C’ho l’ansia – Il tempo delle tre “i”

Riflessioni ciniche a cura di Carlo Nix

La mattina quando mi sveglio ho un magone al petto, manco fosse un infarto! Cioè, magari fosse un infarto, così la finirei con questa vita e non dovrei sopportare tutto questo! Il fatto è che c’ho l’ansia e ho paura di tutto. Che poi la mia non è proprio paura di morire, è piuttosto la tragica prospettiva di spegnermi male, con atroci dolori e terrificanti sensi di colpa. Non è che bisogna avere paure specifiche o particolari fobie per vivere male la propria esistenza, nossignore, basta vedere il mondo così com’è, e cioè unammerda!
Tutto mi spaventa e mi struggo in deliri cinici figli dei tempi terribili che tutti noi stiamo vivendo, e cioè il tempo delle tre I:
Insicurezza, Insoddisfazione e … Insomma cazzo!

Insicurezza
Io per esempio sono pieno di debiti e ho un lavoro più o meno precario che come molti altri lavori ha poche prospettiva di crescita, o magari sono io che non ho prospettive in generale. Insomma rincorro la vita dei sogni ma nel frattempo devo pagare il mutuo, la rata della macchina, dare una vita più o meno dignitosa alla mia famiglia e ovviamente fronteggiare disastri vari, tipo epidemie, terremoti, cavallette e asteroidi! Non ce la posso fare! E chi ce la farebbe? Un tempo la famiglia era una base solida e sicura sulla quale potevamo comodamente sbracarci senza pensare troppo al domani. Oggi le famiglie sono un concetto astratto, una falsa istituzione (e non c’entra la lobby degli omosessuali!). Non ci sorprendiamo che la natalità nel nostro paese sia ai minimi storici se per ottenere un permesso di tre giorni per assistere al parto di un figlio devi anticipare la richiesta tramite PEC un anno prima! E in tutto questo devi anche trovare il tempo di scopare per mettere incinta tua moglie! Quando eri giovane avresti voluto fare il vagabondo, conoscere mille persone e provare ogni tipo di esperienza. Fantascienza! Soprattutto se adesso c’hai l’ansia! Tutte le notti mi sveglio sudato urlando perché il mio cervello mi umilia ricordandomi la giacenza media del mio conto in banca. Che grande figlio di puttana il mio cervello!

Insoddisfazione
L’ansia sale quando pensi al futuro e a quelle fantomatiche prospettive di gioventù, in particolare quando tua figlia a 4 anni sa già che da grande diventerà una parrucchiera! Io invece lavoro per campare da oltre 10 anni e superati i 35 anni spero ancora di diventare uno scrittore. Io, che durante il mio percorso universitario speravo di diventare un giornalista e seguire da vicino l’altra mia grande passione, la musica! Io, che un tempo credevo … e oggi non credo più nemmeno a me stesso. E in più c’ho l’ansia! Il mancato raggiungimento dei nostri obiettivi è sintomo di insoddisfazione acuta, un sentimento che cresce come una grande macchia di muffa sulle pareti dei nostri giorni, rendendo stagnante ogni pensiero. Ed è proprio in questo spazio grigio tra il “cosa faccio oggi per non suicidarmi” e “cosa farò domani per non morire di cancro” che le tue (futili) preoccupazioni si inseriscono, aderendo negli spazi lasciati vuoti dalla felicità. Che poi, tirando le somme, mica mi posso lamentare più di tanto. C’è sicuramente chi ha più ansia di me o è semplicemente più sfortunato! Ed è forse questo che mi tiene a galla, che mi fa superare ogni impervia notte insonne contando le pecore che fanno “ISE-E-E-E-E-E-E” (ndr): la mia fottutissima consapevolezza nel sentirmi fortunato nonostante sia insoddisfatto. Oltre al senso di colpa ovviamente: “Alzati e va a fare il tuo dovere brutto cagasotto!”

Insomma cazzo!
Devo ancora pagare la prima rata ma ho una macchina! Magari non riuscirò ad estinguere il mutuo, ma c’è un bel premio polizza in caso di morte che mia moglie potrà godersi con il suo nuovo compagno. Sono un ansiogeno e la vita è unammerda? OK, ma posso comunque lasciare un bel ricordo di me ai miei cari. Insomma cazzo, voglio dire: ce la stiamo facendo ragazzi! Ancora il buio copre le nostre esistenze ma vedo la fine, una piccola luce in fondo al tunnel! (O sono semplicemente dei fari?) Rassegnazione? Forse! Ma bisogna sempre dare il massimo ogni giorno per raggiungere la felicità (che poi la ricerca della felicità non è forse … una fottutissima perdita di tempo?). Concentriamoci piuttosto sulle piccole cose essenziali che fanno veramente la differenza, tipo camminare, respirare e il 730. Dobbiamo immettere quotidianamente una buona dose di fiducia in noi stessi e nelle persone che ci stanno accanto e avere un buon avvocato, quello serve sempre! Siamo noi stessi la differenza che cerchiamo e spesso questo ci responsabilizza più del dovuto. Non dobbiamo avere paura di esistere perché da qualche parte nel mondo ci sarà sempre un gattino abbandonato per cui saremo importanti. Non dobbiamo sfogare le nostre frustrazioni quotidiane e impedirci di vivere a pieno la nostre esperienze solo perché la vita ci ha messo davanti dei muri apparentemente insormontabili, c’è sempre una via d’uscita, tipo la droga, l’alcol o il gioco d’azzardo, oppure semplicemente il sorriso di complicità di chi ti vuole bene o un caldo abbraccio che soffoca le tue disperazioni quotidiane.
C’è sempre una via d’uscita … solo che con questa fottuta nebbia non si vede un cazzo!
#CHOLANSIA

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