

Quello che contesto è il falso perbenismo con cui di volta in volta si utilizzano queste foto e questa ipocrita indignazione ora contro i tifosi, ora contro i cortei di CasaPound, ora contro le manifestazioni dei NoTav, ora contro i fan di questo o quel cantante. Ed è di ieri l’ennesimo scandalo, questa volta targato Mobilita Palermo, avente come capro espiatorio i manifestanti che hanno “accolto” Matteo Salvini in visita a Palermo. Questa l’immagine della discordia e questa la didascalia: “Cari palermitani: è peggio Salvini, oppure voi?”

salvini

La verità è che, al di là di ogni discriminazione, a prescindere dal colore della pelle, dal credo politico o religioso, dall’orientamento sessuale o dalla fede calcistica, la munnizza è il minimo comune denominatore di ogni corteo/raduno/concerto.

D’altronde, che ci piaccia o no: munnizza siamo e munnizza torneremo.

 

22 thoughts on “Non tutte le munnizze vengono per nuocere

  1. Lol ma brava,non me lo aspettavo e mi piace quello che ne hai tirato fuori,però. . . É troppo evoluto questo ragionamento per non essere strumentalizzato! Ovvero per:
    1) non essere usato dai Palermitani maleducati per deresponsabilizzarsi urbi et orbi (anzi,sostituite “palermitani” con “uomini”!)
    2) non essere usati dai giornalisti pur di scrivere qualcosa.
    Io penso semplicemente che in un contesto civile non si dovrebbe lasciare sto delirio,che l ominomunnizza così potrebbe andare a pulire altrove,e penso pure che dovrebbe bastare girarsi per gettare il rifiuto ormai inutile in apposito contenitore. Inoltre penso anche che sia da stupidi sommare due problemi diversi per dire “tu sei peggio del porco”, quasi a volere giustificare il porco di essere tale. . . .Anche questa é manipolazione!

    Poi c é da dire pure che tutto che ho scritto é utopico,ovvero: non ci sono i cestini, forse neanche l ominomunnizza e magari il sito in questione ha usato questo stupido escamotage come provocazione . . .secondo loro utile a qualcosa (non dimentichiamo che questo sito, utilissimo per carità, però é quello che si sostentava con la pubblicità del gioco d azzardo on line).

    Insomma, ho spesso la sensazione che qui tutto serva per giustificare tutto (il malfunzionamento?). Resta, sì, che cu mancia fa muddiche e che se non mangi muori. . . Però visto che il suddetto ominomunnizza non esiste a me piacerebbe molto incontrare più gente con le mani luride di coppetta al cioccolato appena gettata (a 1km dalla gelateria)!

  2. Mi trovo in disaccordo, non esiste una legge universale che dice che matematicamente a una manifestazione segua un paesaggio desolatamente sporco. Dipende unicamente dal senso civico di ognuno, chiunque fra i manifestanti avrebbe potuto portarsi a casa ognuno di quei cartelli che vediamo in foto. Se ognuno lo avesse fatto, questa immagine apparirebbe magicamente molto più pulita. Meno che mai questa presunta legge matematica vale per manifestazioni così piccole come quella contro Salvini. Io non mi sognerei mai di lasciare un cartello o un rifiuto in strada a fine manifestazione, per non parlare dello scrivere sui muri. Nessuna giustificazione, nessuna attenuante. Porci, selvaggi e incivili, e niente di più.

    • Eccoti!
      Intanto grazie mille per la rilettura e per il commento sul sito, su cui (riteniamo) risulta più facile ragionare nel tempo e conservare questi pensieri. Non sarò lunga, poiché la parola, in questo caso, va all’autrice.

      Penso semplicemente, collocandomi perfettamente sulla tua linea di pensiero e conoscendo colei che ha scritto, che il suo intento fosse:
      – Assolutamente di non giustificazione/deresponsabilizzazione i “porci, selvaggi e incivili”, come lei stessa esplicita più volte nel testo.
      – collocato ad un livello istituzionale, ovvero: ATTENZIONE! Notasi che Il tizio addetto al servizio di “pulizia straordinaria in occasione di raduni, comizi, avvenimenti sportivi, concerti, convegni, feste popolari e mercatini” NON ESISTE!
      – Ma soprattutto teso a NON AVVALLARE MAI l’equazione “Palermitani porci = Salvini ha ragione = siete meritevoli di essere emarginati-schivati-trattati da inferiori” etc., etc., etc. O affermazioni come “Cari palermitani: è peggio Salvini, oppure voi?”.

      Credo fortemente nella necessità di attaccare il disimpegno civile SENZA offrire facili giustificazioni a pratiche razziste e politicamente interessate come quelle di certi politici di cui sopra.
      E per questo è inutile attaccarsi tra siti, leggere superficialmente, fraintendere, dare torti e offrire fianchi e facili scappatoie a chi ha un programma politico teso alla scoperta della stupidità altrui, delle debolezze popolari (come appunto litigare tra realtà impegnate senza capire dove sta la vera critica) e al suo successivo sfruttamento.

      • Quelle frasi/equazioni (“Palermitani porci = Salvini ha ragione = siete meritevoli di essere emarginati-schivati-trattati da inferiori” etc., etc., etc. O affermazioni come “Cari palermitani: è peggio Salvini, oppure voi?”.) non le vedo come strumentalizzazioni ma come sfoghi esaspertati di chi vede la propria città stuprata da queste bestie, e come tali (le frasi/equazioni) devono essere prese. Io personalmente non vedo in quei manifestanti i “contestatori di Salvini” – i “tifosi dell’Atletico Campofranco”, ecc.” vedo solo “GENTE che sporca”. Non mi interessa chi sono. Insomma guardiamo ai fatti, i fatti sono che dopo quella contestazione è rimasto uno schifo, il resto non conta: non mi conforta il fatto che nel resto del mondo succeda la stessa cosa, avrei avuto sdegno anche se fossimo a Stoccolma; se nel resto del mondo c’è lo spazzino post-manifestazione e da noi no è un’altra questione, afferente semmai l’amministrazione comunale. Non si vuole strumentalizzare, si vuole riflettere su un fatto di cronaca; siamo assolutamente d’accordo sul fatto che non sono solo i contestatori di Salvini che sporcano, oggi sono stati loro, domani possono essere i papa-boys, i fan di Tina Turner in concerto, i tifosi della Sanbenedettese e via dicendo. Però è altrettanto chiaro che non si può fare a meno di notare la contraddizione di una persona che da un lato contesta chi lo insulta di essere “inferiore” e dall’altro si comporta… da inferiore. Sì da inferiore, perchè ho i miei dubbi che, come sostiene Sonia, una cosa del genere sarebbe successa in qualunque parte del mondo. Noemi, te la immagini sta roba a Copenaghen? Del resto, ripeto, la manifestazione era molto contenuta, non era affatto scontato e necessario che finisse con uno scempio urbano. Piuttosto il punto è un altro e cioè che bisogna accettare la realtà: l’inciviltà non è solo l’immagine scioccante di via Palatucci in versione discarica, l’inciviltà è anche il nostro amico a cui vogliamo tanto bene che ha lasciato la bottiglia di birra a terra a fine manifestazione, anche chi ci è vicino può essere la causa di gravi problemi della città, dal più vicino (un nostro amico) al più lontano (qualunque palermitano), l’inciviltà è il piccolo gesto di ognuno che poi diventa la sciagura generale, non è qualcosa di lontano, intangibile, invisibile.

        Comunque punti di vista, al di là dei quali, non c’è dubbio, concordiamo sulla cosa più importante e cioè che ognuno di noi in quella situazione non si sarebbe comportato da incivile, questo è quello che conta.

        • Sì!

          Ribatto “solo” sull’importanza di scindere i due livelli: (1) Salvini; (2) sporco e inciviltà.
          E di fare MOLTA, MOLTISSIMA attenzione a giustificare certe pratiche attraverso altre. Non c’è giustificazione dell’una e dell’altra, MAI. Ma c’è la necessità di dire le cose come stanno SENZA CONFONDERE!

          E’ facile, da parte di chi usa strumentalizzare per pare “populismo” dire qualsiasi cosa, va. Anche che “i negri” ci levano il lavoro (invece di dire che i nostri figli di papà non vogliono andare a lavare le case neanche se hanno 3 figli da mantenere ed hanno le pezze al culo). O che gli ebrei usurai hanno determinato l’idea della “soluzione finale”.

          Questi paradossi, ovviamente, servono a spiegare il senso del perché, secondo me, le due cose debbano restare ciascuna al loro posto!
          Poi è ineccepibile dire: “Palermitani! E che cazzo, potevate portarvela a casa la munnizza” (o qualsiasi altra cosa che vuoi,va). Ma non “è peggio Salvini, oppure voi?”… è pericoloso dire una cosa del genere, GENERALIZZARE così. Adottiamo lo stesso comportamento degli esempi di cui sopra! La politica confonde e generalizza. Pure tra noi cittadini attivi dobbiamo creare confusioni?

    • Grazie Giuseppe per il tuo commento, che è sempre apprezzato qui (anche e soprattutto quando divergente dal nostro pensiero).

      Inizio col dire che, nonostante il fraintendimento, sono abbastanza d’accordo con te.
      Come te infatti neanche io mi sognerei mai di lasciare un cartello o dei rifiuti per terra (proprio su questo aspetto ho fatto una lunga digressione nel mio post) e come te credo che non esista una legge universale secondo la quale a una manifestazione debba seguire un deturpamento del paesaggio, ma (ahimè) è quello che succede sempre. Questo non significa minimamente che dobbiamo accettarlo o giustificarlo (nell’articolo lo preciso in almeno due punti). Ma semplicemente che non dobbiamo cadere in fin troppo semplicistiche deduzioni del tipo “i contestatori di Salvini sono dei porci”, “i palermitani sono dei vastasi” o “i tifosi sono degli incivili”. Credo piuttosto che andrebbe fatta un’analisi molto più ampia e generale, di natura politica e sociale.

      Quindi ok, nessuna giustificazione (le cartacce per terra non si lasciano e, ancora peggio, i muri non si imbrattano!), ma neanche una facile strumentalizzazione per attaccare oggi i contestatori di salvini e domani i tifosi che festeggiano uno scudetto, perché credo che posta così sia ben poco costruttiva o quantomeno inefficace.

  3. Assolutamente d’accordo con quanto scritto. Probabilmente sono tra i pochi ad aver colto il significato reale dell’articolo. (Non so se l’autrice in questione ne sia a conoscenza, ma su mobilita palermo è in atto una “mobilitazione” contro questo post). Ad ogni modo, per fortuna, ho preferito andare a consultare direttamente la fonte per capire cosa avesse scritto questa sostenitrice a oltranza dell’orgoglio terrone. E mi pare che non ci sia nessuna giustificazione o una volontà di voler sminuire l’accaduto, semplicemente un attacco ai tentativi di strumentalizzazione che di volta in volta si producono. Ed è finita per venire strumentalizzata lei stessa.

    • Ne siamo a conoscenza, Marta, grazie mille!
      E’ evidente la strumentalizzazione, ma poco possiamo fare, visto che non riusciamo a commentare su quel sito e che, comunque, con realtà abituate a tali usanze serve a poco la chiarificazione (purtroppo). Non fraintendiamoci: stimo abbastanza l’operato di base di Mobilita Palermo, ma non è la prima volta che si evidenziano delle sbavature etiche notevoli nelle loro posizioni; difatti preferisco non seguirli più da tempo. Senza rancore, ma con coerenza, ecco. Ed oggi poi…
      Però sai com’è: certi “confronti” servono, con l’amaro in bocca per l’altrui tentativo di renderle “flame” e di martirizzare gli altri : P
      Ai posteri, etc.

    • Ciao Marta, grazie del commento e della segnalazione.
      Sono felice che qualcuno abbia colto il senso del mio post e trovo a dir poco illuminante che un post che si scaglia contro le facili strumentalizzazioni sia rimasto vittima esso stesso di un’ulteriore strumentalizzazione. Evidentemente non avevo poi così torto a intravedere del marcio nell’uso semplicistico di queste immagini e di questi slogan.
      A presto!

  4. Io sono d’accordo con quanto scritto dall’autrice. Da un lato è vero che alcuni manifestanti maleducati hanno imbrattato la città e pertanto non hanno smentito i pregiudizi sui Terroni (anche se ovunque succede!)… avrebbero fatto bene a rimanere a casa. D’altra parte non si può generalizzare “i manifestanti che si sono radunati…” eh no! Alcuni (pochi probabilmente) Manifestanti! Se si fa di tutta l’erba un fascio si fa l’errore della polizia che arresta centinaia di manifestanti per colpa di qualche violento (a volte mandato di proposito come infiltrato dalla fazione opposta). È quanto succede coi NOTAV tra l’altro… Basta un’arancia muffita ad imbrattare il cesto… Ma non butto le altre arance!

  5. In completo disaccordo con questo articolo.
    Si rischia di giustificare ciò che altrove non è normale. E come ha già fatto notare il sig. Giuseppe Vacanti, NON ESISTE una legge naturale che dice matematicamente a una manifestazione segua un paesaggio desolatamente sporco. Ma dove sta scritto? Posso capire cartacce e qualche lattina, ma addirittura accatastare i cartelloni nelle aiuole non lo tollero.
    Questa è sbavatura etica e non altre cose!

    • Ciao Paola, innanzitutto grazie del commento.
      Ho spiegato già, sia nel mio articolo (evidentemente frainteso), sia rispondendo al commento di Giuseppe, che non c’è in me la benché minima volontà di giustificare quello che succede al termine di ogni manifestazione (di ogni tipologia e di ogni area geografica). Spero che le mie puntualizzazioni (sulle quali credevo di essere stata abbastanza chiara nel post) possano aiutarvi a leggere con uno spirito diverso il senso delle mie parole. A presto

  6. “Nulla mi ha colpito di più del grado in cui le persone deformano le loro menti, le loro emozioni, le loro convinzioni, le loro opinioni, persino la struttura stessa della loro psiche, in conformità ai vantaggi o agli svantaggi personali e ai cambiamenti di ogni genere nella loro sorte” (S. Foulkes).

  7. Nelle altre città tutto funziona piu’ velocemente, noi qui sporchiamo come gli altri ma puliamo piu’ lentamente.
    A Palermo, Sonia si porta la coppetta da Mondello a Bonagia e nelle altre città c’è chi si porta la carta del panettone navigli-navigli, pur di buttarla al primo cestino utile.
    Forse a dirla tutta, qui manca chi fà rispettare le regole, e concordo con chi dice che se ne è parlato giusto perchè “additare” nei social è la cosa migliore per visualizzazioni e “mi piace”, un mondo in cui, se non sparli, non vendi.

    P.s.
    Ma veramente occupate palazzi bivaccando con le bandiere che inneggiano al CCCP? Mascalzoni Comunisti!
    :)

    • Ahahha Marco! :) Si, perché collettivo è sinonimo di Centro Sociale Occupato Autogestito… io occupo abusivamente casa mia… Non lo sapevi? Poi siamo palesemente comunisti, alle ultime elezioni io personalmente ho votato Lenin, tra noi ci chiamiamo “compagno X, compagno Y”. Inoltre noi siamo un collettivo, ma mobPA non lo è… altrimenti si sarebbe chiamato MobilitanoPalermo… al plurale! Ahahah… Inoltre essere di sinistra vuol dire essere comunista, ed il fascismo ed il nazismo sono sinonimi. Quante cose ignoriamo noi!!! Ma meno male che c’è gente colta, figli di nessuno (si sono fatti da soli, non da papà e mammà) che dalla mattina alla sera apportano tanti miglioramenti per la società! Gente diversa da noi, non frustrata a cui va dato peso e testo.

      p.s.: riguardo a MobPA quando dico che non è un collettivo, non vuole smilnuirne il lavoro di gruppo, ovviamente ironizzo sul “commentatore” ignorante che non ha capito che siamo un collettivo (esattamente come loro) in quanto gruppo composto da diverse persone, diversi autori, e nel nostro caso un’associazione non legalmente costituita (non abbiamo P.I.V.A.)

  8. Eccomi, non potevo mancare in questa discussione, anche perchè appena leggo NO TAV mi si “appizzano gli orecchi” (Camilleri docet…)
    Concordo con Sonia, normalmente i raduni di massa producono una discreta quantità di rifiuti. Però credo sia opportuno distinguere nettamente gli eventi che producono utili da quelli che non lo fanno.

    Nel primo caso (ad esempio una partita di calcio) le opere di pulizia dovrebbero essere previste dagli organizzatori degli eventi in questione (chi incassa paga il ripristino), inoltre per merito di questi eventi pubblici il Comune incassa una quota che serve (o dovrebbe servire) proprio alle pulizie.

    Ovviamente è diverso se si parla di cortei o altre manifestazioni che non producono utili, in questo caso l’intero onere ricade sulle casse del Comune in cui si è svolta la manifestazione.
    Ad esempio ci possono essere delle manifestazioni spontanee per festeggiare un evento felice (il Palermo in serie A) o infelice (la presenza di Salvini a Palermo). Oppure delle manifestazioni organizzate per le quali è stato richiesto un apposito permesso alla questura. In ogni caso, concordo con Sonia, si produrrà “munnizza”. Il Comune ha sempre il dovere di occuparsene e di pulire adeguatamente, a proprie spese quindi a spese dell’intera cittadinanza.

    Però secondo me la quantità di immondizia, così come la quantità di danni vandalici, sono direttamente correlati alle motivazioni delle singole persone e, soprattutto, dal sentimento di appartenenza al territorio.

    E qui arrivo all’argomento che mi preme, perché nel caso delle manifestazioni organizzate direttamente** dal movimento NO TAV della Valle di Susa, questo sentimento di appartenenza spicca in modo molto particolare. Difatti in 20 anni di esistenza (prima manifestazione 1995) il movimento NO TAV della Valle di Susa ha prodotto svariate cose, tra le quali risalta un vasto comitato organizzativo (centinaia di persone) che si occupa di organizzare SEMPRE un servizio di pulizia che segue il corteo, con tanto di furgone che passa a raccogliere i sacchi neri pieni. Sono anche fortemente scoraggiati tutti comportamenti vandalici, anche se purtroppo qualche writer riesce sempre a imbrattare qualcosa con la vernice spray (prima di essere represso dalla massa).

    Per chi volesse vedere con i propri occhi: prossima manifestazione a Torino, sabato 21 febbraio, ore 14 piazza Statuto (vicino alla stazione ferroviaria di Porta Susa). Vestiario carnevalesco molto gradito.

    Memo per motivare la partecipazione: costi previsti per il solo tratto TAV dalla Valle di Susa alla Francia (stima prudenziale) = 10.674 Milioni di euro, ovvero € 1.587,12 AL CENTIMETRO.

    ** Ovviamente manifestazioni di protesta contro l’alta velocità sono state organizzate un pò ovunque e da chiunque, io mi riferisco solo a quelle organizzate dal movimento della Valle di Susa e comitati vari.

    • Laura, innanzitutto grazie del commento, ma soprattutto grazie per l’analisi molto interessante che hai voluto condividere con noi.

      Non so fino a che punto hai ragione quando scrivi che secondo te la quantità di immondizia o di atti vandalici sia direttamente correlata alle motivazioni dei manifestanti o al loro senso di appartenenza al territorio. Tra le foto che ho condiviso ho appositamente scelto un’immagine di piazza Bologni (a Palermo) al termine diell’Arca Village, una manifestazione “green” organizzata da Smart City Italia in collaborazione con il consorzio Arca, entrambi sensibili alle tematiche dell’eco-sostenibilità e dell’ambiente. Eppure anche in quel caso la sporcizia non è mancata. Credo piuttosto che il tutto sia collegato alla forza organizzativa che c’è dietro la manifestazione. La protesta contro Salvini, così come i festeggiamenti per la promozione del Palermo, sono stati eventi estemporanei nati spontaneamente senza che nessuno si mettesse a tavolino a riflettere su cosa fare, dove e come. Quello dei NoTav è invece un gruppo che ha dimostrato di essere ben strutturato che, come tu stessa confermi, pianifica ogni proprio intervento, addirittura organizzando (non lo sapevo) un servizio di pulizia che segua il corteo, e questo non può che fargli onore. Diciamo che questo modello, in assenza di una presa di responsabilità da parte del Comune (che è a conoscenza di data, orario e percorso di ogni corteo organizzato), sarebbe la soluzione ideale.

      Solo un’ultima precisazione (negli ultimi giorni ho il timore costante di essere fraintesa): quando ho citato i NoTav nel mio articolo, l’ho fatto solo in quanto vittime anch’essi di diverse strumentalizzazioni (no tav / violenti, tifosi / ignoranti che perdono tempo dietro a un pallone senza preoccuparsi dei problemi seri della vita etc) e non perché volevo schierarmi contro di loro, anzi!

      Ancora grazie per il contributo che mi/ci hai dato.

      • Grazie Sonia,
        il tuo messaggio mi era chiaro ed hai ragione quando dici che chiunque può essere strumentalizzato.
        Devo fare anche io una precisazione perché la mia frase “sentimenti di appartenenza al territorio” può essere fraintesa!
        Durante le manifestazioni che si sono tenute in valle ho semplicemente notato la differenza tra il comportamento di alcuni ragazzi e ragazze “urbani” che provenivano magari da città lontane (ad esempio Milano) che, pieni di buona volontà e sobbarcandosi ore di viaggio, si univano al corteo e l’atteggiamento dei manifestanti autoctoni della vallata.
        Ho visto e sentito più volte qualche “madama” o “monsù” (signora o signore) vistosamente riconoscibili come “montanari” (scarponi con suola in vibram, giacca a vento, camicia rigorosamente di flanella, accento secco e duro ben lontano dal birignao torinese), rimproverare qualche giovanotto/a piercing-dotato per un pacchetto vuoto di sigarette gettato a terra oppure affrontare con piglio severo ragazzi colpevoli di aver estratto dallo zaino delle bombolette di vernice spray (cosvrìe fe? cosa vorresti fare?).
        Secondo me è l’atteggiamento amorevole di chi quella terra la vive intensamente; perché magari la coltiva, perché ci cammina o ci si arrampica sopra, o magari di chi da bambino ha visto il proprio nonno riparare quel’antico muretto in pietra costruito dal bis-bisnonno.
        Insomma l’altra faccia della medaglia del fenomeno NIMBY che tanto si cita (in negativo). Questo sentimento amorevole è lo stesso che leggo spesso in Abattoir verso Palermo, unito allo sdegno per le “sconcerie” che vedete ogni giorno.
        Un abbraccio

  9. Io vorrei discostarmi un po’ dalle polemiche che sono scaturite dal post (che mi è apparso chiaro e coerente, nient’affatto di giustificazione per certi fatti, né autoghettizzante come ho letto altrove), e vorrei piuttosto farvi i complimenti (all’autrice e a chi gestisce il blog), per il modo in cui avete gestito le critiche e le polemiche, aprendovi al confronto e portandolo su un piano costruttivo, anche attraverso le vostre risposte ai commenti altrui (contrariamente a quanto ho visto fare altrove). Non vi conoscevo, ma avete guadagnato una nuova lettrice, per quanto possa contare

    • Gabriella, ti chiedi “quando possa contare”…

      …Non è stato piacevole essere coinvolti così aggressivamente in questa polemica, ma in fondo è questo quello per cui questo progetto nasce 6 anni fa e più: avere e comunicare il proprio pensiero, senza troppi “se” e o “ma”.
      Non è quasi mai stato facile, forse perché siamo una realtà troppo di nicchia, come tutte quelle che non si pubblicizzano, che non scendono a compromessi, che probabilmente ci sanno fare poco col marketing né fanno a pugni.
      Però, a volte sbagliando, nel tempo vedi che le cose importanti sono capirsi anche quando la pensi diversamente ed anche se prima ti scocci; arrabbiarsi magari, ma farne uscire qualcosa di buono (questo post nasce da una discussione sul calcio tra me e l’autrice, e vedi un po’ le robe che ne escono : P !); e leggere, finalmente, messaggi come questo che ci hai lasciato tu o tread come quello (qui sopra) con Giuseppe Vacanti, in cui alla fine si ragiona insieme e ci si capisce e si creano punti di contatto.

      Quindi benvenuta, e speriamo a prestissimo (:

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