Welcome

Oggi vi racconto una storia. La storia di una donna, Fauziya, ultima di sei figli, nonchè quarta figlia femmina di una famiglia del Togo. Fauziya è una bambina vivace, curiosa ed estremamente legata al padre, un uomo che guida le figlie nelle loro scelte senza mai imporre nulla, rendendole libere di studiare e di decidere da sè del proprio futuro. Questa è una fortuna che non tutte le ragazze del Togo hanno.

Quando Fauziya compie diciassette anni il padre muore, e lei,  avendo perso anche la madre, viene affidata ad una zia paterna, la quale pensa che il padre abbia commesso degli errori nella gestione della formazione delle figlie: per lei la donna non deve studiare, deve essere moglie. Per Fauziya la morte del padre ha rappresentato la perdita della libertà, della possibilità di scelta: in una volta sola ha perso tutto.

Dopo qualche tempo la casa della zia viene frequentata da un ricco signore del luogo, del quale Fauziya, vista l’età, pensa sia uno spasiamnte della zia. In realtà è l’uomo per lei, la zia le ha trovato il “principe azzurro” ed un “futuro roseo”: un matrimonio con un uomo di quarantacinque anni, la convivenza con le altre tre mogli e inoltre la Kakiya (mutilazione dei genitali). Il mondo in un solo istante cade addosso a quella bambina a cui avevano detto che era libera di essere tutto ciò he voleva, che era libera di sapere, di conoscere. La realtà schiaccia una bambina libera.

Il fatidico giorno delle nozze arriva a sorpresa per Fauziya. Un giorno al suo risveglio trova sul suo letto degli spendidi abiti, gioielli, scarpe, e la promessa di una pronta mutilazione dei genitali. Quello stesso giorno arrivano anche i fratelli e le sorelle maggiori, le quali si scusano per aver permesso che potesse succedere tutto ciò e le promettono di aiutarla. Così, dopo il matrimonio, una sorella la aiuta a scappare per impedire che la mutilino, le dà trecento dollari e dopo un lungo viaggio, Fauziya e i dollari arrivano negli Stati Uniti.

Il luogo il cui simbolo è la libertà, una fiaccola innalzata da una donna, a Fauziya ha negato tale diritto: a lei, al posto di una fiaccola da innalzare, sono state messe le manette ai polsi, perchè, in attesa di ottenere l’asilo, sarebbe dovuta rimanere in carcere. E così una donna che chiede asilo, motivando tale richiesta con la minacia di mutilazione dei genitali, viene fatta spogliare, le vengono prese le impronte digitali e messa in cella. Cosa, di quella donna, li avrà spaventati tanto da decidere di tenerla reclusa come il peggiore dei criminali?

Alle udienze Fauziya si trova davanti ad un giudice che non le crede, che non crede al fatto che il padre abbia protetto le altre sorelle e non lei dalla mutilazione. Un giudice che non sa pronunciare nè il nome di Fauziya, nè quello del suo Paese. Tutto le fa credere di non avere speranze, non otterrà mai l’asilo.

Ma quello in cui non sono riusciti venticinque membri del congresso è riuscito a farlo una pagina di giornale, è riuscito a farlo la comunicazione: grazie ad una intervista realizzata da una giornalista del “Times”, finita in prima pagina, la donna è riuscita ad ottenere l’asilo.

Oggi Fauziya è la prima donna ad avere ottenuto, nel 1994, l’asilo con la motivazione della minaccia di mutilazione dei genitali.

La mutilazione dei genitali, oggi, riguarda centotrenta milioni di donne, donne a cui viene reciso il clitoride senza anestesia, a cui spesso vengono recise anche parti esterne dei gentali , a cui di solito viene chiusa, cucita, tutta o quasi l’apertura della vagina. Sono donne che soffrono atroci dolori durante i rapporti sessuali, che hanno complicazioni durante il parto, e vivono una vita che vede rinnegata ed offesa la propria femminilità. Pensate che sia necessario aggiungere a tutto ciò diffidenza, razzismo ed umiliazione?

One thought on “Welcome

  1. La cosa peggiore è pensare che ciò è avvenuto solo nel 1994 e nel paese della democrazia per eccellenza. Negli anni ’80 l’avrebbero data in mano al suo macellaio o le avrebbero dato la pena di morte? e se fosse emigrata in qualche paese dell’est Europa?
    I mezzi di comunicazione possono fare tanto, facciamo sempre che siano liberi e usati (usiamoli) al meglio!

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.