Ragazzo: Pronto?
Ragazza: Pronto amore!
Ragazzo: Ah, amore… che è successo?
Ragazza: Non riuscivo a dormire… pensavo a te!
Ragazzo: Ah, che carina… Ma che ore sono?
Ragazza: Le 3 e 45.
Ragazzo: Porca mi… E non riuscivi a dormire perché mi pensavi?
Ragazza: No, infatti. E ti informo che sono tutta nuda.
Ragazzo: Ah… è un modo tutto femminile di chiedere in regalo un pigiama?
Ragazza: No tontolone, sto dicendo che ti aspetto!
Ragazzo: Ah, sì, sì aspettami che più tardi ci vediamo.
Ragazza: Ma hai la voce strana… Non è che dormivi? Pronto? Non è che dormivi?
Ragazzo: Io? Noooo… Macché, pure io non riuscivo a dormire… pensavo proprio a te…figurati! Mi giravo e mi rigiravo nel letto in cerca di te, abbracciavo il cuscino che profuma ancora del tuo così poco invadente profumo, e pensavo che questo lettino a una piazza è troppo grande per me che senza te non sono altro che una metà della mela.
Ragazza: Bella! …non ho capito…
Ragazzo: Ti cercavo sul letto, c’è il tuo profumo, sei metà della mela.
Ragazza: Non ho capito perché sarei un poco invadente
Ragazzo: Non ho detto questo, ho detto “così poco invadente” e mi riferivo al profumo
Ragazza: Beh poco o molto comunque per te sono invadente mi pare di capire…
Ragazzo: No, è come dire che sei molto bella e quindi poco brutta.
Ragazza: Adesso sarei anche un poco brutta… Guarda che ti stai agitando nelle sabbie mobili, io ti avviso, stai sprofondando. E nel frattempo mi sono anche rimessa il pigiamone, la maschera sul viso e i bigodini… E, te lo spiego, vuol dire che non ti aspetto più!
Ragazzo: Ma amore… ma che dici? Io ti amo!
Ragazza: Sì, mi ami… ma quanto?
Ragazzo: Tanto!
Ragazza: Ma tanto quanto?
Ragazzo: Tanto tanto.
Ragazza: Sì ma se dovessi misurarlo?
Ragazzo: Ehm… È così tanto che è difficile da misurare. Devono ancora inventare l’unità di misura adatta a misurare il mio amore per te.
Ragazza: Ma da 1 a 10? E dai!
Ragazzo: 10, anzi 100!
Ragazza: Ma il limite era 10…
Ragazzo: Ma il mio amore per te non conosce limiti. È come un parabola che cresce ogni giorno e tende all’infinitito.
Ragazza: Che amore!
Ragazzo: Ogni giorno ti amo di più. Oggi ti amo più di ieri, ma meno di domani.
Ragazza: Non ho capito.
Ragazzo: Il mio amore per te cresce.
Ragazza: Ok.
Ragazzo: Quindi oggi ti amo più di ieri.
Ragazza: Bene.
Ragazzo: E domani ti amerò più di oggi.
Ragazza: Fantastico.
Ragazzo: Quindi, invertendo i soggetti, possiamo dire che oggi ti amo meno di domani.
Ragazza: È questo che non mi sta bene! Quindi stai dicendo che c’è qualcosa che manca nel nostro rapporto…
Ragazzo: Ascolta Samantha…
Ragazza: Chi cazzo è sta Samantha? Io lo sapevo che mi tradivi, me lo sentivo. Quindi non è qualcosa che manca, ma è qualcuna in più! Eh Ugo? Sei un porco!
Ragazzo: Ma scusami un attimo (controlla il telefono)… ma tu chi cazzo sei? Io sono Ernesto non Ugo.
Ragazza: Ernesto? Non sei Ugo?
Ragazzo: Lo saprei se fossi Ugo.
Ragazza: Ugo se è uno dei tuoi tentativi di cadere in piedi io ti avverto!
Ragazzo: Ascoltami, non si come ti chiami…
Ragazza: Deborah.
Ragazzo: Deborah, sono quasi le 4 di notte e non c’è un modo carino di dirti che mi hai rotto le palle facendomi mille questioni che non spettava a me risolvere. Io ero abituato a quelle di Samantha e ti ho anche risposto, ma penso a quel povero Ugo che stai per chiamare alle ore 4.00… ecco non farlo!
Ragazza: Ernesto, scusa, ma anche tu potevi dirmelo che non eri Ugo…non credo che questa Deborah, la tua fidanzata, sarebbe contenta di sapere che non dormivi perché stavi pensando a una Samantha che nemmeno conosci… E comunque, solo per chiarire, non ero davvero nuda. Buona notte!
Oddio, che ansia! …Però poi pure tu… Ci vai pesante sulla coppia e… sulla donna pesante 0_0 (potrei continuare, proprio come Deborah o Samantha o Pino!).