Ricordo che quando ero solo un bimbo moccioso e curioso una delle tante domande che feci a mio padre, guardando un incendio su uno dei monti che avvolgono Palermo, fu: “Perchè c’è un incendio?” Mio padre rispose in modo tanto sbrigativo quanto incauto: “Per colpa dei piromani!” Non persi l’occasione di chiedere: “E cosa sono i piromani?” Lui rispose un po’ in difficoltà “E’ gente cattiva che ama vedere il fuoco e le cose bruciare”.
Ricordo che per giorni vissi un senso di colpa immotivato per colpa di questa risposta incompleta. Mi identificavo perfettamente nel profilo del piromane tipo: amavo vedere le fiamme avvolgere la carta, bruciacchiavo gli stuzzicadenti tenendoli in mano sinchè potevo. Ero di certo un piromane!
Oggi con occhi diversi so perchè avvengono gli incendi, ma solo di recente ho scoperto uno dei motivi per cui vengono appiccati gli incendi… ma vediamo quali sono le cause più conosciute (a volte anche poco probabili) degli incendi boschivi:
- cause naturali: l’autocombustione è un fenomeno davvero raro che interessa quasi esclusivamente reazioni esotermiche dovute alla fermentazione di cumuli di fieno insilati; i fulmini che scaricano energia elettrica su un tronco d’albero possono causare un incendio, ma le condizioni climatiche sono avverse alla sua propagazione; la rifrazione dei raggi solari che convergono su un punto mediante una lente di “fortuna” (un fondo di bottiglia, una goccia d’acqua) può portare teoricamente ad una combustione di sterpaglia o fieno secco, ma come un bravo boyscout sa bene, occorre distanziare la lente dal combustibile ad una distanza focale ben precisa, il che diventa improbabile accidentalmente;
- cause accidentali: scintille dovute allo sfregamento di due superfici dure, uccelli o altri animali folgorati dal contatto con alcuni terminali elettrici posti sui pali dell’alta tenzione… cause davvero poco probabili, ma possibili.
- cause colpose: mozziconi di sigaretta, focolari atti a bruciare sfalci secchi ed altri rifiuti incustoditi o in prossimità di boschi, fuochi per grigliate non estinti adeguatamente;
- cause dolose: il colpevole decide coscientemente e volontariamente di commettere un atto illecito. Sono da considerarsi le più probabili cause d’incendio. Le motivazioni che spingono un soggetto ad appiccare un incendio doloso spaziano dalla semplice lite con il vicino di campo agricolo al voler semplicemente vedere il dispiegamento massivo dei mezzi antincendio (canadair, atuopompe, elicotteri) in lotta contro il divampare delle fiamme. Una pratica molto usata dai pastori prevede che le fiamme vengano liberate su terreni incolti per stimolare una nuova germogliazione dei campi, spesso però le fiamme divampano incontrollate. Un’altra pratica agricola simile è atta a liberare i campi dalle erbe infestanti. Altri fattori socio-economici spingono l’uomo ad appiccare un incendio come forma di ritorsione nei confronti della pubblica amministrazione, o per vendetta da parte di bracconieri senza scrupoli o da parte di altri colpevoli di reati ambientali, o semplicemente per aumentare il fabbisogno di uomini del corpo forestale antincendio e quindi sperare di essere assunti anche a tempo determinato. Il piromane che brucia il bosco per spegnerlo a pagamento. Un motivo che non conoscevo è quello che consente in modo illecito di trasformare il terreno boschivo in terreno edificabile o coltivabile. A tal proposito però è nata una legge volta a scoraggiare tale pratica: la “legge-quadro in materia di incendi boschivi” del 21 novembre 2000, n. 353
Tale legge, entrando nei meccanismi mentali umani, vieta che i terreni boschivi o i pascoli percorsi dal fuoco subiscano una variazione di destinazione per 15 anni. I contratti di compravendita riguardanti tali terreni devono esplicitare il vincolo al quale sono sottoposti pena l’annullamento. I terreni “bruciati” non possono essere edificati o interessare alcuna attività economica per 10 anni, non possono essere oggetto di rimboschimento tramite fondi pubblici. Il monitoraggio degli incendi e le modifiche catastali conseguenti sono a cura dei comuni… ecco spiegato l’arcano mistero… infatti tale monitoraggio comunale è puntualmente disatteso e tale norma non viene praticamente applicata.
Il sud non brucia solo perchè “fa più caldo” come vogliono farci credere, certo il vento caldo aiuta, ma non basta, il sud brucia per il malcostume di pochi e a subirne le conseguenze sono i tanti che vedono sempre più monti calvi.
Quand’ero piccola.. o quasi, chiesi a mio padre: Papà perchè la montagna brucia?. Come ogni volta, ero felice di chiedergli qualcosa, perchè certa che dava sempre la risposta più curiosa ed esaustiva che potevo aspettarmi. Mi spiegò quanto era DIFFICILE che un incendio potesse nascere da un mozzicone di sigaretta, quanto era FACILE che l’incendio si diffondesse se come compagno c’era il “vento scirocco”, che c’erano interessi diversi dietro un incendio. I pastori, perchè se il giorno seguente un incendio piove, dalla terra arsa e nera nasce subito erbetta verde e fresca per le loro pecore o il corpo forestale per avere più ore di lavoro retribuite..
Non riuscivo a credere a ciò che avevo sentito, vedere bruciare Erice e i suoi alberi secolari solo perchè certa gente aveva deciso che così le conveniva.. mi si strinse il cuore e pensai alle possibili soluzioni per ovviare a quello scempio (da piccola credevo di poter aiutare il mondo con solo la forza del pensiero). Papà, chiesi, non possono ripiantarci tanti piccoli alberelli?. Mi diede risposta negativa, non era possibile alcuna pratica di rimboschimento prima di 10 anni. L’anno dopo, quello successivo… e ogni estate che si susseguiva vedevo Erice bruciare.. Tutti questi monti saranno destinati a diventare solo ammassi rocciosi che si sgretolano davanti i nostri occhi perchè NON RIMARRA’ NEMMENO UNA RADICE DI ALBERO A TRATTENERE LA TERRA che ad ogni alluvione scivola via e provoca con il suo fiume di fango scempi naturali. Purtroppo i disastri naturali non sono prevedibili e difficilmente si possono evitare, ma se noi dassimo una mano al pianeta per evitare di autodistruggersi, faremo un favore ad esso ma anche a noi, di certo!
Già, parole sante… per non parlare del businnes che potrebbe (e dico potrebbe) esserci… lo senario potrebbe essere questo:
1. un mafioso compra un terreno boschivo per pochi spiccioli
2. provoca un incendio
3. paga qualcuno al catasto per non registrare il terreno come percorso dal fuoco e modifica la destinazione in “edificabile”
4. lo vende mooolto di più di quanto l’ha comprato