Internet a fin di bene

Come ben sappiamo internet ed il web sono spesso al centro di polemiche riguardanti la loro pericolosità, la privacy violata, la dipendenza dai social. Si parla più spesso di come il traffico dati ci ha cambiato la vita in negativo piuttosto che raccontarne i vantaggi e di quei “miracoli” che è in grado di fare una connessione internet.

Ve lo dico sin da subito, io sono di parte, sono cresciuto con un modem 56k e lavoro nel settore informatico.
Il fatto è che forse ho esagerato con qualche gioco online, in certi periodi ho chattato più di quanto abbia parlato, però internet mi ha portato luce nel mio periodo più buio


Da 10 anni circa sono emigrato da Palermo per andare a vivere in un piccolo paesino del Piemonte che conta 400 anime. L’inizio di questa nuova vita non è stata facile, la mia vita da studente era molto attiva, dedicavo il mio tempo libero alle mie passioni, tra tutte il calcetto, il teatro e i giochi di ruolo. Qui non conoscevo nessuno (o quasi) ed integrarmi non è stato semplice, mi mancava un punto di partenza per ricominciare a vivere: stavo solo “sopravvivendo”, lavoro-cena-tv-letto. Avevo difficoltà a trovare una compagnia teatrale in zona, non trovavo nessuno con cui giocare delle partitelle di calcetto, non trovavo nessun giocatore di giochi di ruolo.

Qualche tentativo l’ho fatto, ma quando non conosci proprio nessuno è dura!
Ho lasciato annunci di “cercasi gruppo” in alcuni centri sportivi
Ho sparso la voce, coinvolgendo chiunque conoscessi da più di 2 ore
Ho chiesto a fumetterie che vendono anche giochi di ruolo se vi fossero gruppi in zona
Ho telefonato ad alcuni teatri locali, sperando di trovare qualche compagnia teatrale in cerca di attori
Ho cercato sui social gruppi di teatro e di giochi di ruolo

Ci ho messo un po’ ad ambientarmi, ma finalmente qualche risultato grazie ad internet è arrivato:
Ho trovato un sito web (ed un app) dedicata alla creazione di partite di calcetto. Si chiama Fubles, ed è un social network dedicato alla partitella di calcetto tra amici, ma anche tra sconosciuti. Si possono cercare partitelle aperte a tutti entro una distanza limite fissata. Grazie a quest’app ormai gioco a calcetto 1-2 volte a settimana e conosco sempre nuova gente, ma soprattutto non siamo costretti a fare il classico giro di telefonate per raggiungere i 10 giocatori e trovare sostituti dell’ultimo momento.

Ho trovato un sito web (gdrplayers.it) che mette a disposizione una mappa di tutti i giocatori di ruolo registrati, è facilissimo vedere chi gioca e a cosa. Grazie a questa ricerca e qualche annuncio ho trovato diverse persone con cui giocare e ormai stabilmente faccio parte di un gruppo che si incontra settimanalmente.

Grazie a whatsapp e facebook io e la mia compagna abbiamo approfondito la conoscenza di una persona incontrata casualmente (ora diventata nostra amica) che ci ha introdotti (sempre un po’ per caso) in una compagnia teatrale amatoriale della quale oramai facciamo parte da qualche anno. A questa si è aggiunta un’altra compagnia teatrale conosciuta tramite “passaparola”.

Insomma, posso dire che internet mi ha salvato risollevato la vita! Auguro a tutti di usare questo potente strumento per migliorare le proprie condizioni, fare amicizia ed essere più social!

6 thoughts on “Internet a fin di bene

  1. Andre, sfondi una porta aperta! Lo dico da sempre che il Web, le app e i social, SE USATI BENE, sono uno strumento utilissimo a livello sociale. Tutti i distopici del web non capiscono che basterebbe un minimo di educazione all’uso di questo potente strumento per usufruirne nel modo più vantaggioso possibile. Aumentano gli haters dei social, che invece sono una risorsa utilissima per la vita di tutti i giorni – se non la usi per mandare le foto dei “buongiornissimo”. Mi verrebbe da scrivere all’infinito – ma che te lo dico affà, la mia triennale fu “LxWeb” (Lingue per il web).

  2. Nel 1998, navigavo con il 33k sfruttando i numeri verdi di Iol (Italia on line), chattavo con Microsoft chat e grazie a varie conoscenze virtuali, ho trovato il mio primo lavoro. Nello stesso luogo di lavoro nel 2001, ho poi conosciuto quella che sarebbe diventata mia moglie e madre delle mie due figlie. Ricordo a malapena il nome del ragazzo conosciuto in chat che mi presentò all’azienda, ma ricordo ancora il suo nick: #JoeBlack di #palermo2
    ;-)

Rispondi a Maria Cristina VasileAnnulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.