Rischio, propensione, valutazione e tragedie.

Se per 100.000€ ti proponessero di lanciare un dado da 6, se fai 1 muori, lo lanceresti? Se il dado avesse 100 facce? Se ti chiedessero di lanciare due volte il dado da 100 e se sei così sfortunato da fare due volte 1 in quel caso sei morto? Rischieresti sapendo di avere una probabilità su 10.000 di fare un tiro sfortunato?Io no, ho una bassa propensione al rischio e per questo motivo metto la sicurezza davanti a tutto, risultando a volte troppo pignolo. Per questo ho difficoltà a comprendere chi invece se ne frega e lancerebbe il dado. Starei lì a guardarlo vincere 100.000€ facili chiedendomi se sia stato più coraggioso o incosciente.

“La sicurezza prima di tutto” si dice, e invece no, per alcuni c’è prima la comodità, a volte il look, a volte la produttività e il profitto. Avete mai visto ragazzi che per non rovinare l’acconciatura non mettono il casco? E le “prolunghe” o spine da mettere sull’aggancio delle cinture di sicurezza per non sentire l’allarme quando non sono allacciate? Il prodotto esiste, e pertanto qualcuno lo compra! Quanti carpentieri non indossano il caschetto, non mettono la mascherina, non sono assicurati a solide imbracature mentre lavorano ad altezze considerevoli? Quanti macchinari vengono sabotati in modo che i dispositivi di sicurezza non intralcino la produttività? Tanti, troppi, finché non ci scappa il morto.

I dispositivi di sicurezza, quando previsti, sono stati pensati per evitare rischi concreti. Il rischio si misura e si valuta in base alle probabilità e all’effetto dell’evento, cioè quanto è verosimile che accada e quanto sono gravi le sue conseguenze. Pertanto un rischio può essere tralasciato solo quando le probabilità sono basse e gli effetti sono trascurabili. Ad esempio qual è il rischio di finire il liquido lavavetri dei tergicristalli di un’auto? Se si fa la giusta manutenzione è poco probabile che il liquido finisca, e se dovesse finire non è affatto grave. Qual è il rischio di finire la benzina? Moderato direi, è altamente probabile che la benzina finisca e non me ne accorga se non ci sono degli indicatori adeguati, e le conseguenze sono importanti. Ecco perché la spia luminosa e un avviso acustico sono misure di contrasto opportune. Qual è il rischio che facendo un incidente automobilistico rimanga ferito o ucciso a seguito dell’urto? Il rischio è severo, ci sono moderate probabilità che accada, ma le conseguenze sono estreme; dispositivi di rilevamento stanchezza, ABS, radar anticollisione, etc., sono misure che limitano la probabilità, mentre airbag, cinture di sicurezza, etc., limitano l’effetto.

La funivia del Mottarone
I freni d’emergenza della funivia si attivano solo se la cabina scivola senza controllo lungo le funi di sostegno.
Com’è possibile che qualcuno abbia lasciato i forchettoni consapevolmente? Eppure, nonostante le basse probabilità che si rompa la fune di trazione, l’effetto sarebbe (e purtroppo è stato) devastante, quanto basterebbe per valutare il rischio come severo. Bisognerebbe essere umili e ricordarsi che chi ha concepito una misura di riduzione del rischio, sia delle probabilità che dell’effetto, non è uno scemo pignolo, è qualcuno che, dopo analisi e studi del rischio, ha trovato come limitarlo.

Chi ha messo i forchettoni alle ganasce dei freni d’emergenza della funivia del Mottarone dev’essere uno di quelli che lancerebbe anche il dado da 100… “Massì, che vuoi che succeda, dovrebbe rompersi la fune di trazione…”. Il problema è che ha lanciato il dado da 100 di 15 ignare vittime, e ha fatto uno.

2 thoughts on “Rischio, propensione, valutazione e tragedie.

  1. La faccenda ci riguarda sempre e da vicino, tutti. Pensiamo alla faccenda del virus, dei vaccini e della mascherine ad esempio.
    “Il Risk management in sanità rappresenta l’insieme di varie azioni complesse messe in atto per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la sicurezza del paziente, sicurezza basata sull’apprendere dall’errore.” (https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_583_allegato.pdf )

    Sarebbe sacrosanto.

    Il problema è che purtroppo tutto è oramai manipolabile e realmente manipolato. Non si sa più qual è la verità su nulla, figuriamoci sui rischi. Tutto è funzione del profitto (il dado!): l’Unica Verità.

    Questo è gravissimo e non lo abbiamo ancora capito!
    Siamo in pericolo e il pericolo viene dalla mancanza (economicista) di cose base come etica, limiti, valore dell’Altro e della vita!!!!

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