RAPEX – Il profilattico femminile con i denti

Una coppia frettolosa dimentica del RAPEX

Il RAPEX, dall’inglese rape, stupro, è il profilattico femminile antistupro inventato già nel 2005 dalla dottoressa sudafricana Sonnet Ehlers e distribuito gratuitamente durante i mondiali di calcio 2010. Da uno studio di “Human Right Watch” del 2009, infatti, è emerso che circa il 28% degli uomini sudafricani intervistati dichiarano di aver stuprato almeno una volta una donna, e 1 su 20 proprio nel 2009, anno dell’intervista. La dottoressa Ehlers, da anni impegnata nella lotta contro lo stupro, ha preso spunto da una frase detta da una sua assistita: “Se avessi avuto dei denti nelle parti intime!”. Da lì l’idea di costruire un profilattico in membrana rigida dentellato sulla superficie interna.

Il RAPEX con i dentelli ad uncino al suo interno. A differenza di un preservativo maschile non è arrotolato perchè semirigido tanto da rimanere in verticale su un piano

Il RAPEX viene inserito all’interno della vagina e diventa invisibile; quando l’aggressore tenta la violenza carnale, i denti del RAPEX imprigionano la pelle del pene come farebbe un amo con un pesce: facile entrare difficile da estrarre. Il RAPEX, che,  per fortuna delle donne, sulla superficie esterna è liscio, rimane sul pene dell’aggressore che in preda al dolore necessita di un intervento chirurgico, visto che, oltre al dolore, è impossibilitato ad urinare.

Oltre al fatto di sembrare un metodo quasi medioevale, qualche dubbio sulla reale efficacia mi sorge:
-il RAPEX può essere indossato per 24 ore, è monouso, e andrebbe indossato quando si rischia di più come durante un lungo viaggio in treno. Quanto sarà scomodo un profilattico in membrana dura, quindi rigido, largo abbastanza da far entrare un pene in erezione senza accartocciarsi? Nei paesi più poveri, dove gli stupri forse avvengono con maggiore frequenza, le donne potranno permettersi di comprarlo giornalmente?
-Gli stupratori abituali, qualora il preservativo divenisse “moda”, sapranno del RAPEX; proveranno prima ad estrarlo dalla vagina della vittima e proseguiranno il loro atto violento piuttosto che rinunciare?
-Nel caso di stupratore non informato del RAPEX,  come reagirà quando scoprirà di essere stato “imprigionato” dalla trappola genitale? Non se la prenderà ancora di più ed in modi più violenti con la donna vittima?
-Bisogna ricordarsi di toglierlo prima di un rapporto sessuale “sano” … altrimenti a non essere più sano sarò il “membro” del proprio partner.

4 thoughts on “RAPEX – Il profilattico femminile con i denti

  1. sembra una soluzione porno-medievale, largo così addio a vagine strette e toniche. -_- è sicuramente più utile lo spray al peperoncino per mettere davvero fuori gioco il malintenzionato, tra le tante domande che hai fatto di sicuro una risposta l’avrei, lo stupratore anzicchè fare violenza con l’atto sessuale farebbe violenza e basta e ovunque!!

  2. Una perdita di soldi e di energia! Ma dico io, veramente siamo ridotti a inventare tali aggeggi inutili (perchè non funzioneranno mai, nessuna donna sana di mente andrebbe in giro con un coso del genere dentro di sè) e antipratiche (si, scusate se mi ripeto, ma mica è un tampone…). Bah. E la publicizzano anche questa roba qua. Tendo a sottolineare l’inutilità di un prodotto del genere. Se funzionasse, per quanto barbara e discutibile possa essere l’uso di un affare simile,potremmo anche riparlarne.

  3. Premetto che la penso come te, il prodotto mi sembra molto scomodo.
    Però la dice lunga sulle probabilità di stupro che corre una donna quando prende un mezzo pubblico (per esempio) in sudafrica. Oggi non andrei in giro con la spada, o l’armatura, ma nel medioevo era naturale “premunirsi”. Evidentemente la “scomodità” non supera il rischio.

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