Ebbene sí, da quello che è partito come un “semplice” catcalling si è passati ad una molestia vera e propria. E il tutto come mai? Perché il ragazzo che mi ha fatto catcalling si è preso una bella ramanzina e non ha saputo placare il suo orgoglio machista.
Erano quasi le 2 del pomeriggio di un sabato a Siviglia. Immaginatevi la scena: fuori quasi 40 gradi, io che tornavo da una spedizione al centro commerciale con candele e ceramiche in saldo. Stringevo la mia shopping bag ben salda evitando di non farla sballonzolare tra una fiancata e una culata. Ero quasi arrivata a casa, attraversando calle Feria, una delle strade trafficate di Siviglia, piena di negozi, bar, supermercati eccetera. Passo sotto gli alberelli per trovare un po’ di refrigerio quando un ragazzo mi sorpassa sul marciapiede e dice qualcosa a voce alta che li per li non capii bene, riuscendo a percepire soltanto “culo” e “mamacita”. Mezza stordita per la fatica e il calore non ci ho neanche fatto caso, allorché il ragazzo si avvicina e mi fa “come ti chiami” (fosse stato palermitano avrebbe aggiunto un “fragola”). Allora li è quando si sveglia la mia vena sfanculatrice e inizio a redarguirlo dicendogli che non gli avrei detto il mio nome e chiedendogli se avesse fatto dei pareri sul mio culo pocanzi. Lui si fa piccolo e comincia a dire che no, lui stava solo parlando da solo.
Arriviamo ad un punto dove c’è un baretto con un paio di uomini seduti agli sgabelli alti sul marciapiede, lui li saluta e io proseguo, svoltando l’angolo ed entrando in una stradina laterale che mi avrebbe portato a casa. Niente, già stavo incazzata ma fiera di avergliene dette quattro! Senonché ad un tratto me lo ritrovo di fianco a me camminando quasi a toccarmi e dicendomi qualcosa di osceno che non ho nemmeno capito (non parlava bene lo spagnolo). E allora gli dico, esasperata, “senti qua, vattene e lasciami in pace!”. Lui dal canto suo non si smuove e comincia a dire cose come “andare a scopare” et simili. Minchia non ci ho visto più! Mi giro verso di lui, faccio un passo avanti nella sua direzione, facendo sempre attenzione alla borsa piena di ceramiche, e lui indietreggia. Gli grido in faccia “che cazzo dici? Se non te ne vai ti denuncio, altro che scopare e scopare!” Doveva ringraziare la mia borsa della spesa, altrimenti se fossi stata più libera lo avrei inseguito oltre. Il soggetto in questione, non contento di essere stato allontanato con la coda tra le gambe, ritorna all’attacco da lontano-naturalmente- gridandomi qualcosa del tipo “ti scopo gratis” e fa per sparire dietro l’angolo non dopo essersi beccato un “vete a la mierda!” a pieni polmoni da parte mia.
Il catcalling altro non è che una mostra di potere sull’altro sesso. Io ti faccio catcalling per farti sentire a disagio consolidando il mio potere. Nel mio caso, una volta redarguito il ragazzo, il suo orgoglio machista non ha retto al colpo. La sua educazione gli dice che lui ha il potere e che non può perderlo, altrimenti non è un uomo! Ferito nell’orgoglio, è tornato indietro a molestarmi, a mettermi paura per ristabilire il potere di forza sulla vittima donna. Quando ha visto che io non gli mostravo nessun segno di paura né sottomissione, non sono sfuggita e nemmeno l’ho ignorato, non ha saputo più cosa fare, se non scappare continuando ad ammonirmi (il fatto che non mi abbia insultata ma semplicemente minacciata di scoparmi è indice del fatto che voleva imporsi fisicamente su di me).
E questo è quanto amici, il patriarcato non vi fa sentire uomini se non sottomettete fisicamente una donna, anche se per farlo dovete essere molesti. E se in questo momento state pensando “eh ma io non sono così”, la prossima volta che ridete alla battuta sessista del vostro collega ricordatevi queste parole: anche voi siete cosí. E se state pensando che non è la stessa cosa, che è solo una battuta e fattela `na risata, sappiate che quella stessa battuta non fa altro che perpetrare un modello sociale di stampo patriarcale ed è la stessa che porta un giovane diciannovenne ad uccidere la sua fidanzata minorenne che lo rifiuta. Ridi, ridi.