Il pandino, il silurone a 90 gradi e l’occlusiva bilabiale sonora “B”

Noi italiani ormai non ci stupiamo più di niente! Anzi, ci compiacciamo muovendo su e giù la testa quasi impercettibilmente quando vediamo qualcosa di incredibile, come a dire che “beh, in fondo in fondo ce lo aspettavamo”. E certo, mica siamo scemi! Lo vediamo arrivare, noi, il “silurone” che inevitabilmente si infilerà tra le nostre chiappe! È stato così, in effetti che ho accolto la notizia della possibile candidatura di Silvio al Quirinale. Altro che stupore! Annuita sommessa, sopracciglia alzate e labbra serrate in procinto di pronunciare l’occlusiva “b” (non di Berlusconi ma di un enorme e sonoro “baaaah!”).

Noi italiani ci trasciniamo questo senso di disagio che in fondo ci piace. Ci piace fare le vittime, reiterare l’autocommiserazione fantozziana nel nostro quotidiano. Ci lamentiamo per il gusto di lamentarci, non importa per cosa, basta che ci lamentiamo! E quale migliore occasione di questa notizia per farlo? Ovviamente ci indigniamo, certo! Vuoi mettere il gusto di inveire contro qualcosa parlando con la vicina di panchina alla pensilina del bus? Ci indigniamo anche se già lo sapevamo! E così le nostre indignazioni finiscono lì, rimangono indignazioni rassegnate.

Qualcuno, una piccola parte intendiamoci, prova debolmente ad obiettare, a smuovere qualcosa, giusto per dare una parvenza di ribellione dietro l’indignazione. Ma funziona poco, in realtà. Non puoi scappare dalle cose, è un po’ come quando ti ferma per strada un venditore bravo, uno a cui non riesci a dire di no, uno al quale ti opponi e provi a controbattere ma non lo vinci, quello è veramente stato addestrato da Mastrota e Roberto Baffo da Crema, e alla fine finisci per comprargli sto benedetto Folletto:

Mister? Mister! Abbiamo un’offerta fatta apposta per lei!
No, guardi, non mi interessa!
Ma come fa a dire che non le interessa? Questa è roba buona…
Senta, io ho già esaurito la mia quota di rotture di coglioni per quest’anno…
Ma siamo a gennaio!
Esatto! Quindi non mi faccia perder tempo, suvvia!
Ma vede io le propongo un affare: un modello usato ma in buone condizioni!
Ma che buone condizioni e buone condizioni! Se si vede lontano un miglio che è tutto fard e pezzi di ricambio!
Eh, ma vede, lei le conosce queste sfumature di cerone, no? E questi pezzi si trovano solo da noi! Cosa preferisce, un modello nuovo ad obsolescenza programmata, come ‘ste lavatrici che se rompono ogni 3 anni? Oppure un modello resistente, che è lì dagli anni 70 e ancora si regge in piedi, come un vecchio pandino verde bottiglia che ancora viaggia liscio che è un piacere?

E tu puoi mica rispondere che preferisci ‘na multipla a un pandino? No! E ti becchi il pandino! Eh, ma in fondo in fondo lo volevi ‘sto cazzo di pandino! Non ti puoi lamentare di un modello nuovo, ci vuole qualcosa di stantio, di cigolante, così puoi andare in giro ad autocommiserarti e a fa’ la gara in Europa a chi sta messo peggio: vogliamo vincere a tutti i costi, non c’è bastata la UEFA!

A tutti i costi! Per questo noi italiani, voi non lo sapete cari amici europei, abbiamo raggiunto il nirvana! L’illuminazione, l’epifania, l’apparizione, la conoscenza del terzo segreto di Fatima, tutto quanto insito nel nostro non essere stupiti da nulla! Nemmeno quando ci mettiamo a 90 e ci facciamo in*ulare ci viene la faccia sorpresa come nei filmini porno! Beh, del resto che fai, non te l’aspetti che ti facciano il mazzo se ti sei messo a 90? Te l’aspetti, te l’aspetti e ti crogioli in questo status di disperazione annunciata e accolta con la testa annuente come i pupazzetti di doberman sul cruscotto del pandino con la capoccia a molla. E allora che ci resta? E che vuoi che ci resti, che ci ritroviamo così, a pagare ancora le rate di un pandino vecchio anni ’70, col cerone e i pezzi di ricambio. Eh ma lo si sapeva, del resto…

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