7 thoughts on “Palermo, non gettare rifiuti per terra!

  1. A Roma, in centro, ricordo che nemmeno ce ne sono cestini =P Sarebbe meglio metterli ovunque e… non futtirisilli, in effetti =D

  2. Non so se sia stata una scelta del Comune o un (ennesimo) atto vandalico della cittadinanza, ma ho visto più volte (soprattutto nelle zone in cui è stata avviata la raccolta differenziata porta a porta) questi cestini colmi di sacchetti di spazzatura. E, dal momento che la loro funzione non era questa e che, a causa dell’emergenza rifiuti, spesso rimanevano colmi di pesce fituso o altri residui di cibo per giorni, credo che non sia stata una grande perdita. Sarà che per me non è un problema tenermi un fazzoletto usato o il volantino che qualcuno lascia sul parabrezza della mia auto comodamente in tasca e buttarli solo quando trovo un apposito contenitore.

  3. La mia esperienza di palermitano emigrato a Nord mi fa vedere con occhi diversi il problema rifiuti:
    è un cane che si morde la coda, i palermitani (non tutti) non hanno la giusta educazione e i servizi sono pessimi. I cittadini gettano carta per terra, non raccolgono la cacca del cane, non differenziano la spazzatura, nei periodi di vacanza i cani abbandonati sono costretti a rovistare tra i rifiuti spargendoli per strada, il vento poi fa il resto.

    D’altra parte non ci sono sufficienti cestini per strada (a volte ho camminato per 500mt in cerca di un posto dove buttare la carta del gelato che tenevo in mano), la raccolta differenziata sembra una buffonata e gli scettici sostengono “tanto poi mischiano di nuovo tutto”, in effetti in centri commerciali e aeroporti ho visto cestini suddivisi in 3 (carta, plastica, misto) con un unico grande sacco sotto, ho visto una mamma rimproverare il figlio che buttava un bicchiere di pastica nella plastica “Samuel, no! È un bicchiere di carta, va nella carta”… lei c’ha provato, ma la cultura del riciclo non l’ha aiutata.

    Non ci sono abbastanza giardinetti dove portare i cani, viaggiare con i propri pet (in generale in Italia) è difficile, tante lotte contro l’abbandono, ma poi alla fine io che viaggio con 1 gatto trovo sempre mille difficoltà, compagnie aeree che proibiscono il trasporto (quelle lowcost) e compagnie che ne accettano un numero limitatissimo (2), paghi caro, impossibile prenotare via web, te li tieni ai tuoi piedi (cioè o i tuoi piedi o la gabbietta).
    I cestini vengono rubati, bruciati, sabotati, certi giorni sono stracolmi e per mettere altra carta devi incastrarle col rischio di far cadere la torre di babele, idem per i cassonetti, certi giorni straripano e come lava da un vulcano i sacchetti rotolano già sino ad invadere la strada e sei costretto a lanciarli da lontano, impossibile raggiungere il cassonetto. La povertà spinge alcuni poveracci, che probabilmente un tempo erano come “noi”, a godere di questo “ben di Dio” e frugare in questa lava in cerca di qualcosa di utile da mettere nel carrello della spesa rubato, così facendo i rifiuti (privati del loro sacchetto) sono alla mercè del vento.

    Ho visto tanti spazzini la mattina, ma il rapporto è 1 che pulisce 1000 che sporcano, Davide contro Golia, solo che in questo caso Davide non può che avere la peggio.

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