Zio Tano

Lo zio Tano era un maestro nell’arrangiarsi; per lo Stato è sempre stato disoccupato, ma lo zio era un gran lavoratore in realtà. Ha cambiato mestiere almeno una dozzina di volte, e spesso è riuscito a seguire più di un’attività per volta. Dove trovasse il tempo è un mistero, e per noi nipoti è sempre stato una leggenda. Certo mio zio, pover’uomo, non ha mai potuto godere né di tredicesima, né di ferie… anche se a dire il vero lui ci provava ad andare in ferie, ma il lavoro sembrava seguirlo ovunque… Andava a Parigi, per esempio, e si ritrovava un turista con lo zaino aperto, che si vedeva pure il portafogli e magari i bigliettini, quelli pesanti, che sporgevano… e lui in questi casi non riusciva proprio a stare con le mani in mano. Oppure prendeva un cappuccino da Starbucks e la carta veniva rifiutata? Era costretto a tirar fuori quei 20€ ben fatti e ricevere il resto con denaro vero. Ma la volta che ha dato il meglio di sé è quando stava regolando il suo Rolex falso con l’ora locale: distrattamente è inciampato su un tombino ed è caduto per strada. Per un pelo un SUV non l’ha investito. La patacca dorata è andata distrutta. Il tipo del SUV era uno di quei figli di papà americani che probabilmente nemmeno aveva la patente. Uscito dall’auto, vedendo l’orologio distrutto, era mortificato… allora tira fuori un biglietto da 500 dollari, ma Zio Tano rifiuta perché non capisce cosa gli stia dicendo il ragazzo e dove stia la fregatura. Allora il giovane rilancia raddoppiando la posta in gioco. Alla fine Zio Tano torna a casa con un Rolex falso in meno ma con 1000 verdoni nemmeno cercati… Era in “vacanza” così per dire…

Si parla tanto di disoccupazione, ma lo zio il lavoro l’ha sempre trovato, anzi è il lavoro che ha sempre trovato lo zio.
Una volta per esempio stava ripulendo un appartamento, ad un certo punto bussano, panico: la porta d’ingresso l’aveva lasciata socchiusa. Entra ‘sto tipo islandese enorme con lo zaino sulle spalle che vede Zio Tano con il televisore in braccio e si offre di aiutarlo a caricarlo sul furgone. A questo punto Zio Tano ne approfitta e si fa portare sul furgone altre due scatole e una lavasciuga. Il tipo fa cenno con le mani che è stanco e vorrebbe dormire, quindi zio Tano un po’ imbarazzato non sa cosa rispondere e gli indica il divano. Il giovane turista gli sorride e gli dà un mezzo abbraccio, quindi gli porge l’enorme zaino e si butta sul divano a dormire.
Morale della favola: Zio Tano torna a casa con la refurtiva e con 800€ che il ragazzo aveva appena scambiato.

Un’altra volta aveva provato a vendere la fontana di Trevi, ma alla fine non si sono accordati sul prezzo, i fallimenti capitano. Comunque Zio Tano non era abbattuto, anzi fischiettava contento di tornare a casa da uomo libero. Arriva un’auto che rallenta davanti a lui e lo acceca coi fari. “Merda, la polizia!” pensa e alza le mani in segno di resa. A quel punto l’auto si ferma, si spengono i fari e vede lo stemma della Mercedes sul muso. Un tipo elegante scende con una valigetta, gli dà 50€ e gli chiede di trattarla bene. Mai perdersi d’animo: nel lavoro come nella vita si chiude una porta e si apre una portiera…

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