Storytelling: La Bestia

Prima o poi arriva quel momento. Quel momento in cui ti ritrovi a pensare “come cazzo sono finito qui?” e cominci a percorrere a ritroso tutte le tue scelte, le tue azioni e, se sei come me, il tuo Karma. Perché avrai fatto sicuramente qualcosa di sbagliato a livello kosmico per avere una vita così tapina! Il Karma ti avrà punito. E allora ti metti lì a snocciolare tutti i peccati di cui ti ricordi e tutte le buone azioni che hai compiuto e che, evidentemente, non sono bastate per tentare di bilanciare.

Una volta ho letto un romanzo molto bello e un po’ strano in cui la protagonista leggeva qualcosa riguardo un’ordinazione kosmica: ovvero qualcosa che si può chiedere al Kosmo, tipo desiderio del genio della lampada. Questa ordinazione, però, generava una Bestia. Metaforica o fisica che fosse la Bestia, questo brano mi ha aperto gli occhi: mi ha fatto riflettere sul fatto che le nostre azioni generano Bestie, sta a noi addomesticarle. La Bestia può sbranarti, può ammaliarti, può afferrarti e trascinarti sempre più all’interno della buia foresta.

Evidentemente la Bestia che ha afferrato me non è ancora stanca di correre. Alle volte avrei voglia di guardarla negli occhi e sfidarla, tipo duello a morte, ché tanto o finisce lei o finisco io, non m’importa. Altre, invece, vorrei che fosse mia amica, che riuscissi anche ad accarezzarla e a passeggiare con lei nella foresta.

Ce l’hanno insegnato anche a scuola: nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. Non so dire se credo in un Dio onnipotente, creatore dei cieli eccetera, ma credo ciecamente nella legge di Lavoisier. A livello karmico, intendo. E non c’entra niente con tutte quelle cose new age ma, per esempio, so che se fai lo stronzo, ricevi stronzate in cambio. Gliel’ho detto al mio dottore e lui mi ha consigliato di prendermi una vacanza. Certo, per lui è semplice, col suo macchinone e il suo portafoglio pieno di soldi. Ma io, per prendermi una vacanza, devo buttare l’anima e lavorare. Lavorare per mesi e poi, se tutto va bene, scialacquare i miei soldi in un baretto qualunque, in un posto qualunque, basta che sia lontano da qui. Ma non si può vivere così per sempre: dannarsi l’anima e poi tentare di ricucirne i pezzi in una settimana.

È per questo che adesso sono qui a scrivervi. Per esortarvi ad affrontare la Bestia. Non abbiate paura dei suoi occhi bui, delle sue fauci enormi. Coglietela di sorpresa, lei non se l’aspetta. Non sa che vi siete stancati di averci a che fare. Pareggiate i conti, regolate il vostro karma. Questo sto per fare io e se domani non sarò di nuovo qua a scrivervi, vorrà dire che stanotte la Bestia avrà avuto la meglio. Ma a quel punto, poco importa, no?

4 thoughts on “Storytelling: La Bestia

Rispondi a Sonia MelilliAnnulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.