Torino non è una città: è un concentrato di eleganza sabauda, cibo che ti perseguita nei sogni e misteri esoterici che manco Dan Brown. Non ha l’irruenza di Roma né la spocchia di Milano: è raffinata, accogliente e sorprendente — un po’ come quell’amico che all’inizio sembra tranquillo e poi ti porta a bere tre Negroni alle 2 del pomeriggio.
Se hai quattro giorni da spendere nel capoluogo piemontese, preparati a un mix di cultura, calorie e passeggiate tra portici infiniti. Ecco l’itinerario perfetto per conoscerla, amarla e… tornare a casa con un paio di chili in più.
Giorno 1 – Presentazioni ufficiali: la Torino da cartolina
Mattina – Piazza, palazzi e caffè (non necessariamente in quest’ordine)
Si comincia dal cuore della città: Piazza Castello, dove tra Palazzo Reale, Palazzo Madama e il Teatro Regio puoi fingere di essere un aristocratico dell’Ottocento. Passeggia sotto i portici e fermati per un caffè storico: Baratti & Milano o Mulassano sono perfetti per sentirti parte dell’élite torinese (almeno finché non arriva il conto).
Pranzo – Street food sabaudo
Un tramezzino torinese è obbligatorio: non è un panino, è un concetto filosofico. Se vuoi un’esperienza più autentica, fai un salto al Mercato di Porta Palazzo, dove troverai formaggi, salumi, pane fresco e ogni possibile tentazione.
Pomeriggio – Mummie & panorami
Visita il Museo Egizio, secondo solo a quello del Cairo. È una tappa imprescindibile anche se le mummie ti mettono ansia. Poi sali sulla Mole Antonelliana: dentro trovi il Museo del Cinema (interattivo e super divertente) e in cima una vista mozzafiato sulla città e le Alpi.
Sera – Aperitivo con vista (o senza)
Torino è l’aperitivo. Ordina un Vermouth artigianale e lasciati andare al rito torinese in uno dei locali di Via Po. Poi passeggia lungo il Po, che di notte è particolarmente romantico (o inquietante, a seconda dell’umore).
Giorno 2 – Nobiltà, arte e carboidrati
Mattina – Gita reale
Prendi un autobus o un treno e vai alla Reggia di Venaria Reale, a 30 minuti dal centro: giardini scenografici, sale maestose e un’aria da Versailles piemontese che ti farà sentire più nobile di quanto il tuo estratto conto dica.
Pranzo – Cucina piemontese doc
Torna in città e cerca una trattoria nel Quadrilatero Romano: vitello tonnato, tajarin al tartufo e un bicchiere di Barolo sono d’obbligo.
Pomeriggio – Arte antica e contemporanea
Dopo l’opulenza barocca, cambia registro con il MAO – Museo d’Arte Orientale o la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, tempio dell’arte contemporanea. Così puoi dire di aver “riflettuto sul dialogo estetico tra tradizione e modernità” mentre pensi alla cena.
Sera – Cena gourmet (o comfort food)
Vuoi stupire te stesso? Prenota da Magorabin o Consorzio. Vuoi solo una cena felice? Una trattoria con brasato al Barolo e bonèt (il budino piemontese) sarà il tuo paradiso.
Giorno 3 – Torino magica, vintage e vivace
Mattina – Misteri e simbologie
Torino è considerata una delle tre città magiche del mondo (insieme a Praga e Lione): fai un tour esoterico o visita il Museo della Magia per scoprire storie di alchimisti, simboli nascosti e leggende oscure.
Pranzo – Merenda sinoira
La merenda sinoira è una tradizione torinese a metà tra merenda e apericena: salumi, formaggi e un bicchiere di vino. Fidati: dopo, camminerai più lentamente, ma più felice.
Pomeriggio – Vintage vibes e relax
Passeggia nel quartiere San Salvario, pieno di negozi vintage e locali creativi, oppure rilassati al Parco del Valentino, perfetto per smaltire tutto quello che hai mangiato finora (o almeno provarci).
Sera – Torino by night
Di sera la città cambia faccia: vai per cocktail da Smile Tree o Affini, o tuffati nella movida tra Quadrilatero e San Salvario. Spoiler: potresti non tornare in hotel prima delle 3.
Giorno 4 – Addii dolci e panoramici
Mattina – Cioccolato e mercatini
Inizia la giornata con un bicerin allo storico Caffè Al Bicerin: caffè, cioccolato e panna insieme. Poi visita il Balôn, il mercato delle pulci perfetto per souvenir vintage o cianfrusaglie di cui non avevi bisogno (ma che comprerai comunque).
Pranzo – Ultimo peccato di gola
Chiudi il viaggio con una bagna càuda o un bollito misto come vuole la tradizione. Oppure concediti un ultimo gianduiotto, perché no?
Pomeriggio – Saluto dall’alto
Per salutare Torino come si deve, vai alla Basilica di Superga: la vista sulle Alpi è da cartolina e ti farà venire voglia di tornare.
Consigli pratici per sopravvivere (e divertirti)
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Quando andare: primavera e autunno sono perfetti. In estate fa caldo e i torinesi scappano.
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Come muoversi: scarpe comode e biglietto giornaliero dei mezzi. I tram sono un’esperienza a sé.
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Dove dormire: Centro, Quadrilatero Romano e San Salvario sono ottime basi.
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Cosa non dimenticare: fame, curiosità e la voglia di camminare.
In sintesi
Torino è elegante senza essere snob, colta senza annoiarti, misteriosa senza diventare cupa. È la città perfetta per chi ama i musei ma non dice mai di no a un bicchiere di vino, per chi vuole passeggiare tra palazzi barocchi ma anche perdersi nei vicoli pieni di street art.
Quattro giorni bastano per innamorarsene. Ma fidati: vorrai tornarci. Magari con pantaloni più larghi.
Si vede che la ami,io ci sono stata e mi é piaciuta molto, ma mai avrei detto che si magna così bene e tanto!!