Io alla tua età già lavoravo, facevo…

di Giacomo Bellisi

Esiste, oggi, una generazione (in)visibile che, a causa di un’induzione (in)volontaria operata dalle precedenti, vive e annaspa nel limbo dell’iperspecializzazione.

Siamo nel mese di gennaio 2013 ed io, ventiseienne appartenente a questa disgraziata genie dall’età compresa tra i venti e i trent’anni, sono particolarmente incazzato.

Questa mattina, come ogni mattina da un ormai un indefinito periodo di tempo, mi sono ritrovato ad inviare diversi Curricula Vitae, poi ho controllato gli annunci lavorativi e, infine, ho controllato i bandi di alcuni corsi di formazione che potrebbero interessarmi. Qualche benpensante potrebbe chiedersi ora perché, dopo un così bell’inizio di giornata, io sia incazzato.

Tanto per cominciare, i Curricula Vitae… 

Qualcuno di voi (di noi, di loro, di quelli che pensano a quanto siamo choosy e pigri) si è mai preso la briga di confrontare il CV di un 25enne laureato con quello di un 45enne laureato che svolge il lavoro ambìto dal 25enne?

Anche senza dover prendere in mano i due pezzi di carta, ma effettuando uno sforzo d’immaginazione, risulta evidente che il Curriculum del (in)visibile 25enne è decisamente più voluminoso, letteralmente più pesante.

Vi siete mai chiesti per quale motivo? La risposta è una banalità, ma non lo è per tutti, perché ancora oggi esistono gli over45enni particolarmente brillanti che hanno il coraggio di propinarci la fatidica frase: “Io alla tua età già lavoravo, facevo…”.

Già, tu alla mia età lavoravi, ti eri appena laureato e fresco fresco del tuo pezzo di carta (che in quel momento storico aveva un valore) hai subito trovato lavoro!

Sono io quello pigro ad avere un Curriculum lungo quattro pagine pieno di corsi post lauream, corsi professionali, corsi europei; corsi e stage e tirocini e collaborazioni occasionali…

Gli annunci lavorativi e i corsi di formazione…

Guardare gli annunci lavorativi è assolutamente pericoloso. Hai portato a termine un corso di laurea, hai seguito un numero x di corsi di formazione e davanti alla desolazione (non solo economica ma anche e, sopratutto, culturale) degli annunci lavorativi rischi di mandare tutto all’aria. Sei consapevole della tua professionalità, di introspezione ne hai fatta tanta e sai quanto e cosa potresti fare nel mondo del lavoro. Dopo qualche tempo inizi a prendere in considerazione annunci lavorativi che si allontanano da ciò che sei e vorresti essere. Fai il bilancio di ciò che il mercato del lavoro cerca e ti domandi se non dovresti fare un altro corso di formazione. Sono come una droga, questi corsi. Da bambini collezionavamo figurine e pupazzini, oggi collezioniamo attestati.

Viviamo in un’Italia che sembra operare una forte resistenza nei confronti dell’inserimento nel mondo del lavoro di questa sventurata generazione (la stessa che, in massima parte, per non farsi mancare nulla, all’università ha subito la stupenda e geniale L.509/99, della quale non parlerò per non divagare eccessivamente).

Alla fine dei conti, quando, finalmente, saremo una generazione che lavora, saremo dei quarantenni iperspecializzati e fieri del nostro enciclopedismo (per il quale ringrazieremo l’odierna classe dirigente)?

One thought on “Io alla tua età già lavoravo, facevo…

  1. l’Italia è in default totale… mi trovi totalmente d’accordo con te. Oltre al fatto che i corsi extra universitari sono costosi e a volte costosissimi, e quindi stiamo tornando a una selezione sociale.

Rispondi a chiaraAnnulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.