“L’essenziale è invisibile agli occhi”

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In questi giorni non si parla d’altro che della caduta di una palazzina fatiscente alla Vucciria. Che una struttura fatiscente crolli non sorprende nessuno, e quando succede in altre zone della città se non ci scappa il morto non interessa a nessuno se non al TGS che deve farci i suoi trenta servizi da ripetere dieci volte al giorno (per chi non fosse siciliano, il TGS, Telegiornale di Sicilia, è l’emittente regionale più seguita nel territorio).

Il crollo di questa palazzina in piazza Garraffello, invece, ha riscosso grande interesse perché in quella piazza quasi ogni sera, e soprattutto nei fine settimana, si consuma la movida “alternativa” di Palermo, con il “bere a 2 lire” e carne arrostita ad ogni ora.

Dal crollo della palazzina è cominciato un tour esagerato di curiosi visitatori che, come con il simpatico evento della Costa Concordia, non hanno resistito a farsi immortalare con lo strazio alle spalle.

Mentre i miei occhi assistevano a questo andirivieni di gente affascinata (e finto indignata) dal decadimento fisico di un pezzo della città, le mie orecchie ascoltavano l’essenziale: le voci straziate delle persone che vivono nel quartiere che non riescono a capire perché quella piazza sia diventata all’improvviso un museo di arte contemporanea, quando da secoli lì si trova una fontana di alto valore storico.

Si chiedevano, inoltre perché, passate 24 ore, non si facessero i dovuti lavori di sgombero delle macerie per ripristinare la normalità.

Alla loro rabbia e alle loro domande, pensate che ieri fosse accorsa qualche istituzione a rispondere? Solo il moltiplicarsi in maniera esponenziale delle forze di polizia per mantenere l’ordine.

La palazzina, che a suo modo aveva retto ai bombardamenti del ’43, ora si lascia cadere sotto il peso del cielo di una città che non ce la fa più.

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