La vita nelle tabaccherie

di Vito Catania

Oggi mi è capitato di riflettere sull’importanza delle tabaccherie.
La tabaccheria è un luogo neutro, ermafrodito, temperato, essenzialmente asettico; è l’hipster dei locali commerciali: propone di tutto, la sua competenza sfiora talvolta l’impossibile, ma non possiede in fondo una vera specificità.

Ho pensato poi al tempo che ognuno di noi trascorre lì dentro senza nemmeno accorgersene.
La tabaccheria era il luogo dove compravo le patatine la domenica mattina. Quel piccolo acquisto era il compenso di un sacrificio enorme, era il croccante che staccava l’ostia molliccia dai nostri palati, era lʼepilogo oleoso della messa delle dieci alla quale un poʼ tutti eravamo costretti a partecipare. Talvolta qualcuno riusciva anche a marinare, eludendo lo sguardo attento della catechista che come un radar copriva in lungo e in largo le navate della chiesa. Solo i più abili e i più ribelli portavano a compimento la fuga. Non era il mio caso, il mio nome non figurò mai tra gli eroi, al massimo, tra i martiri.

Qualche anno più tardi la tabaccheria diventò il tempio della comunicazione. Nonostante il nostro inglese malconcio, cominciammo ad imparare i prestiti linguistici più assurdi come “Flash Tim ”, “Flash Tim Free SMS”, “Flash Tim 24h Free SMS”, “Tim tribù”, “Easy Tim”. Il nostro inglese migliorò rapidamente, e con esso migliorarono anche le nostre acerbe capacità relazionali: lʼera dei pollici super veloci e dello squillo ricambiato ci sommerse del tutto.

Poi venne il tempo del fumo. Allʼetà di quattordici anni affidai, infatti, i miei polmoni alla cura di quelle piccole divinità che dall’alto di uno scaffale colorato benedicevano ogni giorno il mio arrivo. Da allora in poi non ho mai abbandonato la mia fede… Solo le sigarette per il tabacco, porca miseria!

Oggi, uscendo dalla tabaccheria, ho riflettuto un poʼ sulla figura di quell’anziano che con gli occhi fissi sullo schermo stava seduto immobile ad aspettare lʼestrazione successiva.

È vero, il tempo nelle tabaccherie scorre veloce… e nemmeno ce ne accorgiamo.

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