La Semana Santa di Siviglia (turpiloquio + santo a caso)

Ecco da poco iniziata la Semana Santa di Siviglia.

Questo vuol dire impiegare 45 minuti per fare 100mt. Del resto, dopo due anni di pandemia e di fedeli esagerati che piangevano per la non celebrazione della stessa, in giro c’è il delirio. Escono tutti, la pioggia di questi giorni non li ha fermati. Tornare a casa attraversando il centro è una missione, un’impresa eroica. Tipo che parti assieme ad altri otto compagni e poi uno si perde per strada, un altro l’ammazzano gli orchi, altri due vengono fatti prigionieri e la compagnia si divide, chi va per le terre dei rohirrim chi verso Mordor. E l’anello da distruggere tra le fiamme del Monte Fato è l’allegoria della stanchezza bruciata sul divano a gambe sollevate dopo 8 ore che sei rimasta in piedi!

Per l’occasione ho rispolverato il mio vecchio calendario gregoriano dei Santi per poterli nominare tutti, uno per uno, a voce alta e associando a ciascuno di essi espressioni di turpiloquio. Qualche italiano che si gira a guardarmi mentre tento di districarmi nella fiumana di gente recitando a voce alta la lista, c’è eh! Ma non so se sono in vacanza per l’evento o se, come me, risiedono stabilmente nella città degli aranci e dei Los del rìo (quelli che hanno inventato la Macarena). Questi ultimi, del resto, potrebbero anche guardarmi con ammirazione, ed essere ispirati dal mio modo di affrontare la situazione. I turisti, invece, potrebbero pensare che sia una fedele fervente che snocciola martiri a caso, d’altronde saranno troppo rincoglioniti dall’ambiente circostante per capirci qualcosa.

Scansatevi, turisti! Non c’è spazio per voi nella più importante settimana dell’anno. Questa è Siviglia! (Con un calcio, tipo Sparta). Volete un taxi davanti l’hotel? Col cavolo! Vi dovete fare 40 minuti a piedi per raggiungere l’ultimo posto accessibile via veicolo. Lo vedo, lo vedo nei vostri occhi dall’espressione smarrita, che non avevate la più pallida idea di quello che avreste trovato! E invece ecco davanti a voi una sfilata di Cristi e Madonne contornati da autoctoni in visibilio agitati ed ubriachi. Prendeteli per pazzi, sì, ma pazzi per Gesù. Quale Gesù poi, non chiedeteglielo, che partono tifoserie da stadio tra hooligans del Jesus del Gran Poder vs il Cristo del Cachorro. Per non parlare, poi, delle Madonne: altro che tifoserie! Piuttosto somigliano a squadre che si sfidano agli Hunger Games!

Tutto ciò, però, mi riporta poeticamente indietro nel tempo, precisamente alla mia laurea della triennale. Ero da pochi mesi tornata dal mio Erasmus a Siviglia e, disperata, non vedevo l’ora di finire il misero percorso di studi e di laurearmi. Per farlo in grande volevo presentare un progetto che c’entrasse qualcosa con la mia esperienza, e cosa se non una bella tesi di laurea sulla Semana Santa di Siviglia? In realtà altro non si trattò che di una patetica scusa per tornare in Spagna a “investigare” sul fenomeno. Tra un tinto de verano e una croqueta de jamòn, ci mettevo mezz’ora in biblioteca a fotocopiare informazioni su Cristi e Madonne.

Che poi la Semana Santa di Siviglia è molto di più che una infinita e alquanto buffa lista di Cristi e Madonne. La Semana Santa sono i pasos, le confraternite, i ceri, i penitenti coi capirotes che somigliano al kkk, le bande, il postureo, i vecchietti seduti sulle seggiole di legno portatili che sgranocchiano semi di girasole, i meme su Instagram sui cliché più bizzarri, le saetas, ovvero quei canti lamentosi intonati dai balconi, i piedi scalzi di chi crede, il silenzio del giovedì notte nella piazza del San Lorenzo, i petali di rosa lanciati dalle terrazze, le campane, i dolci tipici ossia le torrijas fatte in casa, il “Nazareno dame un caramelo” dei bambini che non hanno paura dei processanti incappucciati, e poi la meraviglia negli occhi dei sivigliani quando la loro immagine santa preferita viene issata sull’altare, si chiude la porta della chiesa e si rendono conto che dovranno aspettare altri 364 giorni per rivivere questa esperienza.

Io, d’altro canto, tiro un sospiro di sollievo e metto da parte il calendario.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.