Volersi Male: il maso-PD e il suo complesso rapporto con la politica

Freud riteneva che gli esseri viventi cercassero di massimizzare piacere e di ridurre al minimo il dispiacere. E’ un classico, ma… Cazzate, vecchio mio!
Non avete mai notato che i comportamenti di alcune persone sembrano chiaramente autolesionisti, portati alla sofferenza, a volte persino piegati, oltre ogni ragionevolezza, all’umiliazione e al disprezzo?
Non vi è mai capitato di desiderare di essere frustati, umiliati, picchiati, infangati, insultati? O di non desiderarlo esattamente, ma di trarne comunque vantaggi, godimenti, benefici di cui essere fieri?
Sì? Bene! Questo si chiama masochismo.
Il termine “masochismo” deriva dallo scrittore Leopold von Sacher-Masoch, che nel suo romanzo Venere in Pelliccia descrisse un relazione uomo-donna caratterizzata dal desiderio di subire dolore fisico o umiliazioni da cui trarre appagamento sessuale.
Oltre ad indicare un disturbo del comportamento sessuale, la parola indica anche una personalità autopunitiva e incline a vivere il dolore come unica forma di relazione possibile, da esperire passivamente, senza reagire o reagendo in modo non determinato e assertivo.
Freud individuò il motore interno del masochismo nella presenza dell’istinto di morte, che in queste persone sarebbe particolarmente elevato, causando la ritorsione dell’aggressività verso il Sé; ciò porterebbe a comportamenti distruttivi, come la scelta inconscia di interazioni fallimentari e dolorose.

A questo punto della riflessione sul tema, devo fermarmi: il mio inconscio mi punzecchia insistentemente giocando da solo alle libere associazioni. Risuona sulla sua lavagnetta mentale una frase di Enrico Letta: “Rimango colpito dal fatto che ci sia del masochismo dentro il Partito Democratico, e questo è in parte il suo male oscuro”. Insight!
A quanto pare, anche il mio inconscio sa che i simpatizzanti del PD sono da tempo seriamente dediti ad una corsa a ostacoli senza fine e senza senso, se non quello di provocare il massimo danno al loro stesso partito.
Ma mi chiedo: è normale che il maggior partito d’opposizione italiano sia impegnato da mesi e mesi in una lotta intestina? E’ normale che, con tutto ciò che sta accadendo, i leader del PD rilascino dichiarazioni in cui persistono a contraddirsi a vicenda? O che non prendano posizioni chiare… da chiara opposizione?
Infatti Loro, i masochisti alias PDiini, non riescono nemmeno in questo momento estremamente favorevole a parlare un linguaggio unico, proficuo e adeguato al loro ruolo politico: tutto tace o si esprime per insalate di parole. E questo nonostante sia chiaro ai più che tra le tante motivazioni dei sedici anni di governo destro-berlusconiano c’é anche l’esigenza di un leader autorevole e deciso, di messaggi chiari, semplici e forti.
Nel PD, nel frattempo, hanno almeno fatto le primarie, cioè hanno fatto fuori il giovanilismo di Franceschini e di Marino, eleggendo il timorato Bersani (ovvero Mister Tentenna) come sottosegretario e continuando spensieratamente a farsi del male come e forse più di prima.
E così, mentre Silvio è alle strette (diciamolo, solo grazie a Fini&co., e non di certo grazie all‘opposizione), tutti si chiedono: chi raccoglierà questi frutti? Mister Tentenna? Un PD logorato interiormente ed incapace di arginare l’emorragia di consensi che da anni lo dissangua?

La verità è che forse il nostro PD è un partito che non si sente degno di altro.
Un PD con un’innata (insana) disposizione alle antiche armi del debole, all’auto-sacrificio, all’illusione della vittoria morale tramite la sconfitta.
Un PD masochista che quando sperimenta delusione, rabbia o disappunto politico, è costretto a negarlo o a moralizzarlo per non sentirsi vergognosamente “cattivo”.

Perché fate attenzione, cari analisti in erba: la caratteristica principale della personalità masochista è un costante senso di vergogna, un perpetuo sentirsi sbagliato e in fallo, che si accompagna ad un bisogno di nascondersi, di non mostrarsi, di farfugliare senza prendere posizioni dominanti, castrate fin dalle origini da genitori (Rifondazione Comunista) che spesso gli hanno detto: “Vergognati, vatti a nascondere, fai schifo!”
Dentro il PDiino medio si è allora radicata la consapevolezza della propria impotenza di fronte ai colpi della sorte: egli è divenuto un maso-PDiino, il cui unico modo per fronteggiare le difficoltà è quello di essere tollerante, stoico o perfino sereno e prostrato di fronte alla sventura.
Egli si illude così di far del bene non facendo opposizione, di essere servizievole e buono. La Sua risposta masochista per antonomasia è: “Mi attaccherò prima io stesso in modo che tu, oh Silvio, non debba farlo!”
In realtà la Sua tipologia caratteriale lo porta a mettersi in condizioni di inferiorità solo perché sente di NON poter aspirare ad altro. Tuttavia, intimamente Egli è molto arrabbiato per il ruolo di merda che occupa; difatti, Bersani è sempre lì lì per farsi scoppiare un corno di rabbia tra gli occhi arcuati. Notate?

Il PD masochista tollera il dolore e la sofferenza nella speranza, coscia o inconscia, di un qualche bene maggiore che giustifichi la sofferenza (salire al governo) o che gli eviterà qualche situazione ancor più dolorosa (Nichi Vendola).
Inoltre, di norma Egli contrabbanda i propri valori di partito per esorcizzare il terrore inconscio che l’altro (il PDL) possa scoprire le sue debolezze. Per combattere tali paure, tenta allora di mostrare il suo pancino roseo di animaletto indifeso, rendendo così manifesta la sua impotenza e i suoi sforzi di essere un piccino buono e bravo, e quindi meritevole di un pizzico potere.
L’aspirazione di questo buono e bravo maso-PD consiste ad oggi nel convincere i terapeuti (Casini e Di Pietro) che Lui: (a) ha bisogno di essere salvato; (b) merita di essere salvato.
Ed effettivamente, come i bambini imparano da soli che mettersi nei guai è un modo per attirare l’attenzione delle figure di accudimento, così il brutto anatroccolo Bersani ha imparato ben presto che la sua inettitudine è un modo per farsi proteggere dall’UDC e dall’amore condizionato della Santa Romana Chiesa Casiniana, nonché dal furor folkloristico-dipietrista dell’IDV.

E c’è perfino del metodo e dell’arguzia in questa apparente follia autodistruttiva! L’attaccamento-mediante-sofferenza alla politica dei perdenti offre al maso-PD dei vantaggi secondari.
Infatti, raccontando piangente l’aggressione di chi lo maltratta (tutti!), Egli reagisce nobilmente senza reagire, denuncia l’inferiorità morale della destra e si illude di assaporare la vittoria morale che tale stratagemma assicura. Avete letto bene: si illude, il maso-folle.

Eppur vi dico: non temete cari sinistrorsi!
Non si tratta di un destino ineluttabile. I nostri anti-eroi possono ancora uscire dalla loro muffa masochistica e accettare una terapia corale! Il percorso sarà lungo e faticoso, ma noi possiamo sempre, tramite un lavoro psicoterapeutico ad hoc, ridare fiato e spazio alle Loro parti vitali e riparare le Loro antiche ferite da moderati.
I consigli per il trattamento includono il rispetto della propria capacità e responsabilità nella soluzione dei problemi dello Stivale e la necessità di riconoscere, mettere in  discussione e modificare la tendenza alla sottomissione, alla compiacenza e al sacrificio dell’autonomia politica. I cari politici della nostra autodistruttiva opposizione devono altresì scoprire che sono tollerati quando sorridono apertamente, ma che vengono accettati e  osannati (= votati) soprattutto quando si incazzano e rompono i coglioni, quale è il loro dovere oppositivo. Hanno infine bisogno di comprendere che la rabbia è una reazione sana e naturale quando non si ottiene ciò che si vuole, quando l’Italia va a puttane proletarie, e Silvio a escort minorenni.

Ora la domandona da un milione di dollari è: riuscirà il fido maso-PD a guarire dal maso e a restare PD? La risposta dopo la (s)fiducia su questi schermi.

3 thoughts on “Volersi Male: il maso-PD e il suo complesso rapporto con la politica

  1. per citare me stesso: “la politica italiana sembra un incontro di boxe truccato, quando B è in piedi il PD attacca così lui può schivare ma quando barcolla misteriosamente il PD si limita a saltellargli attorno con aria minacciosa, non sia mai che lo metta KO con un bel gancio al mento”

    non c’è spazio per i pugili masochisti, non c’è spazio per il pd!

    Non ho ancora capito se sono veramente inetti o lo fanno apposta, questi qui non vogliono vincere, vogliono semplicemente restare in parlamento a vita. B fin dalle sue origini ha basato la sua politica sul demonizzare i “comunisti” (razza di sua invenzione, visto che non sono mai stati al potere) e giocare sugli errori madornali della sinistra nelle sue varie forme amorfe.

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