L’amara verità è che noi donne abbiamo un utero.
Sapete come è fatto un utero? Che forma ha? E sapete di quanto si può dilatare? No? Neanche io… Come mai? Non mi interessa. Non mi interessa conoscere i suoi molteplici usi. A dire il vero, ne conosco solo due, ugualmente fastidiosi. Il primo consiste nel darti la morte una volta al mese per almeno cinque giorni, costringendoti a sanguinare come Padre Pio, lanciare bestemmioni e buttare giù i santi perché “se hai le tue cose” sei nervosa. Poco importa se è vero o no: la donna, per sì e per no, in quei giorni lì si sfoga, tanto potrà sempre dare la colpa al ciclo.
Il problema, non per tutte ma per alcune sì, sorge quando il ciclo non arriva e lì, ladies and gentlemen, so’ cazzi. Introduciamo, dunque, la seconda funzione di un utero, che poi sarebbe l’unica e sola funzione: accogliere un essere estraneo che, chissà per quale piano diabolico di un Dio che odia le donne, per nove mesi sarà l’inquilino “all inclusive” del suddetto utero. Di affitto non se ne parla, ospite a casa tua, vitto e alloggio gratis, in più per dargli lo sfratto devi pure faticare e soffrire (grazie Dio che odia le donne!). Eppure, eppure… le cronache raccontano che quella della gravidanza è un’esperienza unica, piena di emozioni, di attese, sogni ad occhi aperti. Mamme e papà felici che non si lanciano più i piatti, parenti e amici che toccano le pance delle genitrici di turno, aspirazioni pre-natali (lui lo vuole calciatore, lei prima ballerina dell’Opera de Paris).
Poi magari nasce diverso da come te lo aspettavi e cresce peggio, magari vuole giocare con le bambole e non con le pistole, magari non sa dare un calcio a un pallone o ha il collo del piede storto e i piedi piatti. E addio sogni di gloria.
In realtà non so bene come sia ‘sta faccenda di avere figli. Ma ultimamente ci penso, sarà l’età, l’amore, la voglia di cominciare una vita formato duplex, ma ci penso, e non so se è più curiosità o reale voglia di moltiplicarmi manco fossi un virus. A me della moltiplicazione me ne frega un tubo… quindi, qual è esattamente la spinta decisiva? Cosa dovrebbe convincermi a stravolgere la mia intera esistenza, il mio fisico, le mie aspirazioni (le mie!!! Ne ho di mie, signori!), il mio intero mondo? Sostengo da sempre che decidere di avere un figlio sia uno degli atti più egoistici che ci siano. Un figlio non chiede di nascere, una cosa che non esiste non può chiedere di esistere, esiste se tu lo vuoi. Atto d’amore? Sì, il tuo verso te stessa, donna, perché è un istinto, talvolta irresistibile: esistiamo per riprodurci. Se hai la fortuna di farlo con l’uomo che ami allora tirerai fuori la parola amore, se invece lo farai con uno qualsiasi… come lo chiami? L’amore, quello vero, semmai viene dopo.
La cosa che più mi infastidisce dell’intera faccenda è diventare una mamma, una fra le tante. Non più Rosita e basta o “Rosita, una splendida trentenne” e basta.
E se avessi un brutto incidente e finissi sui giornali?
“Trentenne madre di due figli”… Alt! Ma perché? Non lo capisco, come non capisco il monopolio della parola “amore”. Pare che solo una madre sa cosa sia l’amore, cosa sia la felicità… Tu, essere improduttivo, non puoi saperlo. TU NON SEI MADRE!
Vorrei tirare le somme di questo minestrone uterino ma forse sarebbe superfluo. Vi sarà sicuramente rimasto il dubbio del se voglio un figlio o no.
Prendo tempo, sono ancora giovane!
Posso lasciare un commento del tipo “oggi mi é cominciato il ciclo”??? No? Sì, beh,l’ho fatto…
fai pure figliola, cӏ pertinenza xd
Sì, sì, abbiamo ancora una decade di annetti di cicli, siamo giuovani! E però mi è piaciuto il tuo dubbio sull’inquilino pensione completa e sulla vita duplex : P Comprendo (ieri taliavo una bella panzetta tisa e ripiena!).
Sul concetto di ruoli tipo ruolo-madre, ruolo-donna, ruolo-focolare-domestico e su come ciò rappresenti un mezzo di stabilizzazione e controllo sociale (utero = controllo sociale) ci potremmo scrivere un libro grosso quanto tutte le nostre ovaie messe insieme : P