Si o no?

di Antonella Tarantino

Si avvicina il momento. Ci ho l’ansia, il sospeso non mi piace. E’ l’attesa gradita di chi ignora la meta e qualcosa gli puzza. Mi salverà la mascherina? Avrò “la mia” democrazia? Le domande difficili mi agitano. Io a scuola amavo il “dillo a parole tue, illuminacci!”.

“Si”, “no”, forse che tutto resta uguale, anzi cambia per restare uguale. Ma questo lo hanno già detto. Tanto rumore per nulla! Forse perché il biondo-Carrà era troppo finto per piacermi o forse perché volevo vivere in un mondo dove se dico “si” è si e se dico “no” è no.

Sull’altare ho sbagliato la risposta: era un “si, lo voglio” o un “no!” secco? Forse era l’altra la risposta che avrebbe cambiato la mia vita, in uno sliding doors perfetto: non torno a casa e non lo trovo a letto con l’altra, si, no, forse, se-se-se. Seeeeeeee.

Poi ci sta pure quella regola che due negazioni affermano.
Ma io son cresciuta al suono del “no, non puoi uscire!”. E per mio padre un no era un “No”.
Adesso quindi se dico “no” penso di si?
No. Stavolta no!
Sto referendum mi mette ansia ma non lo posso dire, no, no, no. Oppure si, si, si?

Domenica mattina alle 7 potrei sentirmi un pollo allevato a terra senza uso di antibiotici. Non posso perdermi. Voglio aprire le danze, cioè la fila, per evitare di trovarmi in uno di quei giorni quando da Harrods ci sono gli sconti. Uno dei quei giorni che mi è arrivato il ciclo e sono senza tampone e devo scappare via.
Che vita magra! (Certo, se mi guardo allo specchio penso di scatto a un’altra parola.)

In un mondo dove non si è né carne, né pesce non ci sto bene, mi sento confusa. Forse è che detesto il pelo nell’uovo, per anni l’ho cercato per toglierlo, e adesso con la presbiopia non lo vedo più, lo sento e si sa che i peli sulla lingua sono fastidiosi, un poco, no, forse assai assai. Forse che a volte ho la sensazione tipo di un topo (se scrivo “topa” perdo il senso)… di un topo dentro ad una gabbia su un dirupo. Un poco. Se resto dentro, muoio di fame, se esco volo giù.
A picco.
Ed il rischio è alto. No!
Forse che se non ci penso più mi passa.
Si o no?
Forse…
Farei un referendum per aggiungere l’opzione “se”.
Ma intanto sta cosa del referendum è grave, a Domenica mancano pochi giorni: ansia. Non posso neanche fare finta che mi manchi la penna, perché alla matita ci pensano loro. Me la mettono in mano. Ne hanno più di una, incancellabile. E ci devo – voglio! Assolutamente “voglio” – andare, pure con l’osso sacro fasciato, è un mio santo diritto – ogni donna lo sa! Abbiamo patito e potuto -. Poi sta cosa che sono donna mi complica la vita. Lo sanno tutti che quando una donna dice “no” invece è un si sottinteso.

Mah, boh, si, no, forse. Non posso giocare sull’alibi della falsariga, ci stanno i quadrati e bisogna andare di “x”.
Ci ho l’ansia. Forse.
Attendo Lunedì con l’ansia.
Alla fine lo spoglio: si o no?

2 thoughts on “Si o no?

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.