COVID? No, ma sembra impossibile.

Ho avuto l’influenza, una classica, banale influenza. In questo periodo però avere un’influenza normale non è consigliabile, il COVID confonde le acque e rende l’influenza una minaccia più grande.
I sintomi che riscontravo erano pochi e classici: sensazione di freddo, spossatezza, scarso appetito, un po’ di alterazione del gusto (ma non dell’olfatto), poca febbre (tra 37 e 37.8).
Niente tosse, muco, dolori, disordini intestinali, saturimetro che indicava 95.

Tutto è iniziato dopo che una mia collega ha cominciato a star poco bene in ufficio, l’indomani è rimasta a casa. Per un qualche passo falso, nonostante un’attenzione generale anticovid, dopo un paio di giorni anch’io avevo una sensazione di malessere partita da brividi di freddo notturni.

Non ho mai pensato di avere il COVID, pensavo di avere pochi dei sintomi che comunemente sono associati al coronavirus. A chi dicevo di non stare bene invece la connessione tra il mio malessere e il COVID sembrava ovvia. <<Ma il test lo hai già fatto?>>. Dopo 5 giorni di febbriciattola ho ritenuto comunque doveroso consultare il mio medico di famiglia, che mi ha detto di venire subito in ambulatorio per un tampone. Così mi sono messo alla guida e ho fatto il tampone rapido, un po’ fastidioso, ma non troppo doloroso. Negativo. Il mio medico ha quindi eseguito un test sierologico (anche se forse andrebbe fatto dopo almeno una settimana dal contagio, perché prima non si producono anticorpi). Negativo anche il sierologico, non avevo il COVID e non l’ho mai avuto. Dall’anamnesi però il medico mi dice che nonostante i tamponi il sospetto di COVID variante inglese rimane, non ha mai visto quest’anno un caso di normale influenza. Forse per un eccesso di zelo mi prescrive antibiotici e cortisone, oltre a vitamina D e C, se fosse COVID non bisogna perdere tempo nella cura. L’eparina verrà prescritta solo se un tampone molecolare confermasse il COVID. L’indomani sono in fila (circa 40min) per il molecolare. Il risultato arriverà dopo 48h. Nel frattempo però cortisone e antibiotici mi debilitano molto, niente fame, stitichezza, stanchezza più di prima. Sarà che non sono abituato ad assumere farmaci, ma penso di aver avuto molti più effetti collaterali che benefici. Dopo due giorni, puntuali, arrivano gli esiti del test molecolare: Negativo. Siamo a 3 tamponi negativi, ma sto malissimo. Il saturimetro indica valori assurdi, tra 84 e 94. Sto morendo? Avviso il mio medico, che, nonostante i mille impegni e le mille visite a domicilio da fare viene subito a casa con urgenza, forse mi ricovera. Si veste in tenuta anticovid e mi visita. Il mio saturimetro in effetti (solo su me) riporta valori troppo bassi e altalenanti, ma altri due portati dal mio medico invece attestano valori normali. Non ho nulla, i polmoni sono liberi e la saturazione va bene. Bisogna solo non interrompere bruscamente cortisone e antibiotici, dosi ridotte ancora per due giorni e poi stop. Così per due giorni continuo a essere poco più che una larva a letto, ma dopo comincio a sentirmi meglio, ritrovo il piacere di mangiare e inizio nuovamente a vivere.

Morale della favola: se avessi avuto una forma leggera di COVID forse sarei ancora ricoverato e prenderei ancora farmaci che mi avrebbero debilitato forse ancora più del COVID; nonostante non stessi bene per una banale influenza ho dovuto guidare 2 volte e attendere in auto per fare i necessari test, vivere in casa in isolamento e fare una quarantena domiciliare (ufficiale) per una settimana.

3 thoughts on “COVID? No, ma sembra impossibile.

  1. comunque hai un medico di famiglia esemplare, d’altri tempi direi, quando se si aveva la febbre ti veniva a visitare a casa.
    oggi il mio riceve in ambulatorio solo su appuntamento

  2. A volte mi chiedo quanto si sfoci nella paranoia… Con tutte le conseguenze del caso, tra le quali le tue! E pensiamo che siamo tra esseri discretamente razionali… Dove la ratio manca è il delirio in pratica.

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