di Lucia Immordino
Accidia
Avversione all’operare associata all’idea di tedio oltre che a quella di neghittosità.
Splash … splash … splash …
Zzz … zzz … zzz …
Rubinetto rotto.
Zanzare.
Afa.
Pomeriggio di canicola e di noia in una stanza d’albergo di quart’ordine nell’attesa del suo turno serale (lavora in una fabbrichetta dove producono maglie: metti cotone, digita i comandi, avvia la macchina, prendi t-shirt, e così di seguito per sei ore) Un ritmo che rincoglionisce Neanche la rete che pende dal soffitto sul suo letto riesce ad attenuare queste scansioni insopportabili Neanche dalle zanzare lo protegge la rete che ha un buco e loro, insieme alle mosche, lo hanno scoperto e ora entrano ed escono a cadenza regolare: zanzara … zzz … zzz … zzz …
mosca … zzz … zzz … zzz …
di nuovo zanzara … zzz … zzz … zzz …
e poi ancora mosca … zzz … zzz … zzz …
Hanno lo stesso suono onomatopeico, pensa Non c’ha mai fatto caso ma ora lo sa.
Splash … splash … splash …
Zzz … zzz … zzz …
Zzz … zzz … zzz …
Rubinetto rotto.
Zanzare.
Mosche.
Afa.
Sì, anche l’afa ha un suo rumore: delle cose che sbattono piano e ha anche una sua regolarità, sempre la stessa e lui l’ha battezzata il ritmo dell’afa.
Si guarda intorno e non c’è niente che vorrebbe fare Si gira sull’altro fianco e chiude gli occhi.
Ode alle zanzare-di-gruppo-da-reading (:
E poi magari si sapesse usare un pizzico di accidia… io corro sempre. Ci vuole un fermarsi…
(C’è chi ha i denti e non il pane, etc., lo so)