DRM: dovreste essere abituati a questa sigla, anche se dubito che lo siate.
DRM sta per Digital Rights Management (trad. “gestione dei diritti digitali”) e si tratta di un meccanismo misto tra hardware e software (per chi ancora non abbia dimestichezza nemmeno con questi termini: l’hardware è… tutto ciò che puoi prendere a calci quando il software non funziona) per proteggere i diritti d’autore di un file.
I file che possono essere protetti con DRM sono pertanto film, pezzi musicali, fotografie e testi che nel mondo digitale si traducono in DVD/Blu Ray/Streaming per i film, MP3 per la musica e e-book per i testi, le fotografie si continuano a chiamare fotografie e per ora nessuno ha applicato i DRM alle fotografie ma non sarebbe difficile farlo. Dimenticavo i videogame!
Come funzionano questi DRM e perché dovreste saperlo? Perché il loro uso limita di molto la diffusione della conoscenza e del progresso dell’umanità, come qualsiasi altra forma di licenza chiusa.
Per spiegare in modo semplice, vi faccio qualche esempio pratico, così che possiate capire che non si parla di tecnologia in senso stretto ma dei vostri consumi.
Compro un MP3 da iTunes (attenzione, compro legalmente!) per il mio iPod. Per comprare questo brano protetto con DRM ho dovuto registrare il mio iPod al portale iTunes, nel farlo inconsapevolmente ho detto ad iTunes chi sta comprando il file e quale dispositivo può leggerlo. Dall’altra parte il file avrà al suo interno una sorta di password per funzionare solo sul nostro dispositivo; tutto questo per non farlo copiare agli amici o su un altro iPod. Nel caso voi non siate degli smanettoni, se il vostro aggeggio si rompe avrete perso ogni possibilità di riascoltarlo, a meno che iTunes non voglia essere così magnanimo da includere una copia in caso di disastro.
Altro esempio: compro uno Shrek 3D in Blu Ray per i miei bambini che possono vederlo sul mio lettore Sony fighissimo per la mia TV 3D fighissima, ma siccome so che potrebbero graffiarlo e renderlo inutilizzabile, entro due giorni lo metto sul mio pc e provo a fare una copia da affidare alle loro mani ma… ciò non mi è possibile perché, nonostante io abbia comprato il disco, il suo contenuto non è mio e io non ho diritto a duplicarlo. Al solito, se non sei uno smanettone devi subire i DRM, se invece lo sei in entrambi i casi stai commettendo un illecito.
Oggi un nuovo prodotto si affaccia sul mercato, il famoso e-book (anche se preferisco chiamarlo “libro in formato elettronico” per sottolineare che cambia il supporto, non il prodotto) e le case editrici corrono ad attrezzarsi di DRM per i loro libri, ma anche in questo caso che senso ha? A chi porta benefici? Gli autori, poeticamente chiamati scrittori, non hanno mai guadagnato realmente dai diritti d’autore che sono la minima parte rispetto quello che si prende la filiera (una parte se la prende la libreria, una parte il trasporto, una parte la casa editrice, una parte la SIAE).
Chiaro che lo stesso discorso va fatto anche per gli altri prodotti e che anche negli altri casi i diritti non sono quelli degli autori ma quelli degli editori. Non voglio fare polemica contro gli editori che fanno il loro mestiere, ma suggerirgli di farlo meglio. Infatti con i DRM installare un e-book oggi sembra essere una cosa molto difficile e la rete è piena di lamentele, e lo sapete, tanto è vero che lo scrivete.
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Questo lo potete leggere nella pagine di Bookrepublic, nella pagina di download gratuito (a mo’ di campione di prova) de Il fu Mattia Pascal di Pirandello.
Non basta avere un apparecchio di per sé molto costoso (se anche molto diffuso) e avere il loro software, perché il secondo non va sul primo.
Inoltre ricordo agli editori che, se siamo capaci di duplicare i contenuti dei libri tramite uno scanner e l’opportno software OCR o una semplice fotocopiatrice, saremo capaci di craccare i vostri DRM.
La mia non è una polemica verso gli editori di ebook o di MP3, a cui consiglio di svegliarsi e rendersi conto che questo tipo di copyright è stato superato da un pezzo, perché mi piacerebbe parlare anche dei prezzi dei loro prodotti, ma un invito a riflettere su come funzionano queste cose che accettiamo con leggerezza.
Pensate al brevetto sui farmaci: una casa farmaceutica ha il diritto di vendita esclusiva sui farmaci contententi una molecola da loro scoperta, e qui non parliamo di libri di barzellette ma della salute delle persone.
httpv://www.youtube.com/watch?v=NKpMfIu83sw
leggi anche:
Normativa sui brevetti dal sito dell’Università di Genova
Creative Commons, come difendere le proprie opere in modo libero
@Michele
Indossavo la maglietta giusto ieri, ti ricordi quel linux day?
All’epoca ci preoccupavamo del progetto Palladium della microsoft che per fortuna ha poi fallito ma oggi la cosa è diventata ancora più pericolosa e pervasiva… se continua così il mio futuro e-reader sarà come il mio lettore mp3: cinese, che loro se ne sbattono dei drm
Hai centrato il punto ..
Penso che presto o tardi i DRM falliranno..
Basta vedere con artisti lungimiranti stanno affrontando il problema del download illecito: semplicemente permettendo di scaricare la loro musica !
Sto ultimando la tesi che ha un capitolo proprio su questo argomento, dai tempi di Richard Stallman i DRM sono stati una ossessione per i grandi produttori di software, e oggi l’unico modo per opporsi fortemente a questo ennesimo abuso del diritto d’autore è fare ciò di cui si potrebbe fare a me.. cosa ??
Bruciate i vostri I-pod !!
CaRLo
Un esempio sono i How to destroy angels (Trent Reznor, NIN) che permettono di scaricare gratuitamente il loro album in mp3 a 320 kbps e se ti interessa in alta qualità, lo paghi solo 2$! I DRM sono destinati ad estinguersi.
Il futuro sarà musica gratis, dove si pagherà soltanto la qualità per chi ne capisce ed interessa…
Ottimo ripescaggio, giusto ieri vedevo un documentario su Stallman (dopo che me l’hai nominato dovevo vederlo in faccia) e scopro la differenza tra free ed open.. eh eh eh.