Lust for life?

Avete presente quelle giornate piene di impegni, una di quelle in cui non fai altro che correre perché il tempo non basta mai, perché il cellulare squilla e voci fastidiose dall’altro capo del telefono ti ricordano quanto tu sia in ritardo, ed allora inizi a pensare di mandare tutti a quel paese, tanto se la caveranno lo stesso? E’ quello il momento in cui rallenti il passo e ti rulli una sigaretta, lecchi con tranquillità e calma la colla nel bordo della cartina e poi l’accendi, calma. Il cellulare è spento e l’Ipod è acceso. E’ in questi momenti che bisogna stare attenti, perché, quando meno te lo aspetti, ti succede qualcosa che non avevi messo in conto.

Mentre sei lì a goderti il paesaggio cittadino in compagnia del “ drummino”, improvvisamente potrebbe venire in mente a qualcuno di convertirti. Ma come? Così? A Piazza Politeama? Ebbene si, i nostri centri cittadini sono invasi da folli distributori di volantini, che per la determinazione dei loro movimenti potrebbero essere scambiati per dei borseggiatori, ma in realtà sono innocui uomini e donne che stanno lavorando, ma tra di loro si nascondono oltre che dei pr dalla capigliature improponibili, anche dei divulgatori del Verbo, dei “convertitori”, dei “pastori di anime”. Tra capo e collo, tra H&M e Zara, eccoti un messaggero di Dio, il quale ti guarda con sguardo compassionevole e misericordioso e ti appioppa un volantino augurandoti “buone cose!”. Inizialmente ci si può sbagliare e pensare che quel ragazzo/a ti abbia dato un biglietto per un concerto o qualcosa del genere, ma poi inizi a guardarlo e scopri che quel volantino ti è stato dato per illuminarti, per farti ritrovare la “Giusta Via”. Si, quel volantino, che in realtà assomiglia più ad una brochure illustrativa, ti mostra cosa è la tua vita: una scadente esistenza che si sta consumando tra fumo e alcool, ignara del fatto che la morte è proprio dietro di te, pronta ad accompagnarti all’ingresso del più vicino inferno. Terrificante. Come si può sostenere tale rivelazione nel bel mezzo della giornata, magari prima dell’ora di pranzo, quando la golosità sale e per questo ti senti ancora più vicino all’inferno. Nel volantino vi è l’immagine di un uomo che fuma, ed allora guardi la tua sigaretta e pensi che di tutto ciò dovrebbero avvertiti le multinazionali del tabacco, mettendoti un avvertimento nel pacchetto. Chi lo sapeva che fumare fa andare all’inferno!

Ma dopo una breve crisi mistica e un attacco di panico legato all’idea che la Signora Morte  stia sempre lì dietro di te, si inizia a ragionare un po’ su questa cosa, su come pensano sia possibile convincere qualcuno a cambiare religione o ad intraprenderne una nel bel mezzo di una passeggiata o al citofono di domenica mattina alle sette. Come faccio a decidere, a capire cosa voglio? Il profeta ed il pr adottano lo stesso metodo, il demonio e l’acqua santa adoperano gli stessi strumenti, e tu lì a dover scegliere tra la dannazione, la salvezza o un paio di scarpe che trovi nella vetrina che hai di fronte.

E se invece provassi io ad inseguire il ragazzo del volantino, provando a farlo ragionare, a fargli capire che non è un cocktail che mi porterà all’inferno, né una scollatura o una relazione clandestina. E se offrissi a quel ragazzo, in una giornata di caldo, una bella birra “atturrunata”? Secondo me gli piace, voi che ne dite?

6 thoughts on “Lust for life?

  1. la birra la bevono… ma io non ci parlo con la gente che mi considera una povera pecorella smarrita da salvare, la conversazione rischierebbe di degenerare in insulti in pochi minuti.
    Sono ridicoli, ignoranti e presuntuosi, come faccio a spiegargli che per me la bibbia vale quanto il tao te ching o la guida galattica per autostoppisti?
    Mi ricordo che una volta uno di loro mi ha detto che sono “vuoto dentro”, un altro che “la filosofia mi ha annacquato il cervello” … quando ti rendi conto che l’unico modo per far evolvere la discussione sarebbe una pietrata in testa è il momento adatto per andartene.

  2. Né più né meno che venditori di assicurazioni inutili! Ecco come reputo questi tizi. E campano sulle spalle di gente sprovveduta, ignorante ed ingenua. Approfittatori. Magari quel ragazzo era li perché voleva guadagnarsi quei 7 euro l’ora. Oppure era li perché anche lui, come le sue vittime, è un allocco!
    Una volta mi sono ritrovata in borsa un volantino “Dio ci osserva” assieme ad un volantino “Riapertura Capannina – Mojito party!”
    E, ovviamente, li ho buttati entrambi. Io scelgo dove andare, io scelgo come vivere. Non sarà certo un volantino a farmi cambiare!

  3. Detesto essere disturbato alle 10.00 di mattina di una domenica di riposo dai testimoni di geova. Non mi piace il loro modo di pensare, soprattutto in riferimento alla donazione del sangue a ai trapianti, eppure “giustifico” il loro comportamento.
    Se avessi la quasi certezza che sta per avvenire un terremoto, anche rischiando di essere accusato di procurato allarme, proverei a salvare quante più vite possibili dicendo a tutti quanto sta per accadere, pochi mi crederebbero.
    Se credessi VERAMENTE che la via della salvezza fosse seguire i dettami di una determinata religione sono sicuro che proverei in tutti i modi a salvare quante più anime possibili.
    A mio modo di vedere sono perdonabili, anzi, i “volontari” cercano di fare solo del bene, per ciò che penso però non ci riescono.

  4. Eh no, se hai la quasi certezza che avverrà un terremoto hai una qualche prova!
    Ma se uno ha la certezza che lui andrà in paradiso e io all’inferno e non ne ha alcuna prova è un fanatico, non mi vengono in mente altre parole (ma forse anche allocco va bene).
    quindi non li giustifico per niente!
    e per quanto riguarda la storia delle donazioni… mi dispiace solo quando la cosa va a discapito di un bambino che non ha colpa per la scelta del genitore, ma se muoiono per una loro idea la cosa non mi importa assolutamente, che seguano felicemente i loro dettami senza disturbare gli altri.

  5. Una domenica mattina feci una lunga discussione al citofono con un ragazzo che voleva parlare di religione, dio, se ci credessi o meno e se mi aspettassi il paradiso. Col sorriso l’ho affrontata bene, è un modo per confrontarsi anche se viene complicato farsi ascoltare perchè parlano per luoghi comuni e frasi fatte, come “il signore lo sa”, “il signore decide tutto”, “il signore ha dei programmi ben precisi per ognuno di noi”.
    “Le pecorelle smarrite”, “la luce”, tutte metafore che servono a vivere, meglio, un po’ nell’illusione. Metafore che puntualmente cerco di distruggere con i miei sorrisi e le mie risposte. Alcuni, magari, sono contenti così, col poco che hanno, col tanto che leggono e ascoltano dal prete di turno e li lascio fare, ognuno ha la sua libertà e i suoi valori, si spera coerenti con il loro credo ed i gesti quotidiani.

    • Ben detto… sinchè vogliono confrontarsi è un bene.
      Per il resto vi consiglio vedere “Religion – Provare per credere”

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