Il difficile mestiere del genitore: tra dubbi, sensi di colpa, protezione e responsabilità.

Adolescence è una miniserie angosciante che ti tiene in costante tensione, nonostante la lentezza esasperante della sua narrazione, in cui un secondo di ripresa corrisponde esattamente a un secondo di vita. Senza tagli, senza scorciatoie, senza sconti.

Tutto inizia con un violento arresto: un ragazzino di tredici anni viene portato via da casa nel cuore della mattina. La scena appare eccessiva, quasi surreale. Sembra tutto un errore. E forse un po’ lo è. Ma più che spiegare, la serie accompagna: seguiamo il freddo iter di un arresto vissuto con sofferenza da tutti — dal ragazzino, dai suoi genitori, dagli agenti stessi. Perché quando il sospettato è un bambino, nessuno resta indenne.

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Diario di viaggio: Toulouse

Da quando il mio ragazzo di nazionalità francese mi ha fatto provare il vero croissant (non pensate cose zozze), ogni mini vacanza propostagli deve assolutamente essere in Francia! Voi non avete idea di cosa sia un vero croissant o un pain au chocolat! Un’esperienza mistica per noi amanti dei dolci! Quasi come una droga, che da assuefazione e per questo la cerchi ancora e ancora e ancora: sai che ne avrai bisogno e dovrai andare la, dove puoi procurarti un’altra dose. Ed è così che quest’anno è stata la volta di Toulouse!

La prima cosa che ho fatto quando ho messo piede fuori dal bus è stata localizzare una Boulangerie e abbandonarmi all’estasi del croissant: burro e felicità. E questa cosa è andata avanti per ogni giorno del mio viaggio. Soldi della palestra buttati nel cesso, proprio. Ma non mi pento di nessuna briciola ingollata!

Ma comunque…Toulouse è una città elegante, con palazzi dai tetti alti, inferriate con ghirigori e mattoni rosa. È chiamata “la ville rose” proprio per i mattoni di terracotta che accentuano il proprio colore al calar del sole quando il tramonto dona alla città una tonalità rosata proprio da cartolina. Nei cinque giorni che siamo stati a Toulouse abbiamo visitato: 

1. Capitole de Toulouse

Il cuore della città, con la sua splendida facciata neoclassica e la famosa Place du Capitole, simbolo della città. Ospita il municipio e il Théâtre du Capitole.

2. Basilique Saint-Sernin

Una delle più grandi basiliche romaniche d’Europa, costruita tra l’XI e il XII secolo. È una tappa importante del Cammino di Santiago ed è patrimonio UNESCO.

3. Couvent des Jacobins

Un capolavoro dell’arte gotica meridionale, con il suo suggestivo chiostro e la famosa “palme” des Jacobins, una colonna che si apre a ventaglio sulla volta della chiesa.

4. Pont Neuf

Il ponte più antico della città, costruito nel XVI secolo per attraversare la Garonna. Offre una vista mozzafiato, soprattutto al tramonto.

Inoltre, essendo andati a trovare degli amici che risiedono nella zona, un giorno abbiamo fatto una bella passeggiata nella campagna toulousienne. Un’oasi di pace fuori dalla bolla turistica del centro storico.

Cose che ho mangiato e di cui non mi pento:  croissant, croque-monsieur (che pare facile ma mangiato in Francia ha tutto un altro sapore); crêpe al formaggio, croissant, pain au chocolat, Steak frites, croissant, baguettes, fromage, croissant, i biscotti della Mulino bianco “abbracci” che ho trovato random in un supermercato e che non mangiavo da almeno 3 anni, e poi tanti altri croissants. 

Consiglio una vacanza a Toulouse? Sì, se vi piacciono le città dai grandi palazzoni ma con il centro storico fatto di stradine, negozietti e baretti. Personalmente l’ho trovata bella sí ma c’è di meglio, mi sono piaciute le stradine del centro e la piazza principale che mi ha ricordato molto i portici di Piazza Vittorio a Torino. Il fiume offre l’opportunità di fare delle passeggiate al tramonto (ma niente a che vedere con i tramonti dietro Triana, sorry). Posso fare un paragone tra Tolosa e Marsiglia, che ho visitato l’anno scorso: se dovessi darvi un consiglio su quale delle due visitare vi direi sicuramente Marsiglia. Quest’ultima ha un carattere multietnico che Toulouse non ha. Passeggiando a Toulouse vedi bene o male quasi sempre le stesse cose mentre a Marsiglia c’è un melting-pot di culture che fa sí che ogni quartiere abbia una sua forte personalità. Poi, oh, de gustibus, eh! 

Essere madre oggi #9 – Mio figlio


Mio figlio è il sole: lui si sveglia e ci sorride, ci chiama a sé con gli urletti e i rummulii, noi spuntiamo e lui sorride, organizza le nostre giornate col sorriso, ha la cacchina nel pannetto e, ciò nonostante, il più delle volte sorride, sta nudo ed è entusiasta, lo metto nel fasciatoio per cambiarlo e grida di gioia, ti guarda negli occhi e si scioglie di tenerezza tendendo le labbra, apre la bocca per mangiare e, tra una ciucciata&l’altra e una tettina&l’altra, inarca le labbra per dirti che sì: è felice.

Lui ha un dono: sa bene che il nutrimento viene dalla relazione, dalle coccole, dalla capacità dei suoi cari e caregiver di rispondere ai suoi sorrisi e di proporglieli a loro volta. Non si perde in chiacchiere: pappa e relazioni amorose; ma anche la pappa viene dalla relazione, quindi in effetti non si perde in chiacchiere proprio per nulla: vita = amore.
Questo gli basta.
Lui sa poco di quanto poco sia così nella vita degli adulti. Sa poco o nulla di quanto poi questi sorrisi si perdano e addirittura spesso si perda la capacità di sorridere per l’amore che si ha per l’altro, di sorridere all’altro e di sorridere per la gioia di stare insieme.
Direte voi: è perché, crescendo, i bisogni umani diventano più complessi. Vero. Ma non credo sia tutto qui. Chi si intende di biopolitica sa meglio di me come i bisogni umani possano essere indotti e come si possa manipolare l’emozione e la sua sperimentazione, inducendo alterazioni nella capacità di esperire piacere dal semplice e dall’Altro (A maiuscola).

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città di toulouse

Diario di viaggio: Toulouse

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