La mamma è sempre la mamma

Il mondo è cambiato, siamo sempre più connessi e meno propensi “a consumare” il nostro tempo con persone che non ci piacciono o, peggio, con presenze che diamo per scontate; pronti a scattare come predatori e prede sull’ultimo post, l’ultimo tweet, l’ultimo thread.

Qualche giorno fa, ho provato sulla mia pelle l’ebbrezza della furia dei social: spinto, forse, dalla stessa aggressività di un crociato, ho fatto notare ad una collega che l’8 maggio non è la festa della mamma e che la stessa si festeggia, ormai da tempo, la seconda domenica del mese, tutto ciò colpendo,(o sminuendo, secondo la sua versione) il lato religioso e causando una reazione esagerata, addirittura, persecutoria nelle ore a venire, con vomiti digitali tramite whatsapp.
“L’8 maggio non si tocca: è la Madonna che lo dice”. Perfetto, dico, ma che problema c’è? Perché ognuno non può essere libero di festeggiare la mamma quando vuole? Perché arrovellarsi le palle per avere ragione a tutti i costi?
Perché dobbiamo essere necessariamente schiavi delle convenzioni? O, in questo caso, delle tradizioni? Perché non posso chiarire ciò che dici, in un gruppo, senza necessariamente trasformare una discussione in una polemica?
Se la maggior parte del mondo festeggia la seconda domenica del mese c’è una ragione: e per me, questa ragione, si chiama pasta al forno, al di là della convenzione.
La domenica, infatti, è mamma, specie se si chiama Silvana, e si spacca la schiena sei giorni su sette, e non ha mai un attimo per sé.

Così, in accordo con la medesima, considerato che lavorerò sia il 13 maggio (festa della mamma 2018), sia i giorni successivi, e che nei giorni feriali per via della scuola, degli impegni e del lavoro, non avrò modo di andarla a trovare, la festa della mamma la festeggeremo il 27 maggio… insieme a tutta la Bolivia: uno dei pochi Stati ad adottare una data fissa per il “mother day”.

Alla domanda: “Mamma, per te va bene se festeggiamo la festa della mamma il 27 maggio…insieme alla Bolivia? :-)”, la risposta è stata: “Sì, così ti faccio trovare la pasta al forno che piace tantissimo alle bambine!”, una mamma libera da qualsiasi retorica, da qualsiasi altra domanda: basta stare insieme, quando si può, senza costrizioni.
Non ci sono più le mamme di una volta: quelle che ti obbligavano ad essere presenti perché, se ne scampi, qualcuno muore, ti resta il senso di colpa. Oggi le mamme, per fortuna, lavorano, e sono meravigliosamente amorevoli ugualmente, senza pranzi obbligati e musi lunghi.

Diverso il discorso per alcune mamme 2.0 che ho avuto modo di incrociare con i relativi figli gadget, ma questo è un argomento troppo vasto e che richiede approfonditi studi sociologici e post dedicati.

Per il resto, chi ha la fortuna di averne ancora una accanto, prima di festeggiarla, la rispetti. Il rispetto non è mai troppo in ogni luogo ed in ogni giorno dell’anno.

Com’è che cantava quel mammone di Bennato? Ah sì, viva la mamma…!
Auguri a tutte le mamme.

 

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