Finché morte non ci separi.

nozze di morte

Finché morte non ci separi: una promessa o un’eterna condanna? L’uomo, inteso come specie, è calcolatore, opportunista, incapace di immedesimarsi nel prossimo e di mantenere una tale promessa. Il matrimonio, o convivenza vincolata, a parte qualche rara eccezione, non è altro che una convenzione sociale, una tappa obbligatoria che ognuno di noi prima o poi penserà di affrontare per la sola paura di rimanere solo.

5 thoughts on “Finché morte non ci separi.

  1. Almeno una volta nella vita tutti noi ci sentiamo moglie o marito di qualcuno. E se lo senti, come può essere una convenzione? L’amore non è un contratto, ma voglio credere che chi sceglie di contrattualizzarlo non lo faccia per paura di rimanere da solo, perchè significherebbe esserlo DAVVERO per tutta la vita. Diamoci un pò di fiducia, e diamola agli altri.

  2. Se lo senti, lo sei; non c’è convenzione in questo, penso, se non nel modo socialmente condiviso in cui questo sentire viene reso contratto.
    Ma di fatto il contratto c’è, e non è proprio dell'”amore”, ma del modus vivendi che lo impacchetta, infiocchetta e imbelletta, trasferendolo su di un banchetto preconfezionato per i più.
    E’ facile, allora, scegliere questa via lastricata di buone intenzioni per convenzione-obbligo-convenienza, ché tanto ormai la strada è facile sia in salita che in discesa: c’è il divorzio come pacco regalo sotto l’albero; anche se non è natale.

    La fiducia è dei pochi; forse di quelle élites fortunate (o illuse?) (o cieche?) che non hanno mai ricevuto la bastonata X. O di quelli che, nonostante tutto, hanno ancora la forza/voglia di riceverne. (Non dirò mai che non ne vale la pena.)

  3. Se lo si sente non c’è bisogno di contrattualizzarlo a tutti i costi. Poi ci sono casi e casi: chi lo fa perché ci crede, chi solamente perché è così che va il mondo, chi, appunto, per paura di rimanere solo.
    Credo che questa, come buona parte delle cose che riguardano l’essere umano, sia una questione puramente soggettiva.

  4. Il matrimonio, la convivenza, un rapporto stabile, oppure no. L’importante è non smettere mai di rispettare l’altro/a, e onorare la religione sacra e inviolabile dell’amore. Perchè è quello che muove il mondo, ed è uno dei pochi motivi per cui, nonostante tutto, apriamo gli occhi la mattina.

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