Dacci oggi il nostro pEne quotidiano!

È di qualche giorno fa la notizia che in Olanda è nato il primo sexy shop online per cristiani credenti. Sì, avete capito bene: sexy shop per cristiani credenti.

L’idea è venuta a Marc Angenent, ex pastore protestante che ora si dedica alla cura delle disfunzioni sessuali. Afferma Angenent:

Anche i cristiani hanno il diritto di liberare la loro sessualità, senza però cadere nella pornografia.

Molti dei suoi pazienti, infatti, sono cristiani e durante le visite esponevano frequentemente problemi di sensi di colpa e vergogna derivati appunto dal loro credo religioso. I tradizionali sexy shop, dove l’ex pastore indirizzava i clienti per risolvere determinati problemi sessuali, sfociavano spesso in immagini pornografiche, per questo è nato “Il giardino dell’amore” fatto su misura per il cristiano medio. Cuoricini e immagini pure riempiono la home page del sito sul quale è possibile acquistare preservativi, creme lubrificanti e vari giocattoli erotici. Inoltre vengono dati consigli su come affrontare e risolvere determinati problemi legati alla sessualità.

Un’idea progressista e piuttosto accattivante quella di avvicinare due mondi quasi (potremmo dire) paralleli. D’altronde l’Olanda è famosa per libertà e avanguardia, basti pensare alle vetrine a luci rosse o agli altrettanto noti coffee shop.

Mi chiedo però, entrando in un terreno più controverso: fino a che punto un cristiano può godere della sua sessualità? Qui stiamo parlando di protestanti, una questione diversa dal cattolicesimo, è vero, ma è anche vero che se resti legato all’idea cristiana del sesso non sarai mai libero di godere appieno della tua sessualità.

In tutto il mondo cristiano è un tabù parlare di omosessualità, ad esempio, e molti non accettano questa “inclinazione contro natura”. Cosa succede se sei un fedele cristiano, devoto e praticante e tutto ad un tratto scopri di essere gay/lesbica? Smetti di essere l’una o l’atra cosa (omosessuale/cristiano)?

In fondo, che cosa vuol dire liberare la sessualità? Personalmente lo interpreto come il sentirsi liberi con il proprio corpo e abbandonarsi ai piaceri del sesso, sempre nel rispetto degli altri e di se stessi, quindi come qualcosa basato sul piacere di sentirsi liberi e sul piacere in sé, quando, dove e con chi vuoi (un po’ alla Raffaella Carrà!).

In un’ottica puramente cristiana, l’implemento di questo concetto sarebbe troppo limitato: è peccato andare a trans o fare la pornodiva!

Questioni morali dibattute da anni e che si dibatteranno nei secoli dei secoli, amen!

Voi che ne pensate? Vi immaginereste un sexy shop per cattolici? Sicuramente tra gli articoli in best selling spiccherebbero preservativi bucati, cinture ci castità con pizzi e merletti e test di gravidanza per vergini “Scopri anche tu se Gabriele è passato da queste parti!”.

6 thoughts on “Dacci oggi il nostro pEne quotidiano!

  1. Articolo interessante ma inesatto.
    Quando dici che “In tutto il mondo cristiano è un tabù parlare di omosessualità” in realtà stai parlando non del mondo cristiano ma solamente di quello cattolico.
    Nella realtà i matrimoni gay esistono già da decenni in alcune confessioni cristiane non cattoliche, ad esempio anche in Italia se si è valdesi è possibile sposarsi tra persone dello stesso sesso, nella propria chiesa, con i propri parenti ed amici.
    Riguardo invece al “sexy shop per cattolici” rimbalzo una domanda provocatoria….. secondo voi in che tipo di negozio la sig.ra Binetti ha comprato il cilicio che utilizza nelle sue pratiche masochiste?

  2. Secondo me non conosci bene tutto il mondo cattolico ma solo una parte, ti spacci per finta progressista ma in realtà sei proprio fascista. Non mi piacciono i pensieri che generalizzano e che fanno di tutta l’erba un fascio, di tutti i cattolici gente intollerante e frustrata sessualmente. Mi piacerebbe che la gente per esprimere un libero concetto lo facesse senza sfottere la Madonna e il credo di molta gente.

  3. Premetto che non posso dire di essere cristiano.
    A parlare di religione si corre sempre il rischio di offendere qualcuno. Il titolo è provocatorio/offensivo. Forse non per me e te, ma per molti lo è sicuramente. Ci sono valori e simboli poco importanti per alcuni, sacri per altri, e bisognerebbe fare molta attenzione. Di per sé l’articolo/notizia è interessante, è vero che si fa di tutta l’erba un fascio. Essere “cattolico” o “cristiano” non è la stessa cosa. Inoltre ci sono “cattolici” che la pensano diversamente dal papa o che non abbracciano “ciecamente” il credo. Ci sono persino dei preti cattolici che hanno un credo più moderno, anche rispetto al tema della omosessualità (tema che sembra affliggere la chiesa cattolica anche per i numerosi casi di preti pedofili/omosessuali riscontrati/coperti). Certamente un cattolico al 100% può esplorare meno il variopinto mondo della sessualità, ma essere cattolici e seguire al 100% la “dottrina” è una scelta libera (quindi non è vero che non si ha libertà sessuale). Aprire un sexy shop per cristiani mi sembra una buona idea. Un cristiano per esempio eviterebbe il reparto film hard (non desiderare la donna/uomo d’altri) senza dover rinunciare ai preservativi aromatizzati e completini intimi da sexy giochi di ruolo.

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