Giochi VM18

Mi sono sempre chiesto se davvero un film violento, un videogioco sanguinario o una foto cruenta possa creare danni psicologici in un adolescente o in un bambino. Regalare una pistola giocattolo può influenzare negativamente un bimbo e abituarlo alla violenza?

La risposta probabilmente non vale per tutti i minori.

Io ad esempio sono cresciuto con la passione per le pistole e gli archi. Da piccolo avevo la mitica Super Condor con i pallini gialli morbidi e quelli rossi più duri. Per carnevale mi vestivo da Robin Hood solo per scoccare frecce dalla punta con la ventosa. Crescendo ho praticato per un po’ arti marziali (nonostante sia poco sportivo), collezionato nunchaku, bastoni di rattan, balestre, fionde, archi, pistole a gas, carabine a piombini. Eppure mi reputo un nonviolento, pacifista convinto che la guerra in molti casi si può evitare con la diplomazia, non ho mai sferrato un pugno o un calcio, ho sempre ignorato le provocazioni. Sono anche contro la libera vendita delle armi come avviene negli USA perché sono convinto che premere un grilletto è troppo semplice e non ti dà il tempo di riflettere bene, far sedimentare rabbia e frustrazione.

Barbarians, Carmageddon, Postal, Mortal Kombat

Sono cresciuto con i videogiochi: prima lo Spectrum, poi l’Amiga 2000, poi un 386 e un 486, due dei primi Personal Computer. Da bambino tagliavo le teste agli avversari in Barbarians (nel 1988 avevo 7 anni), poi arrivava un mostriciattolo a calciare via la testa e trascinare il cadavere decapitato. Nel 1992 sparavo ai nazisti in Wolfenstein 3D. Sempre in quell’anno in Mortal Kombat (avevo 11 anni) con una complessa combinazione di tasti finivo gli avversari con le più sanguinarie “fatality” (esecuzioni dell’avversario in modo cruento, per esempio bruciandolo, estraendo lo scheletro tirando il teschio e la colonna vertebrale, etc.). Nel 1997 (avevo 16 anni) guidavo in Carmageddon, si facevano punti mettendo sotto mucche e pedoni. Sempre nel ’97 in Postal vestivo i panni di un cittadino statunitense improvvisamente impazzito che compiva una strage uccidendo civili a caso con mitra, molotov e ogni altra arma che capitava.

Nel frattempo però da piccolo salvavo gli insetti dalle piscine (lo faccio ancora), ero vegetariano (ora vegano), e rimproveravo mio padre per le piccole infrazioni al codice della strada (ora sono fastidiosamente pignolo nell’uso dei dispositivi di sicurezza).

A me impressionavano molto le scene “rubate” prima di andare a nanna delle serie “La piovra” e “Twin Peaks“, con le loro musichette inquietanti, non dei giochi seppur splatter!

Posso affermare che tutta questa violenza nei videogame, la passione per le armi non ha avuto l’impatto che si potrebbe pensare. Vale per tutti? Non credo. Credo però che ad influenzare un adolescente (o anche un adulto) siano film, personaggi, videogame, giocattoli apparentemente innocui o quasi.
Basta pensare al personaggio Joker, grottesco e caricaturale, apparentemente innocuo, che ha ispirato tra gli altri:

  • Jeremy Garnier, il 51enne “Joker del Missouri”, finito in manette negli Stati Uniti per terrorismo quando durante una diretta facebook minacciò «Inizierò a uccidere persone fino a quando questa diretta non raggiungerà mille spettatori, e una volta raggiunto il numero, uscirò in pubblico e ne ucciderò di più».
  • Kyota Hattori, il “Joker” giapponese che ha appiccato l’incendio sul treno ferendo 17 passeggeri.
  • James Holmes, il 20enne assassino della strage di Aurora, che nel 2012 entrò di soppiatto in una sala cinematografica durante la proiezione de Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno uccise 12 persone e ne ferì altre 70.

Non sono Joker, una pistola finta, o un videogame splatter il problema, ma chi ha a che fare con questi. Come per tutto non c’è da demonizzare una lama, può essere utilizzata per uccidere, togliersi la vita, ma anche per radere la barba, cucinare o salvare un paziente durante un’operazione chirurgica.

One thought on “Giochi VM18

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.