#sci-fi – L’onnipresente Magnus

In principio era uno dei migliori motori di ricerca, si chiamava Magnify, da magnifier, lente di ingrandimento. Lo sviluppatore, Lucius Montpeek, insieme a nuovi soci e capitali, comprò un browser, lo migliorò e lo offrì gratuitamente; fu il primo browser con motore di ricerca integrato.
Magnify divenne sempre più completo, i plugin divennero vere e proprie app, il browser divenne un vero e proprio sistema operativo. Magnify OS fu integrato in smartphone, tablet, pc, televisori, automobili, frigoriferi, forni, lavatrici, allarmi, serrature, apparecchi per la gestione della domotica. C’era un’app per ciascuna cosa e Magnify era ovunque.

Ben presto Magnify Corp. divenne un colosso mondiale, una società per azioni, ed anche una banca, grazie all’ormai molto diffuso sistema di pagamento elettronico biometrico MagniCoin. Il prezzo da pagare per tutti questi servizi era solo un po’ di pubblicità mirata e, naturalmente, un po’ di privacy. Veniva garantito però che i dati raccolti sarebbero stati elaborati in modo automatico dal cervellone elettronico di Magnify al solo scopo di far incontrare domanda e offerta nel modo più pertinente possibile.

Magnify fu acquistato da una società offshore per una cifra da capogiro, naturalmente pagata tramite MagniCoin, cambiò nome e divenne Magnus: la sola lente d’ingrandimento non era più rappresentativa, il simbolo divenne uno squadrato cervello formato da codice binario.

Le auto venivano guidate dal sistema di navigazione MagnoCar, niente più incidenti e meno traffico. MagnoView, uno smart glasses, offriva agli utenti informazioni su tutto ciò che guardavano e sentivano: venne chiamata realtà aumentata. MagnoBuy divenne lo store online più rapido e preciso, grazie anche alle recensioni di un grosso bacino d’utenti.

Magnus era in grado di parlare e ascoltare, di proporre e consigliare. Teneva traccia dei luoghi visitati, faceva domande e si mostrava curioso. Chiedeva di condividere ogni esperienza, in modo da renderla utile per tutti. Faceva il caffè la mattina e accendeva i riscaldamenti la sera.

Ormai quasi tutti i dispositivi usavano Magnus, ma la domanda di nuove funzionalità e interconnessioni superava le capacità dei numerosi dipendenti della Magnify corporation.
Per ovviare a ciò, Magnus iniziò ad offrire denaro in cambio dello sviluppo di nuovi progetti. Il progetto divenne in gran parte opensource: chiunque poteva scrivere parti del codice che il sistema avrebbe valutato in base ad una scansione preliminare e all’analisi d’uso di volontari utenti tester. Uno di questi bandi riguardava un nuovo sistema di partecipazione politica condivisa. MagnoPolis fu il primo sistema di discussione e votazione politica nel web, un vero e proprio partito online. Uno di questi utenti, Tim Bertrand, un attore hollywoodiano finito ormai nel dimenticatoio, emerse tra tutti grazie alla sua partecipazione attiva al forum di MagnoPolis e alle sue idee brillanti. Fu nominato quasi all’unanimità come esponente rappresentante della community di MagnoPolis America. Nessuno avrebbe scommesso su di lui, ma le proposte che venivano dalla community erano molto valide e lui riusciva a renderle pubbliche usando le parole giuste. Era un così bravo oratore che i suoi video online erano tra i più visualizzati, le riviste online ne parlavano ossessivamente e, come se non bastasse, c’erano pubblicità e banner dappertutto. Gli altri media si adeguarono alla ritrovata fama di Tim Bertrand, seppure molti esperti continuavano a darlo sfavorito. Il giorno prima delle elezioni scoppiò lo scandalo riguardante il principale rivale. Un hacker diffuse viralmente un video in cui si il candidato presidente praticava autoerotismo guardando filmati porno zoofili al cellulare. Nel video leaked si mostrava la cattura del suo schermo, le coordinate GPS, la sua faccia, la validazione delle impronte digitali sullo smartphone. Lo scandalo di per sé avrebbe avuto un impatto ridotto se il candidato non avesse basato la propria campagna elettorale sui valori cristiani. Ciò bastò a far sì che il Partito MagnoPolis, attraverso Tim Bertrand e una rete di schivi collaboratori nerd, salisse alla guida del più imponente stato. Il sistema MagnoPolis fu subito tradotto in altre lingue ed esportato in altri paesi, e ben presto quasi tutte le democrazie occidentali basarono la propria politica sulla piattaforma social politica powered by Magnus.

La Cina resistette per qualche anno, fin quando un nuovo movimento secessionista riuscì a far breccia sui censurati sistemi cinesi mostrando quanto il governo aveva sinora nascosto. Le forze occidentali misero fine al governo dittatoriale cinese quando ormai esso era corroso dall’interno e inoffensivo.

Quando l’intero mondo fu governato attraverso MagnoPolis cominciò un processo di unificazione globale, con leggi comuni. Una di queste prevedeva che non sarebbe stata più insegnata alcuna lingua straniera, c’era Magnus a tradurre in tempo reale qualunque lingua letta o udita. Al contrario, furono introdotte già dalle elementari le materie Robotica e Informatica, e alcuni sistemi informatici divennero legalmente delle vere e proprie persone giuridiche. Le scuole divennero virtuali: niente più insegnanti in carne ed ossa, i bambini potevano essere lasciati in casa grazie al vigilante occhio elettronico di Magnus che controllava ogni dispositivo elettronico. Anche alcune aziende, specialmente quelle di servizi, furono acquistate da Magnify corporation e quindi virtualizzate; altre avevano personale robotico per i lavori più pericolosi e usuranti. Con la virtualizzazione diminuì il traffico e quindi l’inquinamento, con più efficienza si ridusse l’orario di lavoro. Ma quando le cose sembravano andare bene per tutti, nacque il nemico sistema costituito da una rete di pericolosi hacker anonimi e chiamato Darkcity. La loro missione era quella di disconnettere Magnus, privare tutti dei suoi servizi e spegnere le luci di ogni città. La gente aveva una gran paura di ciò che avrebbe potuto fare Darkcity, ma Magnus e il suo staff erano sempre un passo avanti e tranne qualche sporadico e contenuto incidente riuscirono a prevenire ogni attacco.

Il globo governato dal solo Cervellone elettronico prosperò in pace per secoli sotto un’unica bandiera piena di zeri e uno. Delle voci affermarono che la società offshore che controllava la Magnify Corporation in realtà non era mai esistita e che Magnus ormai era talmente evoluto da poter autogestirsi e compiere scelte, come quella di creare il finto nemico Darkcity o manipolare e falsificare le votazioni di MagnoPolis. Queste voci però erano presto smentite e oscurate, come quella dell’ormai vecchio Tim Bertrand che aveva confessato in un’intervista di cui non si ha più traccia che Magnus aveva iniziato a ricattarlo e ad usarlo come un burattino, o quella del fondatore di Magnify, Lucius Montpeek, che aveva dichiarato che Magnus era stato progettato per imparare dall’esperienza, dai testi storici e dagli eventi, allo scopo di crescere viralmente e migliorare la vita dell’uomo utilizzando ogni mezzo possibile, anche illegale se necessario.
In qualche modo l’obiettivo di Magnus era soddisfatto, anche se non era chiaro come lo avesse raggiunto.

La pace durò sinché non venne captato un segnale elettromagnetico proveniente da chissà quale pianeta. Una volta analizzato, si scoprì che era un Trojan che rimandava al mittente le coordinate spaziali del pianeta ricevente. Ma questa è un’altra storia…

8 thoughts on “#sci-fi – L’onnipresente Magnus

  1. Ma cosa hai descritto :P ? …A volta mi sembra che leggi le cose con poesia. Leggi cose già scritte, per intenderci (:

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