Cos’è la parità di genere – Analisi di un’infausta realtà

di Gregory di Giovanni

Parità di genere e insofferenza
La Parità di genere, per alcuni, viene considerata come il sovvertimento dei ruoli così come ci sono stati tramandati in secoli di storia.
Argomentare su questo tema, spesso, favorisce in buona parte del pianeta rabbia e frustrazione, perché per cultura o religione la donna viene vista come un essere inferiore. Inoltre, se in generale spesso la religione influisce negativamente su questo aspetto, si può correttamente dire che anche nelle zone in cui la religione ha dato il giusto valore alla donna, a livello societario le diseguaglianze rimangono pressoché intatte. 

Società e lavoro
Le vecchie abitudini sono dure a morire e ad oggi, se non vi è parità di genere tra donne del sud e donne del nord, figuriamoci se esista parità tra uomo e donna! Non c’è parità per vari fattori: forte crisi, livello culturale, ma anche matrice storica. Al nord, infatti, le donne hanno giovato della vicinanza con i vicini paesi Europei. Viceversa, le donne del sud hanno pagato una vicinanza troppo marcata ai paesi del nord Africa che ha irrimediabilmente influito sulle scelte e dinamiche sociali. E’ indubbio che le isolane, per esempio, paghino anche un isolamento geografico. Tale fattore, unito all’aspetto prima menzionato, fa sì che ancora oggi molte donne per uscire o andare a lavorare debbano chiedere il permesso al marito. Per lo stesso motivo, in quelle zone si tende a pensare che la donna debba esclusivamente fare la mamma. Se lavora la logica vuole che non le servano molti soldi, al contrario del marito – che è uomo e deve portare lo stipendio a casa – che invece si suppone debba guadagnare di più.
La crisi ha pesantemente acuito il divario tra uomo e donna e tra donne del nord e donne del sud, per quest’ultime infatti le possibilità di trovare un lavoro rispetto alle loro omologhe del nord sono quasi pari allo zero.
Vedi anche: http://www.lastampa.it/2017/03/06/societa/…oVL/pagina.html

L’esempio tranciante del machismo d’oltremanica
Le presidenziali Americane, sono state un esempio forte di maschilismo. Il paese guida d’occidente, fautore dei cambiamenti, nel momento in cui ha dovuto scegliere tra un candidato fortemente maschilista e una candidata donna, ha scelto il primo, nonostante la palese lotta a favore delle donne da parte della Clinton. L’America ha puntato sulla tradizione e ha incoronato la quinta essenza del maschio alfa Americano. Il sogno di una donna presidente è naufragato per un solo motivo: la candidata era donna! Tuttavia per i motivi già sopra citati, possiamo considerare una vittoria il fatto che una donna sia arrivata tanto vicina all’obiettivo.

Stesso lavoro ma diversa ricompensa: l’esempio del test Norvegese
Uomo e donna non sono mai stati considerati pari e ciò si deve anche al modo di trattare “maschietti” e “femminucce” fin dalla tenera età. Il maschietto fa i lavori più importanti e più impegnativi mentre la femminuccia, quelli più delicati o “da femmina”. Questo modo di pensare è concausa di una discrepanza remunerativa che crea disequilibri sociali. Studi recenti hanno dimostrato che le donne guadagnano circa il 23% in meno rispetto agli uomini, nonostante svolgano lo stesso ruolo. Eppure, per cambiare le cose, basterebbe essere più onesti e iniziare impegnandosi a insegnare una “nuova” cultura ai propri figli. Sorpresa ha suscitato qualche mese fa Repubblica, pubblicando sul suo sito un video che aveva come protagonisti un gruppo di bambini norvegesi. I piccoli, inconsapevolmente, hanno partecipato ad un esperimento sociale in cui venivano esortati a finire celermente un compito cui premio era un barattolo di caramelle. I bambini lavoravano in coppie composte da un maschio e una femmina e il test prevedeva la registrazione della reazione alla consegna del premio, che era visibilmente sbilanciato a favore dei maschietti che ricevevano per default molte più caramelle delle femminucce.
A fine esperimento il risultato è stato che i bimbi hanno dato una lezione sulla parità di genere, dichiarando candidamente che NON era giusto, in quanto sia maschi che femmine avevano lavorato allo stesso modo.
Qui il video: https://video.d.repubblica.it/lifestyle/ma…mbini/6939/7056

Il compito delle istituzioni e della politica
Nonostante timidi passi fatti in passato, quali la nascita delle “quote rosa” o l’istituzione di un ministero dedicato, ad oggi si può dire con certezza che c’è ancora molto da fare. In questo scenario, le istituzioni e la politica assumono ruoli fondamentali al fine di mettere in atto misure più incisive sulla parità di genere, con campagne mirate e attività di sensibilizzazione da sviluppare soprattutto nelle scuole.

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