Thank you for smoking (coff coff!)

La sigarettina del dopo cena al ristorante o del dopo-caffè a casa e in ufficio.
L‘“accompagnatrice” del cocktail in discoteca e del cappuccino al bar.
La “giusta dose”dopo il sesso e il bagno a mare.
Il necessario stimolo per fare la cacca.
L’antistress di fine-giornata.
Il tiro che rende più trendy.
[…] Le sigarette dopo le sigarette; da chi bramate, da chi subite.

Io sono una NON fumatrice.
Ma quante volte ho passato una serata con gli occhi asciutti per il fumo di amici e non amici?
Quante volte ho tossito in un pub o all’aria “aperta” per quel fumo invadente che si spalma sulla faccia e si infila in ogni orifizio?
Quante e quante volte in Vucciria, in un pub o al Drunks mi hanno affumicato e/o bruciato pelle e vestiti con la sigaretta accesa?
E quante e quante infinite volte accarezzando la sabbia mi si sono raggrumati in mano resti di sigaretta ed ho visto gettare mozziconi fumanti per strada?

Eppure, a partire dal 10 gennaio 2005 in Italia è proibito fumare quantomeno nei luoghi pubblici al chiuso (esercizi pubblici, luoghi di lavoro, spazi adibiti ad attività ricreative e a circoli privati); le sigarette – grazie a Dio! – sono ammesse soltanto in strada, in casa e in appositi fumoirs, ovvero aree lontane dagli occhi e dai polmoni di chi non fuma, ben separate dalle altre e rese facilmente riconoscibili da cartelli luminosi; laddove non fosse possibile separare fisicamente le strutture nelle quali è consentito fumare dalle altre, il divieto diviene assoluto (tiè!).
Pena: multe ben salate e pepate per i trasgressori.

L’obiettivo della legge antifumo è la tutela della salute del cittadino e della libertà del non-fumatore, spesso costretto a condividere “vizi” e abitudini degli amanti del tabacco.
Da questa stupenda consapevolezza, deriva qualche esempio internazionale ancor più fattivo:
-In Cina – primo produttore e consumatore al mondo di tabacco – è proibito fumare perfino in piazza Tienanmen;
-A New York non si può più fumare a Times Square, a Central Park, sui pontili di legno di Brighton Beach a Brooklyn e su tutte le spiagge della città;
-In una contea del Maryland, se per caso dalle finestre esce un anello di fumo che disturba il vicino, questi ha il diritto di denunciare il fumatore al Dipartimento di protezione ambientale, che provvede a notificare una multa di 750 dollari all’incauto trasgressore.

Risultati? Diminuita esposizione al fumo passivo e drastico calo degli infarti.
Infatti, è ormai ampiamente dimostrato che l’inalazione involontaria di sostanze provenienti da sigarette, pipe o sigari costituisce “uno dei più diffusi e pericolosi fattori inquinanti dell’aria degli ambienti confinanti”, nonché un rischio sanitario significativo per i non fumatori (Enviromental Protectonio Agency): il fumo passivo aumenta il rischio di malattie respiratorie, coronariche e di attacchi cardiaci.
Non a caso, uno studio dell’Università di Torino ha dimostrato che, già dopo cinque mesi dalla sua entrata in vigore, la legge Sirchia antifumo ha determinato in Piemonte un calo dell’11% dei ricoveri per attacco cardiaco negli under-60. Evidenza che dovrebbe portare a un’azione preventiva più ad ampio spettro da parte delle istituzioni italiane.

Il solito punto, però, è che siamo in Italia, ccà nisciun’è fesso (o meglio, forse noi sì, ma sicuramente non i lobbisti del tabacco e i fumatori incalliti!) e la legge Sirchia non è affatto  sufficiente a tutelare i non fumatori. E perché i cosiddetti “sceriffi anti-fumo” si limitano spesso ad appendere un cartello di divieto che di deterrente ha ben poco; e perché io respiro aria inquinata-affumicata-velenosa-disgustosa anche in una piazza se una persona “si svampa” una sigaretta accanto a me.

L’altro solito punto è che se i fumatori voglio continuare ad inspirare veleni, che ben venga, cazzi loro. Ciascuno è libero di rovinare la propria salute come meglio crede, e ovviamente il fumo non è il solo modo per farlo. …Ma da qui a imporre il proprio fumo a qualcun altro, da qui a voler vivere senza lasciare vivere, prendendosi la libertà e insieme il diritto di minacciare la salute degli altri, di aria pulita ne corre.

Purtroppo, l’utopia del fumator cortese che ti chiede se disturba se accende una sigaretta in tua vicinanza è troppo spesso irraggiungibile: il nicotine addicted che si preoccupa dei non fumatori, delle donne incinte, dei bambini, degli asmatici, degli intolleranti al fumo è un animale raro, una specie protetta in via d’estinzione, direi.
Perché, nonostante le leggi, le sanzioni e i controllori, viviamo in un regime di irrispettosità globale in cui i signori tabaccofili continuano imperterriti a spargere veleni nell’“aria di tutti“.
Non esiste ancora quel diritto inalienabile al rispetto che sta alla base di qualunque tipo di relazione umana. Un rispetto che è un processo di integrazione nel tessuto sociale ed umano intero, fatto di diritti e doveri, di libertà proprie e altrui.

Tutti siamo chiamati allora a conquistarcelo questo diritto, a dire frasi come: “Scusa, puoi allontanarti? La tua sigaretta mi disturba. E comunque qui non si può fumare, non vedi che c’è un divieto grande quanto una casa? Sei multabile! …Tra l’altro io gradirei non svegliarmi con una congiuntivite da fumo a causa tua domani! Inoltre, ti spiace ripagarmi la maglietta che mi hai bruciato perché devi per forza fumare mentre sei posizionata a sandwich con altre 135 persone? No, nella mia macchina non puoi fumare, e a casa mia, beh, c’è il balcone… Sinceramente non ci vengo in un pub se a dicembre dobbiamo per forza sederci fuori perché dentro non puoi fumare ogni 7 minuti e ti secca alzarti e uscire così spesso. In ogni caso, potresti non sputarmi il fumo in faccia ed evitare puzzarmi vicino in questo modo? Non penso ti piacerebbe se io ti alitassi l’aglio addosso e se non mi lavassi le ascelle!”.
Ecco, insomma, potremmo iniziare smettendo di essere cortesi ad ogni costo e conniventi con qualcuno/qualcosa che ci degrada e ci annerisce e ci soffoca quotidianamente, giacché la nostra omertosa collaborazione spiana soltanto la strada ad un prodotto – le sigarette – che già di loro “sono fiche, disponibili e danno assuefazione. Il lavoro è praticamente già fatto!“ (dal film “Thank You for Smoking“).

11 thoughts on “Thank you for smoking (coff coff!)

  1. Ciao!
    Cioé, tutto questo per consigliare al mondo di ghettizzare, infamare e trattar peggio i fumatori?
    Sembra un buon inizio per istituire una società da te ipotizzata…
    Saluti

    p.s. non si é capito che sono un fumatore :)

    • Mi sa che l’amore per la tua nicotina ti ha fuorviato.
      Non ho mai detto questo, ho semmai scritto (e dirò sempre) che tu – come tutti i portatori di qualcosa che nuoce al prossimo – non potete pretendere sempre che siano coloro a cui propinate veleni a favorirvi e ad adattarsi a voi.
      Se il fumo fosse innocuo e facesse male solo a voi, già sarebbe diverso, ma non è così; lo dimostrano studi, ricerche e leggi ad hoc. Quindi, il minimo ragionevole che potete fare è scegliere senza lamentarvi troppo di rispettare il prossimo andando a fumare in luoghi in cui non nuocete a nessuno.

      E attenzione, “le parole sono importanti” (cit.): non è auto/etero-ghettizzazione, si chiama RISPETTO. Documentati!

      • Si ok, mi documenterò, ma tuttavia non riesco a capire il tuo punto…
        Non è entrata in vigore da un pezzo la legge antifumo nei luoghi pubblici, treni, etc..?
        Se non si rispettano le leggi bisogna trovare il modo per farle rispettare, anche chiamando le forze dell’ordine se è il caso, in modo da multare i trasgressori, e chi s’è visto s’è visto.
        Io rispetto la legge antifumo, so leggere i cartelli e capire bene le zone in cui posso fumare o meno, senza alcun problema (non credo sia difficile).
        Ma se diversamente fossi un non fumatore, cercherei di evitare quei posti in cui so che troverò gente che fuma, ed è difficile trovare ormai luoghi pubblici (eccetto parchi e luoghi all’aria aperta) che non siano tutelati dalla legge.
        Se il tuo attacco è contro i trasgressori della legge sai bene che si può far qualcosa; se diversamente è contro l’intera classe di fumatori il discorso diventa un po’ più complicato…
        Saluti

        p.s. non ho capito nemmeno la citazione; forse la nicotina mi obnubila il cervello.

        • Il mio punto di vista :
          1) invita i non fumatori a prendersi il rispetto che è loro dovuto con le buone e le meno buone maniere se serve, quindi su questo ci troviamo d’accordo;
          2) disapprova semplicemente i fumatori irrispettosi, come quelli che dicono (come sembri dire anche tu) che i non fumatori devono evitare certi luoghi… non è così.
          Anzi, è l’esatto opposto!
          E lo dicono appunto anche le leggi… mi pare chiarissimo (: !

  2. Parecchie delle informazioni medico-scientifiche che citi sono totalmente sbagliate.

    “perché io respiro aria inquinata-affumicata-velenosa-disgustosa anche in una piazza se una persona “si svampa” una sigaretta accanto a me.”
    Con rispetto, ma che diavolo stai dicendo? Il fumo passivo diventa dannoso quando ci si trova in una stanza piena di fumo, e anche in questo caso è necessario che una persona si trovi ad essere in un ambiente “affumicato” per tanto tempo e regolarmente. Per questo è stata introdotta (giustamente a parer mio) la legge che vieta il fumo nei locali pubblici al chiuso, per evitare che i non fumatori si trovassero a dover essere esposti ai danni del fumo ogni volta che entravano in un bar, ristorante o ancora peggio al lavoro.
    Ma che uno che ti fuma vicino all’aperto possa farti male alla salute è una cazzata allucinante, sai quanti veleni ci sono già nell’aria, dovuti all’inquinamento e molto peggiori del fumo di sigaretta?

    “-In una contea del Maryland, se per caso dalle finestre esce un anello di fumo che disturba il vicino, questi ha il diritto di denunciare il fumatore al Dipartimento di protezione ambientale, che provvede a notificare una multa di 750 dollari all’incauto trasgressore.”

    Questo, a casa mia, si chiama fascismo. Che uno non sia manco libero di fumare in casa propria è roba da dittatura.
    Alla fine citi “thank you for smoking”, ma l’hai capito il significato di quel film? Il messaggio che vuole trasmettere, è che non è importante quanto faccia male fumare, l’importante è essere liberi di scegliere, anche se queste scelte ci possono danneggiare. La salute dei non fumatori in Italia è assolutamente tutelata, volete anche impedirci di fumare all’aperto adesso? Se il fumo ti da fastidio e sei all’aperto ti sposti, non mi sembra così difficile!!

    • Mi sembra un commento ripetitivo, ma ti rispondo ugualmente con piacere.
      …Forse sei talmente assuefatto dal tuo fumo egoistico da non renderti conto che anche all’aperto puoi dare fastidio e creare disagio a chi ti sta accanto, se te ne freghi e non stai attento; leggi meglio l’articolo, perché qui non si sta parlando solo di “malattie” da fumo passivo, ma di tutta una sera di comportamenti irrispettosi dei fumatori verso i non fumatori.

      Il senso del film l’ho colto perfettamente, e mi è anche piaciuto; che poi il tema trattato susciti il mio disaccordo è un altro paio di maniche!

      per il resto, questo: “La salute dei non fumatori in Italia è assolutamente tutelata” è assolutamente opinabile; dove vivo io NON E’ AFFATTO COSI’!
      “volete anche impedirci di fumare all’aperto adesso? Se il fumo ti da fastidio e sei all’aperto ti sposti, non mi sembra così difficile!!”
      No. Ognuno fa ciò che vuole, ma nel rispetto altrui. Se mi fumi accanto a pizza Politeama e mi infastidisci io ho tutto il diritto di chiederti di spostarti, sei tu che stai inquinando e infastidendo il prossimo. O se me la sento, mi sposto io. Ma fino a prova contraria, quello irrispettoso che si accende una cosa puzzosa accanto a me senza chiedere se dà fastidio sei tu.
      …Se io accendessi la radio a tutto volume o – toh! – una molotov accanto a te, chi sarebbe in torto, io o tu? (domanda provocatoria.)

      • “per il resto, questo: “La salute dei non fumatori in Italia è assolutamente tutelata” è assolutamente opinabile; dove vivo io NON E’ AFFATTO COSI’! ”

        Non ho detto che siano ovunque rispettate le leggi in materie di tutela della salute dei non fumatori, ho detto che queste leggi ci sono, e a parer mio (e non solo), sono anche efficienti. Se poi da te se ne fregano e fumano anche dove è vietato devi farti valere e impedire che questo avvenga, la legge è dalla tua parte.
        Ma più che vietare il fumo nei luoghi pubblici al chiuso cosa vuoi fare, come nel Maryland? ;)

        • L’esempio del Maryland è un paradosso, ma è utile per sottolineare che lì almeno capiscono il livello di disagio e di fastidio che si può arrecare al prossimo.
          E’ proprio sul concetto di “farsi valere e rispettare” che va a parare la mia riflessione, che sia al chiuso e che sia all’aperto.
          Ho dei diritti a essere a mio agio ovunque vado, e – se me la sento – posso e devo prendermeli. Tutto qui!
          Grazie della riflessione condivisa e a presto!

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.