#Mind the gap: cronache di una palermitana a Londra

– Le cose che amo di te –

Eravamo rimasti che odio Londra. Non è che proprio la odii però, difatti ci sono molte cose per cui vale la pena viverci. Vediamo qui di seguito quali sono i cinque motivi per amare Londra:

1. Il parco – Londra è piena di parchi, se provate a prendere una cartina di Londra vi accorgerete che metà della superficie londinese è verde! Ogni quartiere, borough, ha il proprio parco, ovviamente fornito di attrezzatissimi playground (parco giochi). I più grandi hanno persino un piccolo parco avventura, con liane, seggiovie, mura da scalare, ponti di corda da attraversare. Il migliore fra questi è il Battersea Park, a sud ovest di Londra, fornito di laghetto e pedalò da affittare e di un piccolo zoo.  Poi c’è il Richmond Park, con i suoi bei cervoni in libertà e una sconfinatezza che spaventa. In definitiva, è  molto bello averne sempre uno a portata di mano quando spunta il sole, se poi hai un Tesco (catena di supermercati) vicino, fai rifornimento di birre, ciders (sidro), pimm’s (bevanda a base di mela molto nota in Inghilterra), ginger beer (birra allo zenzero da miscelare con tonic water e ghiaccio, da solo pizzica da morire!) e patatine e hai risolto il pomeriggio.

2. I love vintage! – Amo le cose vecchie, usate, che hanno una storia che s’insinua fra le pieghe, i graffi, le grinze. Londra è sicuramente il paradiso dei mercatini vintage! Il più famoso è sicuramente l’Apple market di Covent Garden (meta turistica irrinunciabile!), dove tutti i giorni solerti vecchietti “apparecchiano” il loro banchetto con tutta la chincaglieria che sono riusciti a raccattare in giro! Piattini, tazzine, teiere, orologi da tasca, anelli, bracciali, tutto rigorosamente old fashioned. I miei preferiti sono però quelli di Brick Lane e Spitafields, dove si trovano principalmente scarpe, borse, vestiti e cappotti che in un tempo lontano sono appartenuti ad altri.

3. L’ora del tea – Sì, lo so, fa molto signora dell’alta società con appartamento di lusso a Mayfair, ma in realtà il rito del tea all’inglese non è solo prendere il tea delle cinque, quello possono farlo tutti. È immergersi in un’atmosfera ovattata fatta di gesti lievi, di alzatine piene di scones alla frutta, strawberry jam and cream con cui farcire queste deliziose pagnotte che da sempre accompagnano il tea, rigorosamente earl grey e latte. Esistono molte sale da tea che offrono il pacchetto tea, scones e sandewiches al salmone, alla modica cifra di 25£ (il Ritz Hotel offre in più una coppa di champagne a “soli” 50£ a persona!!!)

4. I luoghi nascosti – Ci sono luoghi che in pochi conoscono e che sono semplicemente splendidi da visitare. Un giorno ero a Paddington, giro l’angolo e mi ritrovo davanti a una battello-libreria che galleggiava su uno dei tanti canali che derivano dal Tamigi. Continuo la mia passeggiata e m’imbatto in un simpatico vecchietto che calorosamente m’invita a provare le sue torte e il suo caffè sul suo battello che è anche casa sua! Mi siedo, di fronte a me le acque limacciose e ferme del canale, i salici piangenti e un odore inconfondibile che mi riporta a casa: odore di Moka! Il vecchietto mi fa il caffè e me lo versa invitandomi a servirmi a mio piacimento! Che goduria! E di posti così Londra è piena, credetemi! Vale la pena viverci anche per questo!

5. Londra ti dà l’illusione di vivere in un sogno, certe volte. È un posto dove tutto può succedere; un posto che se lo lasci ti mancherà per sempre.

3 thoughts on “#Mind the gap: cronache di una palermitana a Londra

  1. Non sono mai stato a Londra e questo mi dispiace perchè la trovo piena di motivi validi per visitarla. In compenso, sono stato più volte a Parigi. Spero un giorno di andarci. Concordo con tutto quello che hai scritto.

  2. Maledetta :p nonostante la storiella delle cimici, questo post, tranne magari il salmone al punto 3, mi ha fatto venire voglia di prolungare il mio viaggio di una settimana verso terre meno calde e più RositoSè :)

  3. sono stata a Londra due settimane fa. ci ho vissuto per sei mesi nel 2011, e da allora non ci ero più tornata: ufficialmente perché mancava l’occasione, in realtà perché avevo delle questioni in sospeso che non mi sentivo di affrontare. adesso era il momento giusto, ed è stato come tornare a casa: niente giri turistici, al Big Ben non mi sono avvicinata neanche per sbaglio…però in compenso ci sono stati parchi, scoiattoli, birre a camden e metropolitane :-)

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