Sevilla tiene una cosa* ovvero Visita Siviglia #parte1

Mi sono resa conto che da quando vivo a Siviglia non ho mai veramente scritto di Siviglia. Cioè, magari sapete che vivo in un quartiere del centro che sta diventando troppo turistico, o magari conoscete la mia fissazione per il flamenquillo o la tortilla ed il mio odio per le luminarie pacchiane di Natale. Ho scritto una filastrocca su Siviglia e vi ho raccontato del mio Erasmus. Ma non ho mai descritto Siviglia la città e le sue cose da fare e da vedere.

Mi lamento un po’ del fatto che la città sia sempre più invasa dai turisti ma allo stesso tempo consiglio a tutti di farci un salto, di visitarla, di perdersi tra le sue strade almeno una volta nella vita. Almeno. E dico perdersi letteralmente perché ci sono zone nelle quali il gps non funziona e santo google map non può aiutarvi.

Culturalmente, Siviglia è una città poliedrica, vi si trova di tutto un po’, dalla mentalità aperta nei confronti della comunità lgbtqia e della cannabis, dalla libertà nel fare certe “festazze” o di andare per bar a tutte le età (tutte, anche gli anziani a gruppo), figlie del grande boom del post dittatura, alla mentalità da paesino che celebra le messe in vestiti “buoni” la domenica, o a quel postureo tipico delle realtà non cosmopolite. Alla voce postureo possiamo far coincidere il significato inglese di posing, cioè quel mostrarsi tipico “fighettino” di quando, ad esempio, alle sei di pomeriggio di un sabato qualunque li vedi con la loro copa di gin tonic vestiti bene, a farsi le foto con gli occhiali da sole e l’orologio buono quello della laurea, per dire.

Della cultura ispanica e di ciò che si può vivere a Siviglia, parlo nel mio blog personale ma qui adesso, se vi va, vi porto a fare un giro alla scoperta della città, di ciò che c’è da fare e di ciò che vale la pena vedere a Siviglia.

La prima cosa da fare una volta arrivati a Siviglia è togliersi la giacca. Sì perché qui le temperature sono miti durante quasi tutto l’anno, ma se venite a gennaio portatevi il cappotto ché sembra bel tempo e invece fa un freddo boia. L’inverno dura poco a Siviglia: l’anno scorso, per dire, è durato un giovedì. Scherzi a parte, quando fa freddo a Siviglia fa freddo davvero: essendo una città fluviale c’è giusto un po’ di umidità (disse quella originaria di una città circondata dal mare). Ma comunque la soluzione migliore è vestirsi “a cipolla”, così vi adattate anche alla cucina andalusa: cipolla e patate le trovate in tutti i piatti.

Cosa vedere a Siviglia

I monumenti principali da visitare non sono tantissimi, quindi bastano pochi giorni per vedere “il grosso” della città. Nella Plaza del Triunfo trovate i 3 monumenti dichiarati patrimonio dell’UNESCO: Cattedrale, Real Alcazar e Archivo de Indias. Quest’ultimo è uno degli Archivi di Stato spagnoli e contiene tutta la documentazione inerente all’Impero spagnolo in America. Vi si trovano, tra le altre cose, le lettere che Cristoforo Colombo inviò ai regnanti descrivendo il “nuovo mondo” nonché il suo diario di bordo e alcuni autografi di Magellano, Cortés e Pizarro e di altri conquistadores.

La Cattedrale di Siviglia, già chiesa di Santa Maria de la Sede, è la cattedrale gotica più grande del mondo (più di Notre Dame) e terza per dimensioni dopo San Pietro in Vaticano e Saint Paul di Londra, quindi per visitarla prendetevi una mattinata intera. Iniziata a edificarsi sulle spoglie della moschea, la costruzione durò quasi 300 anni (senza contare le varie aggiunte e i ritocchini) e oltre allo stile gotico si possono ammirare gli stili mudéjar (stile “finto arabo”), barocco e rinascimentale. Dentro la Cattedrale di Siviglia si trova la tomba di Cristoforo Colombo – ‘na robetta sobria, proprio – sotto la quale potrete intraprendere delle lunghe discussioni sul fatto che Colombo fosse o meno di origini spagnole (loro dicono che fosse spagnolo). Prima di incamminarvi presso l’ingresso alla Giralda (e cioè prima di scalare i suoi 104 metri), guardatevi attorno: in basso i pavimenti pregiati, in alto i soffitti intagliati, a destra l’altare d’oro e a sinistra uno d’argento, in fondo l’altare principale con le spoglie dei grandi re e in cima un organo da mozzare il fiato. La Giralda è la famosa torre campanaria, ed è il pezzo più antico della Cattedrale in quanto costituita dall’antica torre araba, il Minareto, al quale vennero aggiunte le campane cristiane. Per salire in cima alla Giralda, non preoccupatevi, non ci sono gradini ma rampe (quindi per oggi i vostri polpacci sono salvi). Anticamente vi salivano a cavallo (mica scemi!) perché essendo il punto più alto della città costituiva la torre d’osservazione a vedetta delle imbarcazioni che si avvicinavano sul Guadalquivir, il fiume di Siviglia. La Giralda prende il nome dall’emblematica statua posta in cima alla torre che rappresenta la dea Artemide e che girava col vento, il Giraldillo.

Il Palazzo Reale Alcazar di Siviglia era anticamente la dimora del sultano (in inverno, perché in estate col cavolo che restava a Siviglia, meglio stare al fresco dell’Alhambra di Granada). A costruire la maggior parte dei palazzi ci pensò in seguito Pietro I detto “il crudele” (badate, non perché spoilerava i finali delle serie tv ma perché veramente stronzo) in stile finto arabo, al quale poi si aggiunsero altri palazzi in stile gotico (un pugno nell’occhio rispetto allo stile arabo) e la cosiddetta Casa de Contrataciòn, una sorta di Camera di commercio che gestiva i commerci – appunto – con le Indie, originariamente diretta nientepopodimeno che da Amerigo Vespucci. Vi annuncio che la fila per visitare l’Alcazar è lunghissima e vi potrebbe capitare di aspettare anche un paio d’ore prima di ammirare le bellezze delle camere e dei giardini. Un modo per accorciare l’attesa può essere quello di comprare l’ingresso libero online sul sito ufficiale o appoggiarsi a tour operator che offrono ingressi e visite guidate di gruppo (che costano un pochino di più ma vi permettono di fare la visita accompagnati da qualcuno che vi racconta un po’ di storia), personalmente consiglio i servizi di City Expert. P.s. non fate gli splendidi scegliendo una visita guidata in inglese perché gli andalusi lo pronunciano malissimo e non capireste una cippa! Ci sono guide in italiano che offrono visite di gruppo anche davanti l’ingresso dell’Alcazar e anche guide private da contattare prima della visita (con costi più alti naturalmente).

E questi sono solo tre dei monumenti principali della città: vi consiglierei di visitarne uno al giorno affiancandolo ad altri monumenti o luoghi d’interesse per così dire “meno impegnativi” ma altrettanto belli. Ad esempio Plaza de Espana, il Metropol Parasol, la Torre de Oro, la Plaza de Toros, il lungofiume o le varie chiese e basiliche degne di nota. Ma di questi altri luoghi parleremo nelle prossime puntate.

*Sevilla tiene una cosa que solo tiene Sevilla è un verso di una sevillana. https://youtu.be/TIZcxVpg4a8

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