Diamo i numeri

Giorni fa mi sono recata dal tabaccaio per comprare il mio buon caro vecchio tabacco. E “caro” non nel senso affettivo del termine ma nel senso che è diventato davvero caro, cazzo: sei euro per intossicarsi cinque giorni!

Comunque, mentre ero in fila, alla mia sinistra attira la mia attenzione un banchetto con schede colorate e penne. Come un flashback mi tornano alla mente immagini, prima confuse poi sempre più chiare: un sogno. Avevo sognato scene di vita, persone, luoghi e, soprattutto, numeri. Ora, essendo io nata e cresciuta in una famiglia media del sud, avendo avuto a che fare con la cultura popolare del mio paese e della mia regione, la mia reazione immediata è stata: “minchia, ora me li gioco al lotto!”.

Numerologia, cabala, smorfia (napoletana e siciliana), oroscopi e santi. So di gente che va da persone “specializzate” per farsi “smorfiare” il sogno. Per me non ce n’era bisogno. Io li ho sognati quei due numeri. Erano lì. C’era pure la ruota: ero a Torino. Più facile di così?

Abbandono per un momento l’idea del tabacco e mi avvicino al tavolo verso l’espositore, allungo la mano per prendere penna e scheda e, improvvisamente, mi blocco. Ehm… cosa devo prendere? Davanti a me un’infinità di schede colorate, piene di numeri, sigle, scritte. Lotto, Dieci&Lotto, LottoPiù, WinForLife, Euro qualcosa, Super qualcosa Lotto…

Mi sono letteralmente bloccata, bocca socchiusa e sguardo confuso. A poco a poco la mia mano si ritirava e la mia consapevolezza si faceva più forte: come cazzo li gioco ‘sti due numeri? C’erano talmente tante di quelle schede, tanti di quei pallini e numeri che non sapevo cosa fare! Non sono una gran giocatrice, non credo molto nella cabala o nella numerologia, credo nella fortuna, ma la fortuna che ci si crea da soli, non quella data da un aggeggio meccanico che estrae palle coi numeri! Perché volevo giocare quei due numeri? Perché ogni tanto, nella vita, bisogna pur credere alla magia! Ed è questo che molte persone fanno: per un momento decidono di credere nella magia.

Il problema è quando lo fanno spesso, ogni giorno, ogni 5 minuti (a quanto pare c’è un gioco in cui le estrazioni avvengono ogni 5 minuti). Al tabacchi, oltre il mio caro tabacco, ho preso pure una scheda per tipo, di quelle trovate sul tavolo. Sono tornata a casa e mi sono messa a “studiarle”, ho dovuto chiedere aiuto a Cortana, a Google e alla calcolatrice. Ho appreso che le probabilità di vincita sono molto molto ma molto basse! Con uno puoi scegliere di giocare 1 numero, 2 numeri, 3 numeri… fino a 10 numeri, e vinci se vengono estratti n numeri o zero numeri. Con un altro hai il numerone, il numero jolly o come cavolo si chiama, che se esce raddoppi la vincita. Con un altro ancora puoi decidere di giocare fino a 50 volte la stessa schedina, per 50 estrazioni! Troppo strurusu!

Dunque non sapremo mai se quei miei due numeri fossero davvero vincenti, né se sarei diventata ricca. Beh, no, ricca no. Non ci avrei giocato più di due euro, sempre per quel fatto che non credo alla fortuna delle palle!

 

3 thoughts on “Diamo i numeri

  1. Quanta gente si rovina. L’altro giorno ero l’unico con le bollette da pagare, tutto il resto della fila doveva giocare “subito” le schedine. “Mi fa passare? – Mi fa passare?”
    NO. ECCHECCAZZO ho atteso due mesi la bolletta della luce, voglio pagarla prima che venga emessa quella nuova. :P

  2. Ahahah Marco!
    Comunque io vedo un sacco di anziani che giocano le più svariate schedine. E io non riesco nemmeno a capire come funzionino! Incredibile l’energia che certa gente mette in certe cose! :O

    • A me fanno pena. Si mangiano le pensioni: sono schiavi e la loro vita gira intorno alle scommesse. Sistemi, trucchi, accordi, prestiti…SERIE A,B,C, gratta e vinci, estrazioni istantanee, app sul telefono… buttano sogni e soldi, e sono circondati.

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