Stattene alla Spagna, senti a me! (cit.)

Non tornare più, non ci pensare mai a noi, non ti voltare, non scrivere.
Non ti fare fottere dalla nostalgia, dimenticaci tutti.

Così Alfredo salutava Salvatore in Nuovo Cinema Paradiso. Questa è una delle citazioni cinematografiche che amo e che più mi hanno colpito, oltre a “ma non è questo il giorno” e “tieni il resto lurido bastardo!”. Quella di Alfredo può sembrare una frase cinica, piena di rancore ma in effetti è una delle cose più “dure ma vere” da dire ad una persona che si ama.

Vattene da questa terra “maligna”, gli dice, questa terra in cui sembra che non cambi niente e poi invece, quando sei rimasto un po’ di tempo fuori e torni, è cambiato tutto. Io me ne sono andata qualche anno fa da questa terra maligna. Me ne sono andata ché i governi cadevano tipo pioggia nelle paludi. Me ne sono andata ché la Sinistra italiana si stava sfacellando. Me ne sono andata ché ancora si sentivano le ripercussioni del ventennio (Berlusconiano). Sono stata un po’ di tempo fuori e ora mi sono voltata ma qui, caro Alfredo, non è cambiato niente.

Berlusconi è ancora li. La Sinistra fa ancora pena. Dei governi non riesco più a tenerne il conto. Chi c’era prima di queste ultime elezioni? Conte? Conte bis? Draghi? Ci voleva una pandemia per far durare un governo più di un paio d’anni! Ma nemmeno questa è bastata, in fin dei conti. Si è andati al voto ed ha vinto l’astensionismo.

E la Meloni.

Il mio pensiero in questo momento va a Mattarella. Povero Sergio, non bastavano i grillini, mo’ pure i fratellini (d’Italia). È normale in questo momento provare vergogna, tristezza, rabbia e sconforto. Diciamocela, non si stava più bene dalle elezioni del 2006, e anche lì Prodi durò solo due anni.

Adesso si prospetta un Presidente donna, una Presidenta, o forse si farà chiamare Presidentessa o Presidente e basta. Chi lo sa, visto che su certi temi auspica il medio evo. Del resto le donne arrivano all’apice solo quando rafforzano il modello patriarcale. Le femministe le etichettano come “arraggiate”, le sostenitrici della “famiglia tradizionale” e delle leggi contro l’aborto invece governano il paese. Ora mangiatevi ‘sta minestra. Eh ma a voi piace, non vi lamentate. Quando lo capirete sarà troppo tardi.

Spero arrivi presto il giorno in cui ci sveglieremo e guarderemo in faccia ai nostri errori. Il giorno in cui capiremo cosa dobbiamo fare e ci rimboccheremo le maniche. Un giorno guarderemo al passato e sorrideremo guardando con saggezza la lunga strada percorsa.

Ma non è questo il giorno!

Oggi è il giorno in cui ci incazziamo, in cui non capiamo qual è l’errore che abbiamo commesso, il giorno in cui ci sbraniamo e ci saltiamo addosso gli uni sugli altri quando invece dovremmo unirci. Questo è il giorno in cui ce la prendiamo col vicino che non è andato a votare, col politico che non ci ha mai rappresentato, col sistema reo di disuguaglianze e sempre più elitario.

Guardiamoci allo specchio, invece, e chiediamoci cosa possiamo fare per migliorare la situazione. Tolleranza, empatia, uccidiamo l’accidia insita nelle nostre coscienze. Io me ne sto qui alla Spagna, come mi hanno detto, ma non sono immune. Perchè quello che è successo in Italia sta accadendo un po’ ovunque. Dovremmo sollevarci, incazzarci e gridare a gran voce contro le ingiustizie! Contro chi se ne frega dei diritti umani! Svegliamo chi non è cosciente dei danni al nostro Pianeta! Puntiamo il dito contro chi maltratta il prossimo! Contro chi non segue le regole ma prende scorciatoie comode lasciando indietro gli altri! Demoliamo le nostre convinzioni radicate e ricostruiamole per lasciare alle future generazioni un mondo in cui vale la pena andare avanti! Un mondo senza conflitti, che non ci mostri il dito e, trafiggendoci sonoramente non urli

Tieni il resto, lurido bastardo!

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